Giorno: 13 Novembre 2010

Aung San Suu Kyi è libera!

Rilasciata dopo 7 anni di prigionia la leader birmana. Bersani: “Una bella notizia per tutti i democratici”. Fassino: “Ora liberino tutti i prigionieri politici”. «Dobbiamo lavorare insieme, all’unisono, per raggiungere il nostro obiettivo». Sono per le migliaia di sostenitori che hanno pazientemente atteso davanti alla sua abitazione le prime parole pronunciate da una Aung Suu Kyi raggiante e commossa. L’icona della lotta per la democrazia in Birmania, è stata liberata oggi dopo oltre sette anni consecutivi agli arresti domiciliari: affacciata all’ingresso della sua casa di Rangoon è ha salutato la folla che da ore cantava messaggi di di sostegno al Premio Nobel per la Pace. «Lunga vita e tanta salute». Gente comune, giornalisti, esponenti di partito e osservatori diplomatici, tutti frementi in attesa del verdetto. «È un momento emozionante», ha dichiarato una delle persone presenti, con indosso la maglietta con lo slogan «Stiamo con Aung Suu Kyi», sventolando un poster con il ritratto della leader democratica. Domani la dissidente terrà il primo discorso ufficiale, per ora la festa del «suo» popolo. «C’è un tempo per …

"Il maxiemendamento elettorale", di Tito Boeri

Ha un marcato odore di campagna elettorale il maxiemendamento alla Legge di stabilità. Perché la spesa aumenta (e in non pochi casi si tratta di incrementi destinati a rimanere nel tempo) mentre i finanziamenti sono rappresentati per lo più da entrate una tantum o aleatorie. Ci sono inoltre poste che trasferiscono oneri sugli esercizi futuri. Insomma, sembra un maxiemendamento pre-elettorale. Che, senza sviluppo, toglie ulteriormente al rigore. Rigore sì, sviluppo no. Questo, in sintesi, il giudizio sin qui prevalso tra molti commentatori sulla politica economica del Governo. Ma siamo davvero sicuri che si possa parlare di rigore? Il dubbio affiora guardando al maxiemendamento alla legge di stabilità e ai dati sulle entrate tributarie. Il maxiemendamento prevede maggiori spese per circa 5,8 miliardi, non poche di natura strutturale, finanziate in gran parte con entrate una tantum. LE SPESE IN PIÙ Partiamo dalle spese aggiuntive. I capitoli più importanti sono un allentamento al patto di stabilità dei Comuni che vale circa 500 milioni, trasferimenti alle Regioni per sanità, trasporti locali e politiche sociali per quasi un miliardo, …

"Se l'Italia spegne i motori", di Cesare Damiano

I fatti di questi giorni, anzi di queste ore, invitano a tornare nuovamente sulle parole pronunciate giorni fa da Marchionne in tv. Perché dietro a quelle parole non c’era “solo” il futuro della Fiat, ma anche il destino della politica industriale e i rischi a cui questo governo sta inutilmente esponendo l’intero paese. Andiamo con ordine. Sergio Marchionne, quando ha accusato gli stabilimenti italiani del gruppo – e quindi i lavoratori – di essere poco produttivi e per nulla redditizi, ha mostrato di avere poca memoria. Si è infatti dimenticato che i risultati conseguiti dal Lingotto nel mondo, Brasile in primis, sono il frutto, specie nel campo dei motori, di una tecnologia all’avanguardia che è in tutto e per tutto Made in Italy. Cioè frutto dell’intelligenza e del lavoro di progettisti, tecnici e operai italiani. Ha poi dimenticato che se i bilanci sorridono e gli azionisti brindano agli utili – nonostante la gravissima crisi che stiamo attraversando – lo si deve anche ai sacrifici che in questi ultimi anni hanno dovuto sopportare i lavoratori italiani, …

Addio terzo settore

Il maxiemendemento alla legge di stabilità 2011 si dimentica dell’importanza del terzo settore e lo taglia completamente. Dalla maggioranza capace di strumentalizzare anche le parole di Napolitano, arriva un altro tassello nella strategia di togliere a chi ha più bisogno “Con i tagli al 5 per mille il Governo ha messo un altro tassello nella sua strategia di togliere a chi ha più bisogno. Prima c’è stato il dimezzamento dei fondi per le politiche sociali e oggi l’ennesimo colpo della scure di Tremonti è caduto sul terzo settore”. Questo è stato il primo commento di Rosy Bindi, Presidente dell’Assemblea nazionale del Pd sul maxiemendamendo alla legge di stabilità per il 2011 (ex legge finanziaria). Per Rosy Bindi “mettere solo 100 milioni di euro sul fondo destinato al 5 per mille, ovvero quattro volte meno dell’anno scorso, è offensivo perché nessuna associazione potrà portare avanti i progetti di stampo sociale o di ricerca condotti in questi anni e nessuno di conseguenza potrà beneficiarne. Non è con l’elemosina che si può parlare di sussidiarietà. Ed è una …

"L'abuso mediatico delle donne", di Giovanni Valentini

Fra i tanti abusi di potere commessi da Silvio Berlusconi sul palcoscenico o dietro le quinte dei suoi scandali sessuali, dal caso Noemi al caso D´Addario fino al più recente caso Ruby, il più grave o comunque il più odioso è quello perpetrato contro le donne. Non solo e non tanto ai danni delle fanciulle, più o meno giovani e avvenenti, delle quali è stato – per usare un´espressione assai infelice del suo avvocato Nicolò Ghedini – l´«utilizzatore finale». Quelle, cioè, che gli hanno concesso le proprie grazie o hanno ceduto alle sue lusinghe in cambio di denaro, regali, favori o magari promesse, poi peraltro non sempre mantenute. Ma piuttosto di tutte le donne: adulte e minorenni, sposate e nubili, belle e brutte, alte e basse, bionde, brune e rosse, che costituiscono l´universo femminile e quindi un soggetto sociale collettivo. Insomma, le nostre madri, mogli, fidanzate, sorelle, figlie o nipoti. L´«altra metà del cielo», come le definiva Mao. L´abuso di potere contro le donne è innanzitutto quello che, sul piano mediatico, la televisione – e …

"Il Pd accelera: ora Fini si decida", di Rudy Francesco Calvo

Offensiva dem: mozione di sfiducia in parlamento, porta a porta in giro per l’Italia La mozione di sfiducia adesso c’è. Dopo averla annunciata, il Partito democratico e l’Italia dei valori l’hanno depositata ufficialmente ieri a Montecitorio e martedì in conferenza dei capigruppo ne chiederanno al più presto la calendarizzazione in aula, subito dopo l’approvazione della legge di stabilità. La giornata di ieri ha visto un reciproco rincorrersi tra Pd e Pdl sull’asse Montecitorio-palazzo Madama, con i berlusconiani che annunciano una mozione di sostegno al governo al senato e i dem che a quel punto decidono di rompere gli indugi e mettere agli atti il loro testo, costringendo la controparte a fare altrettanto. Ma più che al Pdl, la pressione del Pd è rivolta ovviamente a Gianfranco Fini: «Mi aspetto coerenza da parte di tutti quelli che dicono che questa fase è finita», dice a chiare lettere Bersani. Con Di Pietro (e Vendola) alle calcagna e Berlusconi asserragliato a palazzo Chigi, i dem ora vogliono che la crisi arrivi in parlamento al più presto. Su questa …

"Tra furori e Bagaglino l´epilogo immaginario della favola berlusconiana", di Filippo Ciccarelli

Il filosofo dell´Udc Buttiglione chiede che non gli si lasci “fare la fine di Bettino Craxi”. Per placare le smanie di Silvio pare che Dell´Utri citi Petrarca: “Vuoi la gloria? Muori”. Il senso della fine sta tutto dentro una domanda: e ora, si sente chiedere da ogni parte con sintomatica e crescente ostinazione, e ora come andrà a finire? Inutile dire che nessuno lo sa. Ma a voler essere pignoli, è così da un anno e più. Nell´autunno scorso la casa editrice Noubs lanciò un concorso dal bando invero piuttosto malaugurante: «La notte in cui morì Silvio Berlusconi»; così come, a parziale riequilibrio, nel mese di di novembre sul palcoscenico del Salone Margherita Pippo Franco e il Bagaglino misero in scena «Il Silvio sparito», farsa costruita appunto attorno alla improvvisa scomparsa del premier, con tutto quel che ne seguiva, compreso il suicidio di Emilio Fede. (Per la cronaca: Berlusconi andò a vederlo, trovò chiuso, riandò il giorno appresso e poi fece pure lo spiritoso: «Scusate, ho fretta, devo fare le valigie, scappo a Panama»). Brusco …