Giorno: 1 Luglio 2011

Università, PD: Gelmini più occupata con PDL che con attuazione riforma

Dichiarazione di Marco Meloni Responsabile Pd Università. Di 40 decreti attuativi della riforma dell’Università, a oggi solo 1 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Lo scorso 13 aprile il ministro Gelmini ha assicurato che sarebbe stato fatto tutto entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, quindi entro il prossimo 29 luglio. Premesso che sei mesi sono tempi da calende greche e il Miur avrebbe potuto lavorare ai decreti fin dall’approvazione nel lontano ottobre 2009, il bilancio a oggi è desolante. Ancora più sconcertante è il fatto che oggi il MIUR affermi che “entro il mese di luglio, 17 decreti saranno completati e pubblicati in Gazzetta Ufficiale”. Non ci sorprenderemmo quindi se nelle prossime settimane il ministro Gelmini decidesse di diffondere un nuovo altisonante proclama per annunciare ulteriori rinvii. Anziché gettare fumo negli occhi per mascherare il proprio fallimento nella gestione della fase di attuazione della riforma, il Ministro farebbe bene a spiegare le ragioni di questo intollerabile ritardo che da mesi sta paralizzando il funzionamento delle nostre università. Ma forse è troppo impegnata a …

L'Istat smaschera le bugie di Berlusconi

Aumentano i giovani disoccupati in Italia. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nel primo trimestre del 2011 sale a 29,6%, dal 28,8% nello stesso periodo del 2010. Bersani: “L’ occupazione non può crescere con una manovra recessiva” “L’occupazione non può crescere: la manovra sarà ulteriormente recessiva, perchè diminuiranno i consumi, e la produzione che è debolissima non può certo rafforzarsi”, così Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, ha commentato i dati negativi dell’Istat sull’occupazione. “In cento pagine – ha affermato Bersani – non c’è dentro una misura che sia un po’ di stimolo: tagli, tagli, tagli. L’Avvenire infatti oggi titola tanti tagli e una promessa: più o meno è questo”. Come ha rilevato Stefano Fassina, responsabile economico del PD “i dati sul mercato del lavoro di maggio segnalano che in particolare arriva a un livello ulteriormente più alto la disoccupazione giovanile. Le prospettive per il lavoro diventano ancora più preoccupanti, nello scenario depressivo determinato dalla manovra di finanza pubblica approvata dal Cdm. E il governo Berlusconi-Bossi-Tremonti continua a non voler affrontare il capitolo fondamentale …

"L'impegno del Pd per il federalismo: per un Paese nuovo, equo e solidale", di Davide Zoggia

Intervento alla Conferenza “Innovare il Paese. L’Italia intera” La riforma avviata con la legge delega n. 42 del 2009 tra le diverse finalità aveva quella di assicurare autonomia di entrata e di spesa per gli Enti Locali e per le Regioni. Nelle intenzioni del Partito Democratico, l’autonomia non doveva pregiudicare la solidarietà tra i diversi territori e la coesione sociale del Paese. Il principale strumento che si doveva utilizzare era quello del superamento della ‘pesa storica’ per giungere ad un nuovo meccanismo di determinazione dei costi per l’erogazione dei servizi di competenza dei diversi livelli di governo. La ‘ spesa storica’ doveva essere sostituita dai cosiddetti ‘fabbisogni standard’, cioè una misura di costo dei servizi che dovrebbe essere equivalente in tutte le parti del Paese, per amministrazioni dello stesso tipo o aventi caratteristiche omogenee. Si riteneva che determinare i costi in modo standardizzato potesse responsabilizzare gli amministratori locali che, in questo modo, avrebbero avuto il quadro esatto delle risorse necessarie per la gestione di ogni servizio, modulando in maniera più consapevole le proprie scelte di …

"Da dove verranno i nuovi tagli per l’istruzione?" di Osvaldo Roman

Credo che sia necessario avviare una riflessione sul fatto che il governo presenti in questi giorni in Parlamento una manovra economica, che riguarda ancora una volta nuove riduzioni per l’istruzione, senza che sino ad oggi sia stato oggetto di adeguate valutazioni, nel mondo della scuola, il contenuto in materia del DEF 2011. Con questo documento il Governo Berlusconi si era già proposto di ridurre la spesa in materia d’Istruzione e di Università portandola, nel 2015, dal 4,2% del 2010 al 3,7 %, del PIL. Si tratta di una riduzione strutturale della spesa nel settore, che riguarda i bilanci del MIUR e degli Enti locali, di quasi 8 miliardi di euro. Poiché, dei 4.651 milioni, a regime nel 2012, derivanti dai tagli sugli organici previsti dalla finanziaria 2007 e dall’art.64 della legge 133/2008, nel 2010 erano stati conseguiti strutturalmente 2.809 milioni, i residui 1.752 si conseguono nel 2011 e nel 2012. Risulta così che la prevista riduzione di 8 miliardi della spesa necessita di un nuovo taglio di 6.248 milioni. Questa è l’entità della riduzione strutturale …

Manovra. Una bomba ad orologeria

Bersani: “Una manovra finanziaria depressiva e di tagli che abbassa la crescita. Le misure del governo lasciano l’Italia con il cappio al collo”. Fassina: “La scelta di affrontare con una genericissima delega la riforma dell’Irpef indica la finalità elettorale del provvedimento”. Una ricetta a dir poco bizzarra è quella che il Consiglio dei ministri ha varato per centrare l’obiettivo del deficit zero nel 2014. Una manovra da 47 miliardi così ripartita: 1,5 miliardi sul 2011, 5,5 nel 2012 e 20 miliardi sui due anni successivi. Insomma un ”regalo” pesantissimo per gli italiani e, soprattutto, per il prossimo governo che a partire dal 2012 non sarà di certo guidato da Silvio Berlusconi, destinato al dimenticatoio dopo i fallimenti degli ultimi 17 anni. Ma la furberia non finisce qui. Dietro alle richiesta di facciata del premier di richiedere la collaborazione da parte delle opposizioni c’è l’ennesima richiesta della fiducia parlamentare che, di fatto, cancella ogni possibile discussione sul testo che non aggiunge nulla per i prossimi, non taglia nessuna tassa (come sbandierava Berlusconi) ma che lascia una …

"La rotta del Titanic", di Vincenzo Visco

Quando nel 2002 il governo di centrosinistra fu sostituito dal governo Berlusconi, l’eredità ricevuta da quest’ultimo era tutt’altro che trascurabile: nel 2000 infatti il Pil era cresciuto del 3,6% (!), il surplus primario era pari al 5-6% del Pil, la bilancia dei pagamenti era in equilibrio, l’occupazione in salita, le tasse in via di diminuzione. Sarebbe stato sufficiente mantenere la rotta per evitare di trovarci di nuovo in una situazione di crisi come quella dei primi anni ’90 e come quella attuale. Viceversa il governo di centrodestra con cecità assoluta e una evidente inconsapevolezza della realtà economica italiana, in poco tempo liquidò il surplus primario, aumentò il debito, si imbarcò in una serie di misure una tantum che aumentavano l’incertezza sulla tenuta futura della finanza pubblica italiana (condoni a raffica, cartolarizzazioni, finanza creativa), contribuì a far saltare il patto di stabilità lasciò che la nostra posizione competitiva si deteriorasse e si manifestasse di nuovo un deficit nei conti con l’estero, evitò ogni riforma strutturale nella convinzione, del tutto errata, che il modello di sviluppo potesse …

"Donne licenziate, sit-in senza colleghi", di Claudio Del Frate

L’azienda manda via solo le dipendenti. Gli uomini non scioperano. Niente pane e niente rose per le operaie della Ma-Vib: il loro datore di lavoro, alle prese con i conti della crisi, vorrebbe licenziare solo le dipendenti donne, ma di fronte allo sciopero di ieri mattina indetto dalla Fiom i colleghi maschi (non tutti) hanno preferito non partecipare. Per la forza lavoro in rosa della piccola fabbrica di Inzago, paese al confine tra le province di Milano e Bergamo, traballa il posto di lavoro (il pane), ma anche quel sentimento di solidarietà e affetto (le rose) che sarebbe dovuto a chi si trova nella loro condizione. Il cinema ha anticipato la realtà: la vicenda delle operaie di Inzago pare ricalcare quella del film di Nigel Cole We want sex: sul set americano così come nella vita reale lombarda ci sono un gruppo di donne che devono lottare il doppio per sconfiggere le discriminazioni sul luogo di lavoro. Ora, importa fino a un certo punto che i titolari della Ma-Vib, azienda che produce motori per condizionatori …