Giorno: 21 Novembre 2010

"Pd, Prodi torna in campo e pensa al Colle", di Marco Marozzi

Tutto è cominciato con una messa solenne. E adesso si parla già di miracolo, “il ritorno di Prodi”. Il luogo dove “l’ex premier tornerà ufficialmente in campo con il Pd” è un un monastero medioevale tra la val di Chiana e la val d’Orcia, l’abbazia di Spineto, a Sarteano, provincia di Siena. Giorno fissato, giovedì 25 novembre. Il Professore sarà relatore del seminario organizzato da Dario Franceschini per i deputati del Partito democratico. Raduno ufficialmente a porte chiuse, in realtà i confini sia dei partecipanti – attesi anche vari senatori – che dei temi, saranno fluidi. ”Le proposte del Pd e l’iniziativa parlamentare” è il titolo onnicomprensivo scelto per un appuntamento che si dipana fino a venerdì 26. Romano Prodi il 25 novembre alle cinque del pomeriggio parlerà su ”La globalizzazione dopo la crisi”. Di nuovo tema professoralmente asettico. In realtà la freddezza dei toni cerca di coprire i fuochi di speranza che stanno dietro la chiamata di Prodi. Non a caso la notizia, parlando di “ritorno”, è stata diffusa da Roma. Tutto parte da …

"Il Governo del “non fare niente” per l’edilizia scolastica", di Manuela Ghizzoni

Il 17 novembre 2010 il sottosegretario Viceconte ha risposto ad una nostra interrogazione presentata in Settima Commissione della Camera. Il testo della medesima risposta corrispondeva sostanzialmente a quello di un comunicato del MIUR emesso il 12 dello stesso mese. Al di là di questioni formali voglio esaminare la sostanza di quelle dichiarazioni. Noi ricordavamo che l’art. 7-bis. della legge 169/09 prevedeva che al piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, formulato ai sensi dell’articolo 80, comma 21, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, venisse destinato un importo non inferiore al 5 per cento delle risorse stanziate per il programma delle infrastrutture strategiche in cui il piano stesso era ricompreso. Ricordavamo che il citato comma 21 dell’art.80 prevedeva che nell’ambito del programma di infrastrutture strategiche di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, si attuasse un piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici con particolare riguardo a quelli che insistono sul territorio delle zone soggette a rischio sismico. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di …

"Nelle mani degli inquisiti. Le ombre su Governo e Pld", di Federica Fantozzi

Non è un «problema» per il governo, giura Matteoli. «De minimis…» glissa La Russa con un filo d’altezzosità. Nessuna tribolazione, assicura Berlusconi. Due ministri e un premier (troppo?) impegnati a sminare il già accidentato percorso della maggioranza derubricando il «caso Carfagna» a bega locale se non personale. Ovviamente sanno tutti che non è così. Per il Cavaliere il bel volto rabbuiato di Mara, il suo grido di dolore che «il partito è in mano agli affaristi», la tentazione di scendere in campo a Napoli non con gli amici-nemici futuristi ma (forse e peggio) con una lista civica, poneva un’alternativa del diavolo. Da un lato, il simbolo del berlusconismo del terzo secolo, la ministra sexy e competente che può sfatare la maledizione coniugal-politica delle veline uguale ciarpame. Dall’altro, un sistema: il potente e ricchissimo Cosentino, le province e i comuni che controlla, il lucroso business di rifiuti e termovalorizzatori. Con crudezza: rischiare la titolare delle Pari Opportunità o quel manipolo di parlamentari fedeli al coordinatore campano che potrebbero costargli la sfiducia il 14 dicembre? Alla Spendibile …

"L'Aquila chiama l'Italia e l'Italia risponde", di Stefania Pezzopane*

L’Aquila ha chiamato l’Italia e l’Italia ha risposto, con entusiasmo e con generosità. Sorprendenti le code di tanti cittadini, per firmare la proposta di legge popolare. Una prova tangibile che una tragedia come questa non si può gestire con ordinanze o decreti, ma è necessaria una legge che stanzi risorse concrete, dia certezze sui tempi della ricostruzione e restituisca poteri agli enti locali. Dispiace constatare l’assenza, per la prima volta di alcuni gonfaloni, tra cui quello della Provincia dell’Aquila. Una mancanza di rispetto per i 25mila che hanno sfilato, anche sotto la pioggia battente. Al governo chiediamo di dare risposte alle istanze della popolazione. Non ci accontenteremo di altre vane promesse o di inutili ed estenuanti rinvii, a cui finora siamo stati costretti. * Responsabile nazionale PD per la ricostruzione ****** L’Aquila chiama Italia: in migliaia sotto la pioggia battente per gridare il dolore della città «Riprendiamoci la città». Uno striscione lungo oltre dieci metri è stato srotolato all’Aquila al passaggio del corteo dal ponte Belvedere, uno dei ponti simbolo della città, alle porte dellazona …

"La rivolta dello spettacolo che nessuno ascolterà", di Natalia Aspesi

I litigiosi al governo hanno ben altro da pensare, e ben altro da finanziare, piuttosto che lo spettacolo e la cultura. Con la cultura e forse anche con lo spettacolo, non solo non si mangia, ma non si fanno neppure affari, soprattutto se sporchi. Non risulta infatti che mafie e camorre se ne siano mai interessate. Alla vigilia dello sciopero del settore, ancora non si è alzata la voce querula e comunque inascoltata dell´apposito ministro Bondi, per scongiurare l´ennesima, pacifica, e per ora improduttiva, rivolta: per ottenere dal governo qualche elemosina e magari un minimo di considerazione per se stesso. Ma perché il governo, che spende ogni anno 780 milioni per l´emergenza rifiuti in Campania, dovrebbe impietosirsi per lo sciopero dei lavoratori dello spettacolo che pure sono almeno 250 mila? Alla Scala il premier si concesse una sola volta e gli bastò, a teatro perché andare se raccontano cose diverse dalle barzellette, al cinema, la classe politica se non ride si addormenta, inutile frequentare il balletto se scarso di pelo (femminile e maschile), ai concerti, …

Da solo non ti salvi. Il 27 novembre in piazza per cambiare (insieme) l’Italia

La questione sociale diventa con sempre maggiore evidenza, nel nostro Paese, una questione generazionale. Si riducono le aspettative di benessere delle nuove generazioni, crescono le divaricazioni tra i destini sociali dei giovani e tornano ad essere come un tempo determinanti le eredità familiari e geografiche nello sviluppo della personalità. La crisi e le politiche finalizzate a contrastarne gli effetti hanno drammaticamente peggiorato la condizione giovanile, mettendo a nudo l’insostenibilità del nostro squilibrato modello sociale, perseguito più o meno lucidamente negli ultimi vent’anni con responsabilità diffuse. Un mercato del lavoro duale, che espelle i lavoratori con contratto precario e a termine lasciandoli privi di tutele in tempo di crisi – gli stessi che “sottoimpiega” e precarizza nei momenti di “crescita” -, che mostra una cronica incapacità di impiegare produttivamente la generazione più qualificata della storia della repubblica, e che contribuisce alla crescita della diseguaglianza dei redditi. Chi non può contare sulla protezione familiare è esposto al rischio povertà con livelli allarmanti nel Mezzogiorno, dove si concentrano inoccupazione, precarietà, sottoinquadramento, abusi, nero e economia criminale. Si assiste …

"L'insostenibile leggerezza della manovra Tremonti", di Eugenio Scalfari

Se il 14 dicembre ci sarà la crisi di governo e che cosa accadrà dopo è ancora terreno incognito, non lo sanno né Fini né Casini né Bersani né Veltroni né Vendola e non lo sanno neppure Berlusconi e Bossi. Un tempo si diceva che il futuro è sulle ginocchia di Giove e questa è appunto la situazione attuale, solo che non si sa chi sia Giove e ci sono anche forti dubbi sulla sua esistenza. Ma in attesa che si sollevino le nebbie su quanto accadrà tra una ventina di giorni, parliamo di questioni più certe e più concrete che interessano da vicino quella moltitudine di italiani che debbono tutti i giorni guadagnarsi una vita decente e spesso non ci riescono. Parliamo delle risorse che non si trovano, del lavoro che scarseggia, dei salari e delle pensioni che scendono al di sotto dei livelli di sussistenza; parliamo delle tasse e del potere d´acquisto, delle diseguaglianze paurose, di giovani che a trent´anni cercano ancora un lavoro e anzi non lo cercano più. Parliamo della legge …