Giorno: 13 Luglio 2011

Sacrifici? Non per gli avvocati Pdl e per chi ha un «doppio incarico»

È in corso all’interno del Pdl una raccolta delle firme per protestare contro la manovra da domani al voto del Senato (al momento sarebbero circa un’ottantina). «Fino a quando non verrà tolta la norma che abolisce gli ordini professionali, noi il testo – assicura un avvocato del Pdl – non la voteremo mai dovesse anche cadere Tremonti». «È sconcertante che nel Pdl ci sia chi è pronto ad affondare il paese per difendere privilegi e rendite di posizione. Minacciare di non votare la manovra per difendere la propria corporazione è inconcepibile. Il Pdl è irresponsabile e dimostra di non avere alcuna attenzione nei confronti dei problemi del Paese». Lo dichiara Oriano Giovannelli, responsabile Forum Pubblica amministrazione del Pd. «Il Pdl ha sempre irresponsabilmente assecondato gli interessi delle caste, forte con i deboli e debole con i forti, oggi questo gioco deve finire perché non solo è ignobile ma rischia di affondare l`intero Paese», conclude. Un’altra norma contro la quale si stanno alzando le barricate tra i berlusconiani è quella che renderebbe incompatibile l’incarico di parlamentare …

"E' mancato il governo ci sentiamo abbandonati", di Tonia Mastrobuoni

Tra gli imprenditori del Nord-Est il consenso per Berlusconi crolla al 13% È come il film in cui Bill Murray si svegliava tutte le mattine per rivivere la stessa giornata. Gli imprenditori del Nordest non riescono a cambiare idea sulla fine della crisi. Il 32 per cento spera di uscirne entro dodici mesi. Ma è la stessa percentuale del 2010, quando era il 30,2 per cento. Il rapporto della Fondazione Nord Est per il 2011 presentato ieri a Padova ne deduce che la riemersione dalle secche della crisi viene continuamente spostata in avanti, «come se la dimensione dell’incertezza avesse congelato la situazione». Come in un incubo. Anche l’esigua minoranza che pensa che ne stiamo uscendo è sempre la stessa: il 13,2 per cento contro il 10 di un anno fa. Forse a questo infernale, eterno presente contribuisce il fatto che gli imprenditori che animano quest’area nordorientale del paese, la «Germania d’Italia» come la definisce anche il rapporto curato dal sociologo dell’Università di Padova Daniele Marini, si sentano, piuttosto, come in Belgio. Ormai da anni senza …

La sinistra in difesa del Valle. Vita: «Una battaglia senza marchi»

Il silenzio del governo genera minacce di sgombero. La sinistra si fa avanti per appoggiare la causa degli occupanti. Il senatore Pd: limitare l’ingerenza dei partiti ma non chiudere alla politica per preservare l’autonomia». Lorsignori gradirebbero che la questione fosse risolta con metodi sbrigativi. Al diavolo i dibattiti, le verifiche, i confronti e tutte le altre antiquate e farraginose pratiche in uso presso le democrazie: il Teatro Valle sia sgomberato, come si fa con le cantine e i garage. Si rimuovano i rivoltosi e si ristabilisca l’ordine. «In questo momento c’è un gap desolante con le istituzioni, che evitano accuratamente di domandarsi a cosa serva il Teatro Valle -, osserva Pierluigi Regoli, responsabile della cultura delPd diRoma-. Quantoal centrosinistra, vi annunciamo un pacchetto di proposte di respiro comunale, provinciale, regionale e nazionale». Già, perché stavolta l’opposizione sembra avere imparato la grande lezione delle recenti amministrative: presentarsi uniti, con programmi chiari che non paghino dazio all’ansia schizofrenica di piacere per forza a tutti, ed ascoltare e supportare la società civile, senza sovrastarla né opprimerla. È la …

"Tre ministri in una stanza", di Tony Jop

Mentre il Paese annaspa la Lega annuncia il trasferimento dei dicasteri a Monza. In 200 metri il surrogato (triste) del federalismo. Non il cielo, come cantava Paoli, ma il ministero in una stanza. Anzi, tre stanze, una per dicastero: in duecento metri quadri complessivi si consoliderà molto presto quel surrogato di sogno leghista di trasferire a Nord una parte della testa dello Stato, del governo. Dicono che sabato 23 luglio sarà tutto pronto, fervono i preparativi, cioè niente, a parte l’arrivo della mobilia. L’Italia rischia di colare a picco, gli italiani sopportano un brusco ridimensionamento del loro comfort vitale, ma c’è chi può permettersi di dare corpo ai propri capricci, a Monza, nella Reggia. Perché Bossi ha deciso che in quelle tre stanze del gran palazzo quasi tutto in pezzi alloggeranno lui, Calderoli e l’amico Tremonti: più cheun gesto politicamente rilevante, l’ennesimo dito medio alzato di fronte al paese, alla sua bandiera e, a dispetto delle carinerie opportuniste fin qui macinate dal leader leghista, anche al presidente della Repubblica. Pensano che la loro base sarà …

Puglisi: primo passo verso stabilizzazione precari, anche grazie al PD

Dopo le preoccupanti notizie circolate sulle assunzioni per il prossimo anno scolastico crediamo che, quello di oggi, sia un primo positivo passo verso la stabilizzazione del personale della scuola, che garantirà almeno il turno over dei pensionamenti. È un risultato che giunge anche grazie alla tenace opposizione e proposta politica che il Pd ha continuato a fare in questi mesi. www.partitodemocratico.it ****** Comunicato stampa di Mimmo Pantaleo, segretario generale della FLC CGIL 67000 immissioni in ruolo grazie alla lotta della FLC Cgil. Le iniziative messe in campo negli ultimi tre anni dalla Flc Cgil, comprese le decine di migliaia di ricorsi presentati per la trasformazione a tempo indeterminato e le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici precarie hanno portato ad un primo importante risultato: 67000 assunzioni tra docenti e ata. La Flc Cgil e’ disponibile a trovare in sede contrattuale le soluzioni piu adeguate, senza interventi strutturali e permanenti o penalizzazioni per il personale precario. Riteniamo che questo sia un primo passo al quale dovra’ seguire per i prossimi anni la copertura integrale del turn …

"Tg1, ascolti al minimo storico. Scontro Minzolini – Garimberti", di Natalia Lombardo

Il Tg1 di Minzolini perde ascolti, ha raggiunto il minimo storico del 20,6%, con sorpassi da Tg5: dati che preoccupano il direttore generale della Rai, Lorenza Lei: «Mi chiedo cosa sia successo», è la domanda posta alla commissione di Vigilanza e il caso Tg1 sarà discusso domani nel Cda. È preoccupato anche il presidente, Paolo Garimberti: «Non è più solo una questionedi pluralismo,madi qualità del prodotto dell’informazione». Il direttore del Tg1 gli risponde sgarbato: «Si preoccupi della rete, di Rai1» (tantocheil direttore Mazzalo pizzica: «Il suo tg è l’unico che fa meno share del programma che lo precede». Garimberti ribatte con un «Minzolini invece di dare consigli agli altri su come fare il loro lavoro, faccia bene il suo». Il «direttorissimo»vuole l’ultima parola ma alle 20 taglia l’opposizione quando chiede le dimissioni del governo, nota Vita del Pd. I dati parlano: per la Dg dal settembre 2010 al maggio 2011 (periodo di garanzia) il Tg1 delle 20 ha avuto «una flessione di meno 2,7 punti di share» e ha perso «438mila telespettatori» virati sul Tg …

"La scuola che perde la memoria, perde se stessa", di Angela Nava Mambretti*

L’idea gelminiana della scuola, superficiale, tutta ipercompetitiva e senza più i tempi necessari per l’apprendimento, produce mostri come la bocciatura di una bambina di 6 anni in prima. Un settimanale femminile, dignitoso e di grande tiratura, mi chiedeva ieri di trovare delle motivazioni che giustificassero e rendessero plausibile (auspicabile?) la bocciatura in prima elementare di una bambina di Ischia, quella di cui tutti i giornali hanno parlato. Ovviamente non ho risposto, ma il mio sconcerto riguarda la domanda. Cosa è successo a questo paese e a tutti noi perché si possa anche solo pensare di ricercare e trovare delle motivazioni ad un errore pedagogico di questa entità? La scuola che boccia in prima elementare è una scuola primaria che parla di PROGRAMMI (ovviamente maiuscoli nella loro imperiosità); è una scuola che misura con un voto il cammino di apprendimento di un bambino di sei anni; è una scuola che fa le somme; che ritiene che i nostri bambini debbano avere un percorso di apprendimento unilineare e che essi non siano, come sono, “bambini a zig-zag”, …