Giorno: 22 Luglio 2011

"La farsa del bonus bebè", di Manuela Ghizzoni e Donata Lenzi

Tutto è iniziato con una lettera: «Felicitazioni per il tuo arrivo. Lo sai che la nuova legge Finanziaria ti assegna 1000 euro? Ti invio i più affettuosi auguri per una vita lunga. Un grosso bacio». Firmato Silvio Berlusconi. Così, tra il 2005 e il 2006, migliaia di famiglie, con un fiocco rosa o azzurro sulla porta di casa, sono venute a conoscenza del bonus bebè. “Un regalo che a distanza di anni si è trasformato in un boomerang, con lo Stato che adesso ne pretende 4000 indietro – spiegano le deputate del Partito Democratico Manuela Ghizzoni, e Donata Lenzi, che hanno interrogato questa mattina il Governo sulla vicenda – Le famiglie, per ricevere il bonus, dovevano autocertificare di non superare il reddito di 50000 Euro. L’Amministrazione non aveva però specificato se netti o lordi, e da questa grave trascuratezza è nato tutto il caos. In tanti dichiararono il reddito imponibile e oggi si vedono contestare il bonus ricevuto, il pagamento della sanzione amministrativa pari a 3000 euro e, se dovesse essere accertata la violazione del …

"Tagli, donne senza assistenza. Chiudono i centri anti-violenza", di Giulia Cerino

Le strutture di accoglienza e assistenza per le donne vittime di soprusi, costretti a ridurre o chiudere le proprie attività. Su 58 affiliati se ne contano oltre 40 in difficoltà. Quelle più a rischio sono le case rifugio, dove si nascondono le donne in pericolo di vita. Il ministero delle Pari Opportunità ha fatto piazza pulita. L’Italia è un Paese per donne? Pare proprio di no. La conferma arriva oggi dopo un anno di richieste, reclami e proteste: uno dopo l’altro chiudono i battenti i Centri Antiviolenza sparsi su tutto il territorio nazionale, soffocati dai debiti per i tagli e per l’assenza di finanziamenti già stanziati, senza alcun intervento da parte delle istituzioni per salvare le strutture esistenti, che da anni sostengono donne e minori in difficoltà. Spariti diciotto milioni. Ma che fine hanno fatto i 18 milioni di euro previsti dalla precedente finanziaria e destinati al Piano Nazionale contro la violenza di genere? Risponde Alessandra Bagnara, presidente di D.i.Re, 1 Donne in rete contro la violenza Onlus, associazione che raccoglie in un unico progetto …

Terrorismo, le famiglie delle vittime ancora aspettano la legge «dimenticata», di Gioia Salvatori

Tra le disposizioni previste dalla legge 206 del 2004 (e disattese) il collocamento lavorativo agevolato, la liquidazione del tfr rivalutato del defunto, borse di studio, l’assistenza sanitaria gratuita e gli sgravi fiscali sull’Irpef. Nelle stragi di Stato e negli attentati degli anni di piombo hanno perso figli, mogli, mariti, amici. Oppure li hanno visti restare disabili, incapaci di lavorare, segnati per sempre. Era il 1969 e la bomba in piazza Fontana a Milano inaugurava gli anni del terrorismo. Oggi, a più di 40 anni, i familiari delle vittime e i superstiti, sono ancora costretti in prima linea per il riconoscimento dei loro diritti. A pochi giorni dal 31° anniversario della strage di Bologna (2 agosto), l’Unione vittime per stragi e l’associazione italiana vittime del terrorismo e dell’eversione contro l’ordinamento costituzionale dello Stato (Aiviter), dicono basta alla retorica dei «siamo con voi» o «l’Italia non dimentica». UNA LEGGE DIMENTICATA Perché l’Italia non solo dimentica ma spesso non sa, e la politica nel processo di copertura ci mette il suo. Dopo sette anni, è la denuncia delle …

"L'etica e i partiti", di Alfredo Reichlin

Non si tratta di una questione morale ma di un tema politico di prima grandezza. Un partito come il Pd, che ha l’ambizione di portare il Paese fuori dalla crisi della Seconda Repubblica e contribuire alla ricostruzione di un tessuto civile e democratico, deve usare verso se stesso il massimo di rigore e di trasparenza. E deve tornare ad agire come un organismo collettivo, come una comunità. Quando uno dei sui diritenti viene accusato di reati gravi, o comunque incompatibili con il sereno esercizio di un ruolo pubblico, questi deve compiere quel passo indietro che consenta a se stesso la piena libertà nell’azione giudiziaria e al partito di riprendere la propria battaglia secondo le priorità che si è dato. Non è un cedimento al vento giustizialista. E neppure all’antipolitica. È anzi la ribellione nei confronti dei partiti personali e dei troppi personalismi che stanno logorando le reti di solidarietà politica e persino la tenuta istituzionale. Il centrosinistra, i progressisti non possono pretendere una diversità antropologica. Sarebbe questo un sentimento elitario. I partiti democratici sono partiti …

"Il vuoto di leadership e l'azione costante del Quirinale", di Stefano Folli

Il piccolo ritardo con cui Berlusconi si è presentato alla colazione del Consiglio europeo di Bruxelles, con gli altri commensali già seduti a tavola, ha un suo valore simbolico. Fotografa la scarsa rilevanza dell’Italia in un consesso dove Germania e Francia esibiscono un duopolio che non ha nemmeno bisogno di salvare le apparenze. Così la borsa di Milano è risalita ieri in modo travolgente, grazie al nuovo piano di salvataggio della Grecia, ma tutti capiscono che il governo di Roma ha un ruolo davvero minimo nel processo decisionale. Il problema è la credibilità della leadership. In Europa ne sono convinti da tempo, in Italia la percezione si è diffusa di recente anche in una certa opinione pubblica vicina al centrodestra. Il logoramento del rapporto Pdl-Lega, che il caso Papa ha fatto esplodere, ha messo davanti agli occhi di tutti e in forme abbastanza drammatiche questa crisi alla testa del governo. Non sappiamo quanto durerà, se settimane o mesi. É probabile che gli strappi della Lega siano destinati a proseguire, dai rifiuti di Napoli al finanziamento …

Gerardo D’Ambrosio «Troppi protagonismi, in gioco la democrazia», di Roberto Brunelli

Il magistrato di Mani Pulite «Ha ragione il presidente Ma è chiaro che per ricostruire un rapporto sano tra le istituzioni bisogna cominciare dal principio di legalità». Ne sa qualcosa, Gerardo D’Ambrosio, dei rapporti non esattamente idilliaci tra la magistratura e un bel pezzo di classe politica. In questi giorni capita spesso che qualcuno, soprattutto a destra, evochi lo spettro di Tangentopoli, ma certo non è solo questo il motivo per cui uno dei maggiori protagonisti del pool di Mani Pulite è oggi ben disposto a commentare le parole del capo dello Stato: in ballo ci sono alcune delle questioni più controverse della giustizia in questo ultimo scorcio di berlusconismo. Non a caso l’anziano magistrato sceglie le proprie parole con estrema cura. Dottor D’Ambrosio, il presidente Napolitano è tornato a chiedere la fine di quello che lui definisce «lo sterile scontro tra politica e magistratura». Lei che ne pensa? «Un’istituzione non può aggredire un’altra istituzione: è chiaro che su questo non si deve discutere. Gli attacchi gratuiti non possono essere giustificati in nessun modo: scontri …

""Via gli ebrei". Sul web tornano le liste nere", di Marco Pasqua

Nel mirino professori universitari, magistrati e commercianti. Il sito subito oscurato. La preoccupazione della comunità: “Nomi che possono diventare obiettivi da colpire”. Professori, magistrati e commercianti. Nomi e cognomi, spesso accompagnati dagli indirizzi e dai loro numeri di telefono. Personalità che vanno «allontanate dagli atenei» e «dalle procure», mentre i loro negozi devono «essere boicottati». Tornano le blacklist di ebrei, ospitate da due blog di chiara ispirazione antisemita e neonazista. Nel primo, si ripropone una lista di 162 docenti italiani, membri di una cosiddetta «lobby ebraica». Molti sono della Sapienza di Roma, ma la lista cita tutti i principali atenei italiani. E ci sono anche quattro magistrati, accusati di «strumentalizzare politicamente le istituzioni giuridiche utilizzando la persecuzione giudiziaria contro i nemici dell´entità sionista comunemente definita Israele». Il sito che pubblica una delle blacklist si chiama “Rumors”, ed è ospitato sulla piattaforma del Cannocchiale. Ai 162 docenti viene attribuita l´appartenenza ad una lobby il cui fine è quello di «sostenere gli interessi politici di uno stato estero». L´anonimo estensore del blog, la cui identità potrebbe presto …