Giorno: 28 Novembre 2010

Sestola, la macchina del fango ha colpito ancora

L’on. Ghizzoni replica al centrodestra: “Le bugie hanno le gambe corte: i lavori di ristrutturazione si stanno concludendo e le foto pubblicate risalgono a un anno fa”. L’on. Manuela Ghizzoni replica agli esponenti del centrodestra che paragonano il disastro di Pompei ai crolli al Castello di Sestola (già riparati). Ecco la sua dichiarazione «Ci sono volute più di due settimane al Giornale di proprietà della famiglia Berlusconi per rimettere in moto la macchina del fango e colpire chi ha “osato” promuovere la mozione di sfiducia del ministro Bondi. Insomma, ancora una volta, in piccolo, l’adozione del metodo Boffo. Ma le bugie hanno le gambe corte e così si scopre che al castello di Sestola i lavori di ristrutturazione si stanno concludendo e le foto pubblicate dai quotidiani risalgono a un anno fa. Una bufala bella e buona, dunque. Come quella del Premier che grida al complotto internazionale pur di distogliere l’attenzione del “popolo” dai problemi reali del Paese e dall’inadeguatezza del Governo e del Ministro Bondi. Il quale, in due anni, non è riuscito a …

Se la crisi infiltra la mafia in Veneto

È da prendere maledettamente sul serio l’allarme lanciato dall’Ance (l’Associazione nazionale dei costruttori edili) del Veneto: la crisi rischia di spalancare le porte del settore degli appalti alla mafia. Il presidente dei costruttori veneti, Stefano Pellicciari, ha spiegato bene il meccanismo perverso che si è innescato. Le imprese sono state costrette dalla crisi a partecipare alle aste con ribassi molto forti e a costruire sottocosto. Per questo, nella speranza che la buriana passasse in fretta, hanno avuto necessità di ricorrere in maniera straordinaria al credito. La bufera continua, il settore degli appalti non riparte, le aziende sono costrette dalle banche a rientrare. In due anni in Veneto sono fallite 2.500 attività del settore, che hanno lasciato sul terreno oltre 50mila disoccupati. Terreno fertile per la malavita organizzata che ha cominciato a mettere radici nella Serenissima. La denuncia di Pellicciari, coadiuvato anche dai sindacati e dalle cooperative attive nel settore, è seguita da un appello alle autorità, il governo e la regione Veneto in primis. Le parti sociali chiedono che si faccia di tutto per far …

"Le vite degli altri", di Marco Cattaneo*

Grazie a Fabio Fazio e a Roberto Saviano, a Mina Welby e a Beppino Englaro, in questi giorni siamo tornati a parlare di fine vita. Nel senso più alto del rispetto per la vita umana. E purtroppo ancora una volta c’è chi non aspettava altro per sollevare polemiche prive di senso. Un ridda di personaggi mitologici, a cominciare da Pierferdinando Casini, ha chiesto un improbabile diritto di replica in nome, a loro dire, di quelli che amano la vita, quelli che la difendono. Come se Piergiorgio Welby non l’avesse amata, la vita. Ci vuole davvero un bel paraocchi per ostinarsi a non leggere le parole della sua lettera al presidente Napolitano. E un vagone di ipocrisia per volerci leggere altro da ciò che c’è scritto. La stessa ipocrisia che permette a questi individui di immolarsi a “difensori della vita”, mentre gli altri sarebbero, all’opposto, i portatori di morte. E ci vuole una considerevole faccia di bronzo per trovare una simmetria nelle due posizioni. Agli occhi di qualunque persona di buon senso è evidente che chi …

"Un popolo antico che tenta la spallata", di Federico Geremicca

Sono quelli che salgono sui tetti. E adesso che li hai vicini, li guardi: perfettamente normali. Sono anche quelli che “però alla fine meglio precario come loro che cassintegrato come me”: gente che il treno per il Salone di Genova non l’ha mai preso, mentre c’è chi continua a tagliare i loro, pendolari nella nebbia dell’alba. Sfilano in un fiume di bandiere rosse. Cantano canzoni che hanno consumato intere generazioni. E non ne possono più. Di Berlusconi, e ci mancherebbe: ma anche di esser costretti a ritrovarsi sempre qui, a Roma, sempre gli stessi, operai e disoccupati, studenti e precari che invecchiano, Italia povera e sempre in lotta, come se nulla cambiasse mai. In mezzo alle bandiere – della Cgil, della Fiom, dei partiti di sinistra – Bersani, Vendola e gli uomini di Di Pietro stringono mani e raccolgono incitamenti. A volte bruschi incitamenti. E’ a loro, infatti, che questo “popolo” ora chiede di fare quello che nemmeno una piazza così può fare: abbattere il governo, vincere le elezioni, farla finita con l’epopea di Silvio …

"La continua emergenza", di Nadia Urbinati

Le transizioni sono momenti particolari e strani. Assomigliano alla luce dell´imbrunire che tende a ingannare le nostre percezioni visive sull´identità dei colori e degli oggetti. Così è per l´attuale fase politica del nostro paese, che è critica ma non ancora di crisi, diretta verso una transizione al dopo-Berlusconi senza essere ancora di transizione. Un´ambiguità che offusca non soltanto gli scenari politici ma suprattutto la realtà della società e del Paese, la quale è invece molto poco ambigua se mostrata e raccontata, come si vede in questi giorni. Inchiodati da settimane a questa altalena sui possibili scenari del dopo-Berlusconi, sarebbe salutare invece spostare i riflettori sui problemi degli italiani costretti ad assistere a questa commedia seduti in ultima fila, mentre avrebbero il diritto di portare a conoscenza del pubblico gli effetti reali che questa maggioranza ha avuto sulla loro vita. Il successo travolgente della trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano è il segno di un bisogno di informazione. Bisogno di conoscenza di ció che pertiene alla vita quotidiana di tutti noi: cose che da due …

"Padri e figli, la nuova Cgil:i giovani aprono il corteo. Prima volta, svolta storica", di Bruno Ugolini

« La grinta, la passione politica, il coraggio della proposta, la forza dell’analisi. Con questi elementi Susanna Camusso si è presentata agli esami della sua prima piazza da segretario generale. Anche facendo leva su una cultura acquisita in una lunga attività sindacale, fin dai tempi delle 150 ore a Milano. Era la scelta, in quel periodo, di portare gli operai al «sapere», alla «conoscenza». Un’idea molto cara a Bruno Trentin, a capo dei metalmeccanici Cgil. Così nei cortei fiammeggianti di bandiere rosse, in questo sabato romano allietato da un sole benedetto, sembra tornare l’eco di anni lontani, di una nuova possibile alleanza tra operai e studenti. Anche se non c’è oggi, bisogna pur dirlo, come c’era all’epoca, un possente e radicato movimento autonomo di studenti e di operai, portatore di obiettivi vincenti. Avanza però, nelle scuole una ribellione di massa. E i segnali di questa rivolta sono tutti presenti, attorno alla Cgil. A cominciare dal fatto che il corteo principale mostra alla testa, per la prima volta nella storia sindacale, proprio i giovani. Giovani lavoratori …

"Un gruppo di infiltrati a Palazzo Chigi", di Eugenio Scalfari

L´idea d´un complotto anti-italiano è stupefacente ma non è nuova. Il più illustre predecessore fu Benito Mussolini che la lanciò nel 1935, all´epoca delle sanzioni che ci furono comminate dalla Società delle Nazioni per la nostra aggressione contro l´Abissinia. Motore del complotto era allora il blocco “demo-giudo-plutocratico” che secondo i fascisti dominava il mondo e voleva affondare l´Italia per impedirle di conquistare il “posto al sole” che ci spettava. Ma c´erano già stati altri precedenti altrettanto illustri: Vittorio Emanuele Orlando che aveva abbandonato il Congresso della pace di Versailles nel 1919 perché le potenze alleate non volevano riconoscerci l´Istria e, subito dopo, D´Annunzio a Fiume innalzando la bandiera della «vittoria tradita». Tra le qualità e i vizi degli italiani uno dei tratti ricorrenti è quello del vittimismo. Silvio Berlusconi è un asso in materia. Nel caso attuale mancano tuttavia del tutto gli appigli, sia pur pretestuosi, che giustifichino la tesi del complotto. Mettono insieme il crollo di Pompei, i rifiuti di Napoli, il processo alla Finmeccanica e le imminenti rivelazioni del sito WikiLeaks. Sembra il …