attualità, cultura

Rai: dieci giorni di sospensione a Santoro. Giulietti, via Masi e tutti davanti alla Rai il giorno della puntata soppressa

“Se ancora avessimo avuto dei dubbi sulle regioni politiche dei provvedimenti assunti nei confronti di Michele Santoro ci ha pensato il dg Masi a levarceli. La sua dichiarazione nulla è che una precisa rivendicazione. D’altronde tutto era già molto chiaro nelle telefonate intercettate a Trani del presidente Berlusconi”. Lo afferma il portaovce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. “La Rai si candida ad assumere la guida della fabbrica dei veleni e dei giornali di famiglia e a diventare punta di diamante dei “pestaggi” mediatici contro gli avversari. Non si tratta solo di uno sfreggio a Santoro e a coloro che lavorano con lui ma a milioni di italiani”. “Qualcuno consigli al direttore generale di autosospendersi prima di trascinare per l’ennesima vola l’azienda nel ridicolo. Intanto facciamo sentire la nostra voce e il il giorno della puntata soppressa proponiamo una grande iniziativa pubblica davanti agli studi della Rai. Qualcuno degli esponenti della destra che hanno urlato contro le perquisizioni nelle sedi del Giornale – si domanda in conclusione Giulietti – vorranno far sentire la loro voce contro questo sequestro non meno grave?”

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«Sanzione abnorme e non conforme a doveri amministratore», di Domenico D’Amati*

Siamo in presenza di un uso abnorme del potere disciplinare con finalità repressive del diritto di informazione e di critica correttamente esercitato in Annozero. L’abnormità e’ resa evidente, tra l’altro, dalla entità della sanzione, che, pur se risultante dal regolamento aziendale, e’ pari al doppio del massimo consentito dal CNLG per la sospensione, che e’ di cinque giorni, in considerazione della elementare esigenza di continuità del lavoro giornalistico. Il fatto e’ molto grave perchè si aggiunge ad altri precedenti comportamenti diretti ad ostacolare la messa in onda di Annozero e quindi a sottrarsi non solo ai doveri dell’azienda verso i telespettatori ma anche all’esecuzione di una sentenza del Tribunale di Roma confermata in appello. Questo modo di agire non e’ conforme ai doveri di un pubblico amministratore anche perchè appare in linea con interessi extra aziendali, emersi tra l’altro da recenti indagini della Procura della Repubblica di Trani. Questi saranno i temi delle iniziative che promuoveremo in sede giudiziaria. Il Consiglio di Amministrazione della Rai non può restare spettatore di questa vicenda in quanto ha precisi doveri di intervento a tutela del pubblico interesse. La sua inerzia comporterebbe una piena assunzione di responsabilità”, conclude l’avvocato.
*legale di Michele Santoro

da www.articolo21.org