Giorno: 9 Luglio 2011

Emergenza Carceri a Modena, le proposte del Pd

Diminuire il sovraffollamento, incrementare il personale di sorveglianza, aumentare il ricorso alle misure alternative e favorire le attività esterne Diminuire il sovraffollamento, incrementare il personale di sorveglianza, aumentare il ricorso alle misure alternative, favorire l’attività esterna al carcere attraverso i lavori di pubblica utilità e la formazione professionale, garantire il diritto all’istruzione con il ripristino dei corsi scolastici. Queste, in sintesi, le proposte del Pd per rispondere alla gravissime condizioni di sovraffollamento e assicurare il rispetto dei diritti fondamentali delle persone durante la detenzione e favorirne il reinserimento nella società. Le carceri dell’Emilia-Romagna sono al secondo posto in Italia (dopo quelle pugliesi) per il tasso di sovraffollamento : i detenuti in regione sono, infatti , 4.373 a fronte di una capienza regolamentare di 2.394, il che significa un indice di sovraffollamento pari al 182,5% (con il dato medio nazionale al 150,95%). E’ quanto emerge dalla relazione annuale della giunta regionale sulle condizioni di vita negli Istituti penitenziari della regione Emilia-Romagna. La relazione evidenzia che a livello nazionale, il 36,7% della popolazione carceraria è rappresentata da …

«Londra, le nuove allegre comari dei tabloid», di Massimiliano Panarari

Lo sciacallaggio dei giornalisti-spia e degli investigatori privati intenti a rovistare nei telefonini delle vittime di varie vicende tragiche dell’ultimo decennio, per conto delle pubblicazioni di Rupert Murdoch, è l’episodio finale (ma non necessariamente il capolinea) di una storia di lunga data. La Gran Bretagna, madrepatria di tante cose si è inventata anche lo strapotere del gossip, nella sua valenza economica di industria dall’enorme fatturato, come nella sua dimensione (ebbene sì…) politica. Dal tardo Rinascimento delle shakespeariane allegre comari di Windsor al Medioevo del domenicale «News of the World», la «perfida Albione» rimane sempre la scena del misfatto, il luogo dal quale il voyeurismo morboso e il tifone della calunnia (altro che venticello…) soffiano irresistibili. Proprio perché quello che un tempo si chiamava pettegolezzo, sia pure con caratteristiche differenti, nel più antico Stato liberaldemocratico d’Occidente (e, in passato, suo maggiore Impero), è divenuto un formidabile combinato disposto di fonte di profitto e di instrumentum regni. Gli ingredienti, difatti, c’erano tutti, belli pronti e disposti in ordine. La Gran Bretagna è la nazione del Vecchio continente …

Lodo Mondadori, Fininvest pagherà 560 milioni

Fininvest dovrà pagare 560 milioni alla Cir di De Benedetti. Dopo il blitz fallito di inserire – di nascosto – una norma “ad aziendam” nella manovra, l’azienda di Berlusconi dovrà aprire il portafoglio. I giudici della seconda corte d’appello di Milano hanno depositato la sentenza civile della causa che vede contrapposte Fininvest e Cir, la holding di Carlo De Benedetti. Oggetto: la vicenda del Lodo Mondadori. La sentenza è immediatamente esecutiva. I giudici hanno condannato Fininvest a risarcire Cir per la vicenda del Lodo Mondadori per 540 milioni circa di euro alla data della sentenza di primo grado dell’ottobre 2009, più gli interessi e le spese decorsi da quel giorno. La cifra quindi arriverebbe intorno ai 560 milioni di euro. Gli esperti da giorni dicono comunque che l’esborso non porterà particolari sconquassi alla Fininvest. I 560 milioni sono una cifra nettamente inferiore ai 750 disposti in primo grado dal giudice Raimondo Mesiano. A tanto ammontava la condanna emessa nell’autunno del 2009, nel primo round della battaglia di una guerrà legale lunga vent’anni. Si tratta del …

«Donne di tutto il mondo unitevi. Le nuove vite del femminismo», di Benedetta Tobagi

Piazze, blog, manifesti, riviste, documentari. Dall’Italia, che si ritrova oggi e domani a Siena, alla Francia fino ai paesi arabi. È il nuovo mondo delle ragazze che, dopo le storiche lotte, si sta riaffacciando sulla scena. Con molte differenze e un tratto comune: la voglia di tornare ad essere visibili e di prendersi il futuro BENVENUTI nel nuovo mondo. Delle donne. Oggi e domani quelle italiane si incontrano a Siena, ma tutti i giorni si ritrovano sul web, nelle piazze francesi o sulle riviste inglesi. The F world, dove F sta per femminismo, è il nome di un popolare sito web nato nel 2001 divenuto un saggio di successo, ed è il titolo del numero estivo che Granta, trimestrale cultural-letterario britannico tra i più influenti a livello globale, dedica a “esplorare i modi in cui, dalla Gran Bretagna al Ghana, il femminismo continua a influenzare, affrontare e complicare le cose” in un mondo inesorabilmente dominato dagli uomini. In Francia, a quarant’anni dal Manifesto delle “salopes” (termine gergale la cui area semantica oscilla tra “puttana” e …

«Libere e senza potere. L’anomalia italiana», di Olivia Guaraldo *

Le istanze sollevate dalla manifestazione del 13 febbraio e, a seguire, l’incontro nazionale di Siena, non sono meramente «femminili» o «femministe» , non riguardano solo le donne, ma hanno l’ambizione di parlare alla nazione. Uno dei video più efficaci che nelle scorse settimane circolava su internet diceva, per bocca dell’attrice Claudia Pandolfi: «Stavolta senza le donne non si governa» . Quindi il messaggio non è rivolto solo alle donne, ma al paese intero, alla politica e ai suoi «custodi» , tradizionalmente e permanentemente maschi. I quali, non da oggi, faticano a prendere piena coscienza di cosa significhi esattamente una democrazia paritaria, una democrazia che non soffra, costitutivamente, di un deficit di rappresentatività così lampante come quello che affligge il nostro paese. Forse però c’è stata, nel nostro paese, anche una reticenza femminile nei confronti del potere, una sorta di timore o rifiuto a confrontarsi con quello che Max Weber chiamava l’ambito del diabolico, ovvero la sfera della decisione e della responsabilità. Le ragioni di questa reticenza sono molteplici: da una parte ha contribuito senza alcun …

"Risorgimento civile" di Maria Luisa Busi

Ma parliamoci chiaro. Chi sta reggendo sulle spalle il nostro paese? Ma le avete viste le donne per strada? Le vedete le donne negli uffici, nelle banche, negli ospedali, nei supermercati, nelle case? La vedete o no la fatica delle donne, la vita da funambole, sempre in bilico, sempre incerte se ce la faranno a fare il passo successivo? E poi ce la fanno, ce la fanno sempre Nonostante tutto. Nonostante la crisi economica morda persino i consumi alimentari, nonostante ci siano più precarie che precari, nonostante la più bassa occupazione femminile, nonostante siano più preparate e meno pagate, nonostante un welfare tra i peggiori d’Europa, nonostante un paese che si riempie la bocca della parola famiglia, mentre accetta che quasi un milione di donne lasci il lavoro perché costrette, alla nascita del primo figlio. Le donne fanno. Terza persona plurale del verbo fare. Il verbo che piace di più alla propaganda di questi tempi. Solo che le donne fanno davvero. Arriverà cosi tanta gente oggi e domani a Siena che han dovuto spostare la …

«Parma in rivolta contro i corrotti ora sembra la Milano del ’ 92», di Dario Di Vico

Denunce e fiaccolate anticorruzione È ovvio che il precedente che viene alla mente non può che essere Milano e la stagione di Mani Pulite iniziata nel ’ 92. A Parma, infatti, mutatis mutandis sta succedendo qualcosa del genere: la politica è in mora e si è creato un circuito di consenso diretto tra magistratura e opinione pubblica. Dal 24 giugno scorso, giorno in cui sono stati arrestati per tangenti negli appalti pubblici in un colpo solo ben 11 tra alti dirigenti del Comune, funzionari e imprenditori, è scoppiata una piccola rivolta anticorruzione. Il copione in fondo è semplice: i cittadini sono stanchi di piccole e grandi malversazioni e chiedono ai giudici di fare piazza pulita, di aiutarli a liberarsi di una casta fastidiosa e costosa. La sera stessa in cui in città si era sparsa la notizia del clamoroso blitz la ribellione si è espressa con un vero e proprio assedio al municipio, un centinaio di persone che scandivano a gran voce la richiesta di dimissioni del sindaco, Pietro Vignali, individuato come il responsabile del …