Giorno: 8 Aprile 2010

"Caos Inglese alla primaria, docenti senza formazione", di Salvo Intravaia

Mentre le scuole private si attrezzano con docenti madrelingua, il ministero manda in classe insegnanti di Inglese improvvisati. E’ quello che, stando alle rimostranze dei sindacati, accadrà già dal prossimo anno scolastico alla scuola primaria. Il taglio degli 11 mila e 200 docenti specialisti di Inglese (che cioè insegnano soltanto Inglese, perché in possesso il più delle volte della laurea in Lingue straniere) alla scuola elementare proseguirà secondo la tabella stabilita dalla Finanziaria 2009 e il prossimo anno saranno 4 mila e 500 gli specialisti dirottati nelle classi ad insegnare tutte le discipline (o ambiti: dalla matematica all’Italiano) e non più soltanto Inglese. Al loro posto il governo ha promesso di specializzare in tre anni circa 5 mila insegnanti, ma i primi saliranno in cattedra già a settembre con pochissime ore di formazione alle spalle. “I tagli agli organici condotti senza criterio – tuonano dalla Cisl scuola – incidono inevitabilmente sulla qualità dell’offerta formativa, con scarso rispetto per la dignità professionale degli insegnanti: l’efficacia e la qualità della didattica non possono continuare ad essere l’ultima …

La Lega porta i sindaci in piazza «Il patto di stabilità ci ostacola»

Sì da 400 primi cittadini: al prefetto le fasce tricolore. Milano non c’è. I sindaci lombardi ci riprovano: stamattina alle 10 saranno in piazza, prima per un faccia a faccia con i cittadini, poi in corteo fino alla prefettura di Milano. Un breve corteo: pochi minuti a piedi separano piazza San Babila, luogo del concentramento, da Palazzo Diotti in corso Monforte, dove alle 11 saranno consegnate simbolicamente le fasce con il tricolore al prefetto Gian Valerio Lombardi. Così avevano fatto alcuni primi cittadini nell’autunno del 2004, sempre contro il patto di stabilità. La differenza è che allora a muoversi fu una delegazione di piccoli comuni, quelli sotto i cinquemila abitanti, oggi la protesta non ha confini né colore politico e ai piccoli si sono aggiunti i grandi. Le adesioni hanno continuato ad arrivare per tutta la giornata di ieri alla sede dell’Anci regionale, dove era in corso una riunione del gruppo di presidenza. Le previsioni dicono che potrebbero essere presenti, stamattina, da trecento a quattrocento sindaci. Dei capoluoghi di provincia, quattro non saranno rappresentati: Milano, …

"Il rispetto della Costituzione e il cappotto del Presidente", di Michele Ainis

La legge sul legittimo impedimento può piacere o non piacere. Diciamolo senza troppi giri di parole: a noi non piace. Il bilanciamento fra le esigenze processuali e quelle di governo avrebbe potuto trovare un equilibrio più soddisfacente. Lo spazio del sindacato giudiziario in ordine alla richiesta di rinvio dell’udienza penale, depositata dalla presidenza del Consiglio, si presta a vari malintesi. Infine sarebbe stato meglio, molto meglio, un esame parlamentare approfondito, senza la camicia di forza del voto di fiducia. Può darsi che in futuro questa legge suoni antipatica pure alla Consulta, ma non è questo il punto. Oggi la questione investe il ruolo del capo dello stato, le critiche o gli applausi per averla promulgata. D’altronde le due tifoserie sono entrate già in azione e non smetteranno troppo presto. E allora diciamolo di nuovo senza infingimenti: sbagliate bersaglio, c’è errore di mira. Non tanto perché il presidente sia immune da contestazioni; ci mancherebbe, in democrazia non esistono santini. Quanto perché non è di Napolitano la paternità delle scelte timbrate nella legge. Altrimenti la promulgazione sarebbe …

"Federalismo fiscale, affare da 200 miliardi: si parte dal Demanio", di Roberto Giovannini

Dopo un anno dal varo la legge voluta dalla Lega non riesce a decollare. Subito la spartizione degli immobili, tasse rinviate all’autunno. La riforma fiscale federale? Un cantiere che si può definire appena avviato, e il cui traguardo – la realizzazione di un sistema efficiente e funzionante di finanziamento per via tributaria di Regioni, province e Comuni – è ancora lontanissimo. La riforma approvata in Parlamento un anno fa stabilisce certo i «paletti» del futuro sistema, che definirà le risorse con cui le autonomie locali finanzieranno le molte funzioni di cui già godono. E soprattutto sosterranno una buona parte dei circa 215 miliardi di euro che già oggi le autonomie locali spendono ogni anno, e senza «responsabilità». Ma come spiega Enrico La Loggia, il presidente della «bicameralina» composta da 15 deputati e 15 senatori che dovrà dare un parere sui decreti attuativi predisposti dal governo, «il percorso è appena all’inizio». Per adesso è arrivato il primo testo, quello sull’attribuzione dei beni del Demanio e del patrimonio finora in mano allo Stato centrale. Caserme, immobili, spiagge, …

"Modena – Scuole tra tagli e debiti: il comitato dei genitori domani sarà dal prefetto", di Davide Berti

Lo avevano detto, e domani ci andranno. Il coordinamento provinciale dei presidenti dei consigli d’istituto e di circolo e dei comitati genitori sarà ricevuto domani mattina alle 9.30 dal prefetto che ascolterà, da parte dei genitori, le ragioni di questi mesi di protesta dove l’ultima riforma della scuola è solo la punta dell’iceberg. La situazione, infatti, è ormai diventata insostenibile. I debiti pregressi dello Stato nei confronti delle scuole modenesi sono passati da 18 a 19 milioni, in più si aggiungono gli aggiustamenti del decreto Gelmini che hanno lasciato più di una perplessità sia ai genitori che ai docenti. Ma sono proprio i genitori, più che mai uniti in questa razionale protesta basata sui numeri e non sulle parole, ad essere così decisi da andare fino in fondo. La visita di domani dal prefetto Benedetto Basile avrà all’ordine del giorno il percorso che in questi mesi i genitori hanno compiuto mettendo in rete la stragrande maggioranza delle scuole e degli istituti superiori. Il primo punto riguarda appunto la sofferenza finanziaria cui versano le scuole, e …

"Perché il Pd è per i giovani", di Giuseppe Civati*

Chiara Geloni su Europa se la prende con i giovani del Pd e segnatamente con me (mi chiama «un certo Civati», sic) e con la nostra smania di protagonismo, solo perché abbiamo risposto ai giornalisti che ci chiamavano in questi giorni, mentre Geloni e altri celebravano la vittoria del Pd (sì, ciao). Dice che ci prestiamo a strumentalizzazioni anche perché probabilmente non si rende conto di sbagliare completamente bersaglio. Poco male: Geloni è solo direttrice di YouDem, non è tenuta a rappresentare il pluralismo interno. Per lei, chi non è d’accordo è un «pierino ». Continuiamo così, facciamoci del male. Veniamo al punto. Come dicevo ai giornalisti che mi hanno chiamato (loro, perché non ho mai chiesto un’intervista in vita mia), e contrariamente a quanto pensa e purtroppo scrive chi rappresenta il Pd, sono per difendere Bersani (il «nessuno tocchi Pierluigi» è mio), per non aprire alcuna polemica con il gruppo dirigente nazionale, ma per mettersi a lavorare. Sulle cose, tanto che uno dei miei slogan preferiti è: «Mi sono rotto i cognomi». Il 10 …