Giorno: 12 Novembre 2010

PD e IDV presentano la mozione di sfiducia al Governo

Franceschini e Donadi firmano la mozione. Il capogruppo PD chiede la convocazione della capigruppo. E’ stata presentata dal Partito Democratico e dall’Italia dei Valori una mozione di sfiducia al governo alla Camera. L’hanno firmata i due capigruppo Dario Franceschini e Massimo Donadi, dopo aver informato il leader Udc, Pierferdinando Casini. “La Camera, preso atto che il governo non ha più il compiuto sostegno dell’originaria maggioranza, considerato che la permanenza in carica dell’esecutivo non consente di affrontare e risolvere alcuno dei gravi problemi del Paese, esprime, ai sensi dell’articolo 94 della Costituzione, la propria sfiducia al governo” Il capogruppo Pd ha anche scritto al presidente della Camera Gianfranco Fini per chiedere l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo per la calendarizzazione della mozione. www.partitodemocratico.it ****** Mozione di sfiducia di Pd e Idv Bersani: “Adesso Fini deve decidere” L’iniziativa dell’opposizione alla Camera. Al Senato c’è invece quella del Popolo della libertà. In precedenza Cicchitto aveva parlato di una verifica parlamentare al termine della sessione di bilancio. Guerra di mozioni in Parlamento. Alla Camera Pd e Idv (dopo aver …

Lavoro, politica carriera, donne sempre ultime Il Pd: «Cambiamo», di Jolanda Bufalini

Oggi l’assemblea «verso la conferenza delle donne». Il percorso previsto dal partito democratico che si faranno iniziative in tutte le città e i comuni per arrivare, a fine gennaio, alla conferenza nazionale. Il mantra di politici e analisti: il problema non è etico, non ci interessa la vita privata del premier. Eppure, quelle minorenni alla corte di Arcore sollevano anche una questione morale, altrimenti perché Berlusconi avrebbe rinunciato a presentarsi al pubblico delle famiglie? «Certo che esiste un problema morale, questo anche Bersani lo ha detto, “non sono mica noccioline”», protesta Roberta Agostini che, per la segreteria del Pd, sta preparando la Conferenza delle donne. «Quel suo comportamento privato ha un profilo pubblico. Lui dice che ama le donne ma, in realtà, quell’idea delle donne come riposo del guerriero, le offende. Il vecchio e ricco presidente del consiglio che si circonda di ragazze trasmette un messaggio tremendo e credo che anche molte donne che hanno votato per il centro destra ne siano avvilite». In realtà, pensa Agostini, «in Italia c’è ancora un gigantesco lavoro culturale …

"Il tramonto del demiurgo", di Guido Crainz

È sempre più diffusa la consapevolezza di esser di fronte non solo al declino di un leader o di una proposta politica ma all´esaurirsi di una fase intera della storia del Paese, iniziata già prima della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Ma quando era iniziata, cosa ha significato nel vivere collettivo, quali sono i rischi e le opportunità che il suo declinare ci pone di fronte? Alla lunga distanza appare sempre più chiaro il significato fortemente simbolico della cerimonia funebre in onore di Aldo Moro, nel maggio del 1978: venne forse sepolta allora un´intera stagione della Repubblica. Terminò forse allora la fase in cui gli aspetti positivi del “sistema dei partiti”, il loro essere protagonisti reali dello sviluppo nazionale avevano sostanzialmente prevalso su quelli negativi. Avevano in qualche modo offuscato o lenito i processi distorsivi che si erano delineati già negli anni sessanta e settanta. Nella stretta degli anni di piombo, e nel contemporaneo venir alla luce di gravi processi di corruzione e di degenerazione delle istituzioni, quella fase stava volgendo ormai al termine …

"Le regioni: no al maxiemendamento", di Roberto Turno

Una manovra 2011 e un maxiemendamento «profondamente insoddisfacenti» che rischiano di far saltare il banco con tagli «a servizi fondamentali per le persone, per le famiglie e per le imprese». I governatori muovono nuovamente all’attacco della legge di stabilità che, con la manovra estiva, crea «una situazione insostenibile» per le regioni e, affermano, non allenta affatto il patto di stabilità interno. Hanno atteso inutilmente una convocazione del governo e così ieri, al termine del loro parlamentino per il parere sul federalismo fiscale (entrate regionali e costi standard sanitari), i presidenti di regione hanno ribadito il loro allarme. Chiedendo ancora un incontro a palazzo Chigi, ma anche ai presidenti di Camera e Senato e a tutti i capigruppo per illustrare le proprie ragioni. La speranza è di riuscire a trovare ascolto nel tempo (e negli spazi finanziari) che restano dell’iter parlamentare della manovra. «Sappiamo che il momento è complicato – ha detto il rappresentante dei governatori, Vasco Errani – ma lavoriamo per la piena collaborazione tra i diversi livelli istituzionali». Anche perché, ha aggiunto Roberto Formigoni, …

"Lenta fine di un governo inutile", di Marina Sereni

L’incontro tra Bossi e Fini non ha sortito alcun esito: siamo di fronte al declino di un leader, all’agonia di un governo. Il Pd compie un atto di responsabilità presentando una mozione di sfiducia per provocare più rapidamente possibile, approvata la Legge di Stabilità, la crisi formale di questo esecutivo il cui “non fare”, il cui “mal fare” sta producendo danni irreparabili. Le ragioni di questo tracollo non sono nelle inimicizie personali: l’emendamento presentato in queste ore dal governo alla Legge di Stabilità è, nel suo piccolo (appena cinque miliardi!), lo specchio della politica adottata in questi due anni dal centrodestra. Berlusconi ha fallito la prova del governo, resa più complessa dalla crisi economica nellaquale l’Italia avrebbe dovuto affrontare con serietà e ambizione punti di debolezza antichi: bassa crescita, alto debito pubblico, arretratezza infrastrutturale, inefficienza del sistema pubblico, bassa produttività. Il governo non ha voluto né saputo creare le condizioni per un nuovo “patto sociale” tra imprese e lavoratori, per un nuovo “patto istituzionale” tra Stato centrale, Regioni ed Enti Locali, per un confronto civile …

Napolitano: "Finanziaria, buio sulle scelte", di Roberto Petrini

“Non va tagliato tutto”. Protestano Comuni e Regioni. È ancora scontro sull´Ambiente. Prestigiacomo: fondi insufficienti, bastano solo per gli stipendi. Fli rivuole l´eco-bonus. Il monito del Quirinale arriva a poche ore dalla presentazione in Commissione Bilancio del maxiemendamento del governo: «C´è una grande confusione, un grande buio, il vuoto sulle scelte e sulle priorità nella destinazione delle risorse pubbliche», dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo all´assemblea dei medici per l´Africa. «Dobbiamo contenere la spesa pubblica. Ma non dobbiamo tagliare tutto. L´arte della politica consiste proprio nel fare delle scelte». Un richiamo, quello del Colle, che ha trovato eco nelle reazioni negative alle nuove misure. «Perseverare è diabolico, portare le risorse da 7 a 5 miliardi è una scelta miope», ha detto Susanna Camusso, leader Cgil. Il segretario della Cisl Bonanni ha chiesto «tagli equilibrati». Proteste anche da Regioni, Comuni e Province. Critiche e rilievi che hanno convinto il governo a ulteriori interventi: con un nuovo emendamento al ddl Bilancio sono arrivati 130 milioni in tre anni per l´ambiente (per i parchi e la …

"Articolo 18, adesso ci riprova Sacconi a distruggere i diritti", di Luigina Venturelli

Il governo chiede mano libera per cancellare sessant’anni di storia repubblicana. Questa è la sostanza del disegno di legge che il ministro Sacconi ha inviato alle parti sociali per fare un nuovo Statuto dei lavori: una delega piena e senza limiti, se non quelli di un ristretto nucleo di diritti indisponibili di rilevanza costituzionale, per spazzare via il vecchio Statuto dei lavoratori. Articolo 18 compreso. Anche il divieto di licenziare senza una giusta causa, come tutte le altre previsioni di legge in materia di lavoro, sarà infatti derogabile da parte della contrattazione: l’intesa tra le parti, anche se raggiunta senza l’accordo unanime di tutti i sindacati, diventerà più forte della volontà popolare impressa nella legge. LA DEROGABILITÀ COME NORMA La bozza presentata ieri da Maurizio Sacconi, infatti, contiene una delega all’esecutivo per emanare «un testo unico in materia di lavoro denominato Statuto dei lavori», che raggiunga «l’obiettivo di ridurre almeno del50%la normativa vigente ». Aria nuova che dovrebbe «incoraggiare una maggiore propensione ad assumere e un migliore adattamento tra le esigenze del lavoro e quelle …