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"Cara Tv, dacci la nostra ansia quotidiana", di Ilvo Diamanti

La tragedia privata di Sarah Scazzi, esibita in pubblico in tv da “Chi l´ha visto?” e proseguita su “Linea notte”, mercoledì scorso, ha sbancato l´auditel. Oltre 4 milioni di spettatori. Un trionfo di pubblico e di critica. Nonostante le polemiche violente.Il delitto della giovane Sarah Scazzi ha suscitato sgomento. Per come è stato consumato. Ma anche per come è stato scoperto e comunicato. In diretta tv, presenti – e protagoniste – la madre, la zia e la cugina (di Sarah). Rispettivamente: moglie e figlia dell´assassino. A casa dell´assassino. La novità è che lo spettacolo del dolore, stavolta, non solo è avvenuto in diretta. Ma è stato predisposto prima – per quanto in modo inconsapevole. I protagonisti della tragedia erano presenti sulla scena del crimine, davanti alle telecamere. “Prima” del colpo di scena.
Così questa tragedia privata, esibita in pubblico, trasmessa da “Chi l´ha visto?” e proseguita su “Linea notte”, mercoledì scorso, fino a notte inoltrata, ha sbancato l´auditel. Oltre 4 milioni di spettatori. Facendo balzare lo share, in pochi minuti, dal 10% al 33%. Un trionfo di pubblico e di critica. Nonostante le polemiche violente. Perché, comunque, si sono marcati nuovi limiti nella corsa al “reality show” senza limiti. Recitato da attori involontari, che avrebbero rinunciato volentieri alla parte e, soprattutto, al soggetto. Ma proprio per questo più gradito al pubblico. Alla ricerca costante di emozioni forti. Di tragedie consumate in ambito familiare, amicale, locale. In Italia più che altrove. Perché da noi la criminalità costituisce un genere televisivo di successo, che occupa uno spazio specifico e ampio – anzitutto nei notiziari.

La Repubblica 11.10.10