attualità, cultura

«ANNO ZERO NO STOP, MASI STOP!» di Giuseppe Giulietti

Domani 16 ottobre in piazza anche contro il bavaglio a Santoro!

Chi ha letto MicroMega, e pochissimi altri giornali ne hanno parlato, sa che il giorno 16 ottobre a Roma si svolgerà una grande giornata per la democrazia e la Costituzione indetta dalla Fiom e sostenuta dalla Cgil. Al centro della iniziativa, ovviamente, ci sono le questioni legate alla contrattazione, alla democrazia sindacale, alla lotta alla precarietà, al diritto delle organizzazioni più rappresentative a non vedersi escluse dal tavolo della trattativa. Non ci sembra poca cosa in un paese stravolto dai conflitti di interesse, dalle liste zeppe di candidati indegni, per parafrasare il presidente della commissione anti mafia Beppe Pisanu, dagli insulti ai giudici e ai pochi cronisti che ancora tentano di opporsi ai bavagli, alla fabbrica dei veleni, ai pestaggi mediatici orditi e ordinati dal nostro don Rodrigo di Arcore.

Per quanto ci riguarda sarà anche una grande giornata per la libertà di informazione, per impedire che dell’articolo 21 della Costituzione resti solo la cenere, dopo i roghi.
Lo spettacolo di queste settimana ci aveva già offerto argomenti a quintali per partecipare alla manifestazione, ma adesso il direttore generale della Rai Masi ha pensato bene di regalare un altro spot a sostegno delle tute blu e della più larga partecipazione popolare. La decisione di sospendere per 10 giorni Michele Santoro, l’anticamera del licenziamento, e di oscurare una puntata di “Anno Zero” è la migliore conferma della esistenza di un vero e proprio piano per arrivare alle elezioni anticipate non solo con la vecchia legge elettorale, ma anche dopo aver spento le ultime voci che possono infastidire il Caimano raggiungendo milioni e milioni di persone.

Il grave e imperdonabile reato commesso da Michele Santoro, da Marco Travaglio, da Vauro, da Sandro Ruotolo, da Giulia Innocenzi, da Corrado Formigli e da tutta la squadra è quello di rendere popolari temi, voci e volti che dovrebbero essere condannati all’oscurità mediatica e politica. Del resto Silvio Berlusconi ha sempre chiesto la testa di Santoro, lo ha fatto anche per telefono, alzando la voce proprio con alti dirigenti della Rai e della autorità di garanzia per le comunicazioni. Questa volta non c’è bisogno di inventare proprio nulla, non servono scoop e dossier, il nome del mandante e quello dell’esecutore sono pubblici.
Il giorno 16, dunque, sarà anche una giornata per rivendicare la libera circolazione delle idee e delle persone, dentro e fuori le aziende, Rai compresa.

Chi vuole oscurare Santoro, e subito dopo tutte le altre trasmissioni sgradite al piccolo Cesare e ai suoi piccolissimi imitatori, vuole colpire anche il diritto dei cittadini a sapere, vuole chiudere gli ultimi spazi dove ancora si parla di mafie, di camorra, di morti sul lavoro, di condizione operaia, di democrazia negata, di norme ad personam e ad aziendam. Vogliono oscurare Annozero per oscurare e cancellare il nostro diritto di scelta, anche per questo è giusto sostenere la giornata del 16, e, se sarà necessario, sostenere in ogni modo le iniziative di lotta, anche clamorose, che saranno promosse dalla squadra di Annozero e da tutte le altre associazioni, tra queste articolo 21, che non hanno mai smesso di lottare contro ogni bavaglio e contro i manganelli e i manganellatori.

da www.articoli21.org

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“Santoro sospeso? Masi licenziato”, di Loris Mazzetti

Non sono d’accordo con il provvedimento disciplinare che il direttore generale della Rai Mauro Masi ha inferto a Michele Santoro, la sospensione di dieci giorni dal lavoro e dallo stipendio è l’anticamera del licenziamento. Lo dico da professionista che lavora da tanti anni nella tv del servizio pubblico, lo dico soprattutto come dirigente Rai. Questo provvedimento non è fatto nell’interesse della Rai, si capisce che Masi ha poco a che vedere con la televisione, è la tipica reazione dettata dalla pancia, che nasconde livore. Forse avrebbe fatto meglio chiedersi quali sono i pro e i contro prima di agire. Santoro non lo merita per la sua storia professionale, per quello che Annozero rappresenta per il pluralismo informativo, non lo meritano i telespettatori che pagano il canone e in quasi 6 milioni tutti i giovedì sera si sintonizzano su Rai2, non lo merita l’immagine della Rai che ancora una volta viene sfregiata associandola a parole che suscitano orrore: censura, assalto alla democrazia. Annozero non andrà in onda per due puntate sarà sostituito dal solito film animato che perderà dai 10 ai 13 punti di share, con Bonolis su Canale 5 che dal 24 passerà al 30-32%. Chissà come saranno contenti gli inserzionisti che hanno acquistato gli spazi pubblicitari sul programma di Santoro. La situazione è gravi e seria. Se a Santoro danno dieci giorni di sospensione Minzolini ne meriterebbe almeno cinquanta visto il danno economico e d’immagine che sta causando il crollo del Tg1 che dal 30/32% è sceso al 23/24%. E Masi quanti ne merita? Non può pensare di essere immune perché ricopre la carica di direttore generale. Entro la fine dell’anno altri 20 milioni di italiani passeranno dall’analogico al digitale terrestre, non esiste ancora una vera linea editoriale, la sostituzione di Carlo Freccero a Rai4 lo conferma. Il presidente della Rai Garimberti, che dovrebbe essere di garanzia, vuole fare sentire la sua voce? Al di là delle dichiarazioni ufficiali vuole fare qualcosa in più, ad esempio convocare un consiglio di amministrazione straordinario? Il lavoratore della Rai, i sindacati che lo rappresentano, si stanno rendendo conto di ciò che sta realmente accadendo? Per una volta invece di girare la testa dall’altra parte, come è accaduto all’epoca dell’editto bulgaro, vogliamo metterci insieme per ridare dignità e credibilità alla Rai? E’ in gioco il futuro del servizio pubblico e di tutti i lavoratori. Masi questa volta ha reso pubblico una delle tante regole d’ingaggio: chiudere Annozero, rispondendo così all’ordine di Silvio Berlusconi.

da www.articoli21.org