Giorno: 17 Luglio 2011

Bossi cambia idea «Niente manette prima del processo», di Marco Cremonesi

«Le manette non vanno messe mai se prima non facciamo il processo. Se Papa ha commesso dei reati paghi, ma non va bene mettergli le manette prima, quando ancora non sappiamo se quello che ha fatto è da galera oppure no» . Ebbene sì: la frase è di Umberto Bossi. Lo stesso che neppure 24 ore prima, riguardo alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del deputato pdl, era stato addirittura brutale: «Papa? In galera» . Il leader leghista parla da un barcone sul bacino di San Marco a Venezia. I giornalisti ammessi alla soirée bossiana per il Redentore sono stati selezionati: ammessi tutti, tranne il Corriere, Repubblica e la Stampa. Bossi, tuttavia, tiene soprattutto a esprimere solidarietà a Giulio Tremonti: «Per lui sono state due settimane difficili, anzi bollenti. Ma Tremonti non si tocca. La situazione non è tranquilla né per noi né per Tremonti. Ma lui è appoggiato dalla Lega» . Ma il caso nasce dalla sortita comprensiva nei confronti di Papa, probabilmente propiziata dal viaggio fatto con Silvio Berlusconi tornando da …

«Tasse e niente riforme Ma l’alternativa ora c’è Ricostruiremo il Paese», intervista a Pier Luigi Bersani di Simone Collini

Bersani: tocca a noi ricostruire. «Varato un decreto classista Daremo battaglia: a saldi invariati cambieremo tutto. Per la prima volta in tre anni Pd, Idv e Udc hanno presentato emendamenti comuni». «Ricostruiremo noi l’Italia», dice Pier Luigi Bersani il giorno dopo l’approvazione di una manovra «spudoratamente classista e che non porta il Paese fuori dalla tempesta». Per il leader del Pd il dato fondamentale di questo passaggio è che «di fronte a scelte assurde o profondamente negative tutta l’opposizione parlamentare ha concordato sia l’assunzione di responsabilità sui tempi, sia la fortissima critica sui contenuti»: «Per la prima volta dopo tre anni, Pd, Idv e Udc hanno presentato emendamenti comuni. È una novità che non va sottovalutata. Tanto più in un momento difficile come questo dobbiamo lavorare all’unità dell’opposizione e alla definizione di un’alternativa credibile». Anche perché, dice Bersani ripensando ai colloqui con capi di Stato e di governo incontrati nel viaggio in Medio Oriente da cui è da poco rientrato, «è urgente rilanciare il ruolo dell’Italia nel mondo»: «Il berlusconismo ha portato un grande Paese …

"Sale il Pd, frena il Pdl: Indeciso uno su due", di Renato Mannheimer

Sta diffondendosi, ancora una volta, l’ipotesi di nuove consultazioni politiche da tenersi in autunno o, al massimo, nella prossima primavera, fortemente sollecitate in queste ore dall’opposizione, anche in conseguenza del comportamento tenuto in occasione dell’approvazione della manovra economica. Quali potrebbero essere i risultati di queste eventuali elezioni anticipate? Nessuno può saperlo in questo momento. Ma l’elemento maggiormente caratterizzante il quadro odierno è la forte crescita di consensi per il centrosinistra, dovuta anche alla spinta degli esiti delle ultime amministrative e dei referendum. Il Pd è oggi stimato oltre il 28%(ma, secondo altri istituti di ricerca, ad esempio Ipsos e Demos, si trova quasi al 30%), e supera così il dato ottenuto alle ultime europee (26%), pur restando lontano da quello delle politiche (33%). All’inizio dell’anno in corso, il partito di Bersani superava di poco il 24%. Un avanzamento notevole, di circa 4 punti, in un solo semestre. Il trend di crescita riguarda anche alcune altre forze del centrosinistra, specie quelle che potremmo forse definire le più «radicali» nell’atteggiamento antiberlusconiano. Ad esempio, l’Idv di Di Pietro …

"Dopo Siena le donne ricominciano da tre: lavoro welfare e differenza", di Valeria Fedeli

Siena ha visto una partecipazione di 2000 donne molto convinte e motivate. Donne diverse per esperienza, ma eguali nel desiderio di partecipazione, di voglia di cambiamento del nostro Paese. Anche per questo Siena è stata un incontro intenso per i suoi contenuti, la sua discussione e confronto e per il grande e coinvolgente successo. Una due giorni che ha messo radici solide per costruire il futuro del movimento delle donne in Italia. Ora si sono create le condizioni per realizzare l’obiettivo di tutte le partecipanti presenti fisicamente a Siena o collegate tramite radio e web, e, necessario per il Paese. Condizioni e responsabilità che l’onda straordinaria del 13 febbraio aveva messo in moto. A Siena è partita un’impresa nuova, una sfida complessa e affascinante: costruire la rete di tutti i comitati di donne già esistenti insieme ai nuovi nati con il 13 febbraio, con le singole, e, con tante giovani. Una rete nazionale. Aperta, autonoma, includente. Un movimento organizzato e stabile. In- sieme per scelta, per convinzione, per essere più forti nell’agire e cambiare. Un …

"Quei due personaggi senza più autore", di Eugenio Scalfari

Abbiamo tutti lamentato il silenzio assordante di Berlusconi in questi lunghi giorni di tempesta finanziaria e sociale, ma il Cavaliere si conosce bene e sapeva che se avesse parlato avrebbe creato altri e serissimi guai. Infatti così è stato. È intervenuto alla Camera venerdì scorso nella seduta di approvazione della manovra economica ed ha letto una dichiarazione di poche righe nella quale si compiaceva della tenuta della maggioranza e della capacità del governo di governare. Ma poi è sceso nell´emiciclo ed ha parlato con i suoi deputati e con i giornalisti nei corridoi di Montecitorio. Il succo delle sue dichiarazioni è stato questo: è falso che sia “commissariato” da Napolitano e da Tremonti; la manovra è stata imposta dall´emergenza e così com´è non gli piace affatto ma la colpa è dell´Europa; c´è una congiura dei giudici comunisti contro di lui a cominciare dalla Corte d´Appello civile di Milano che vuole rovinare Fininvest e mettere sulla strada duemila lavoratori di Mediaset; al ministro Romano, presente in aula, ha raccomandato di non dimettersi in nessun caso; ai …

"Pronto il partito di Tremonti. Depositati nome e simbolo", di Federica Fantozzi e Claudia Fusani

Otto mesi fa il ministro cominciò a pensare al nome, simbolo, costi, e parlamentari che avrebbero potuto seguirlo. E ora nel Pdl c’è chi ripete che «il tesoretto di Milanese doveva servire a finanziare quel partito». Probabilmente l’ha fatto per precauzione in un passaggio ad alto rischio per il governo Berlusconi e in un momento in cui sentiva forte l’ostilità dentro il Pdl. Insomma, non è scontato che il partito di Giulio Tremonti diventi un progetto concreto. Tuttavia, già nel novembre scorso, il ministro dell’Economia ha depositato in gran segreto un nome e un simbolo. E l’opzione – o forse il deterrente – è ora nelle sue mani. In un contesto politico mutato, ma per certi aspetti persino più insidioso e conflittuale nel centrodestra. Da quando è scoppiato il caso Milanese, del resto, a Montecitori esponenti del Pdl ripetono che “il tesoretto di Milanese doveva servire a finanziare il partito di Tremonti». Non è escluso che la notizia, o il sospetto, di una simile operazione sia addirittura all’origine della guerra in corso tra il premier …

"Famiglie troppo colpite, intervenite" di Gabriele Isman

Vescovi e associazioni chiedono modifiche. E Giovanardi cerca una mediazione. Cei, Caritas, Acli non allentano la pressione sul governo e chiedono modifiche. I cattolici all´attacco della manovra. La scomunica ufficiale è arrivata ieri con un editoriale sulla prima pagina dell´Avvenire: «L´abbiamo ingoiata senza fare troppe storie – scrive il giornale della Cei – . Questa manovra economica è stata necessitata prima ancora che necessaria. L´attacco speculativo era stato troppo grave, la situazione troppo instabile e incerta. Il risultato complessivo più che distribuire in maniera equa i pesi del rigore necessario continua a caricare sulle famiglie e sui ceti medio-bassi l´onere del risanamento, toccando solo marginalmente i ceti alti e certe corporazioni». E nell´editoriale non mancano le critiche ai mancati tagli ai costi della politica. Il giorno prima il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, aveva detto: «La famiglia deve essere difesa a tutti i costi perché è la base della società civile». E inevitabilmente le sue parole erano sembrate un richiamo al Parlamento. Ma l´attacco dei cattolici alla Finanziaria era partito già nei giorni precedenti: …