Giorno: 19 Luglio 2011

"Il vento del cambiamento richiede più governo delle donne" di Roberta Agostini*

La nuova fase che si è aperta nel Paese a seguito delle elezioni amministrative e dei referendum è fortemente intrecciata con un protagonismo femminile che si esprime con caratteri di grande novità. Le donne hanno votato più degli uomini nei referendum e la partecipazione attiva nella campagna per le amministrative è stata riconosciuta nelle giunte paritarie che si sono formate a seguito della vittoria del centro sinistra in tante grandi e piccole città.Si tratta, io credo, di un protagonismo molto legato alle condizioni materiali di vita delle donne che l’Istat fotografa in modo inequivocabile come una realtà di disoccupazione crescente, di dimissioni alla nascita del primo figlio, di povertà in aumento, di marginalizzazione di una forza femminile che, in particolare nelle giovani generazioni ma non solo, ha molto investito su di sè con aspettative crescenti riguardo alla propria realizzazione personale e lavorativa e si è scontrata con quel un mix micidiale di disoccupazione, regressione culturale, taglio dei servizi e del welfare, che il centro destra ha perseguito da tre anni a questa parte e di …

"La fine di Report", da europaquotidiano.it

In un’atmosfera di sostanziale indifferenza di tutti (vertice aziendale, giornalisti, forze politiche, sindacati) si sta consumando la fine del principale “genere” che giustifica più di altri l’esistenza di un servizio pubblico radiotelevisivo: l’informazione, cioè il diritto-dovere di raccontare i fatti, realizzare inchieste e esprimere opinioni. L’ostinazione messa in campo per negare a Milena Gabanelli quella tutela legale che le era stata sempre riconosciuta, come doveroso ombrello protettivo deciso dall’editore per garantire la messa in onda del suo più importante programma d’inchiesta, sta producendo un clamoroso autogol: privare della difesa nel caso di citazioni penali e civili tutti i giornalisti della Rai. Questa nuova “policy aziendale”, come qualcuno l’ha definita, sarebbe obbligatoria e vincolante perché la Rai è sì una società per azioni ma, in quanto società di proprietà pubblica, deve essere assimilata alle pubbliche amministrazioni. E per esse vige il divieto assoluto di assumere la difesa dei propri dipendenti, che devono anticipare le spese legali salvo chiederne il rimborso in caso di proscioglimento o di assoluzione con sentenza passata in giudicato. Ora io non credo …

"Il Pd contro i privilegi. Pensioni dei deputati come quelle Inps", di Simone Collini

Mentre l’Idv chiama la piazza e Calderoli rinvia al futuro Bersani presenta un pacchetto di riforme: Province solo da 500 mila abitanti e riduzione dei parlamentari. Le pensioni dei parlamentari calcolate come quelle dell’Inps, la riduzione di deputati (400) e senatori (200), che abbiano retribuzioni non più legate a quelle dei magistrati (come deciso con una legge del ‘65) ma che siano in linea con la media degli stipendi dei parlamentari degli altri paesi europei. E poi: accentramento dei Comuni più piccoli, dimezzamento delle Province accorpando quelle sotto i 500 mila abitanti, una sola società pubblica per ogni Comune, totale incompatibilità dell’incarico di parlamentare con qualsiasi altro), taglio delle auto e dei voli blu, reintroduzione del tetto alla retribuzione dei manager pubblici. Se il tema dei costi della politica, degli sprechi e dei privilegi è tornato ad essere sollevato a gran voce (è dai tempi del governo Prodi che non era così al centro dell’attenzione), il Pd evita di annunciare manifestazioni di piazza (come ha fatto il leader dell’Idv Antonio Di Pietro al grido «basta …

"Papa, la strada delle dimissioni", di Pierluigi Castagnetti

Domani pomeriggio la camera dei deputati deciderà a voto segreto se accogliere la proposta della giunta per le autorizzazioni di aderire alla richiesta del gip di Napoli di autorizzare la custodia cautelare dell’onorevole Alfonso Papa. Sul caso specifico non desidero soffermarmi perché me lo impone il mio ruolo di presidente di garanzia della giunta stessa. Vorrei proporre invece alcune considerazioni di carattere più generale sul significato e le conseguenze politiche di questo voto, dopo aver precisato, e chi mi conosce lo può confermare, che personalmente non mi riconosco nella categoria dei cosiddetti giustizialisti. Penso infatti che privare un cittadino della libertà, sia pure temporaneamente, sia sempre una decisione difficile, a prescindere dalle motivazioni e dalla loro solidità. Ho parlato di cittadino e non di parlamentare perché il discorso dovrebbe essere lo stesso. Per un parlamentare vi sono in più delle ragioni specifiche che riguardano l’esigenza di non mutilare l’assemblea di cui è membro se non in casi oggettivamente gravi ed eccezionali, principio presente in tutte le costituzioni che prevedono non a caso specifiche procedure autorizzatorie. …

"Test universitari, gli affari sui corsi", di Lorenzo Salvia

Dalle vacanze studio ai prof privati, si paga per un aiuto a diventare matricole. Al Ciocco, di solito, vanno in ritiro le squadre di calcio. Sampdoria, Fiorentina, qualche anno fa addirittura il Liverpool di Rush e Grobbelaar. Tra qualche giorno a ritrovarsi in quest’angolo di Toscana saranno 40 ragazzi «normali» , senza macchinone e relativo conto in banca. Anche loro in cerca della concentrazione giusta ma per una sfida diversa, i test d’ammissione di Medicina. La vacanza studio per entrare nelle facoltà a numero chiuso è l’ultima frontiera di un mercato in grande sviluppo negli ultimi anni. Formula residenziale come quella del Ciocco, 13 giorni in pensione completa a 2.690 euro. Oppure full immersion di cinque giorni (senza vitto e alloggio) a partire da 400 euro, lezioni individuali da 50 euro l’ora, corsi che durano un anno intero e possono superare i 4 mila euro. Se fino a pochi anni fa i ragazzi si limitavano a sfogliare un libro di quiz sotto l’ombrellone, magari dopo il giro di boa del Ferragosto, adesso rappresentano una fetta …

"Precari, con figli a carico, costretti a tornare nella casa dei genitori. Sono gli italiani che sopravvivono con meno di 1000 euro al mese", di Jenner Meletti

Gianna P. ha trentasette anni, un bel bambino e un grande sorriso. «La povertà? Io l´avevo assaggiata da piccola, quando mio papà è morto in un incidente. Solo assaggiata, però. Se chiedevo un paio di scarpe, queste arrivavano, magari dopo quattro mesi. Sono andata a scuola, mi sono diplomata, ho avuto la macchina come tutte le mie amiche. Adesso sì, sono povera. E ho capito che ad essere povera la cosa che manca di più è la libertà. Se avessi ancora il mio lavoro e il mio stipendio, anche se mi sono separata dal marito, potrei affittare un appartamento per me e per mio figlio che ha sette anni. E invece sono tornata a vivere da mia madre, non potevo fare altro. Sei sempre una bimba, per i tuoi genitori, e così ti trattano. Io l´ho provata, l´indipendenza economica, l´avevo conquistata».«Da più di un anno l´ho persa e assieme a lei se n´è andata la libertà di vivere in un posto tutto mio. Le vacanze al mare, le gite nel week-end? Ormai sono un ricordo …

"Ora il premier deve dimettersi", di Ezio Mauro

I mercati danno la caccia all´Italia. È una doppia fragilità quella che espone il nostro Paese. La prima è strutturale, con un debito pubblico enorme e una manovra finanziaria che non prevede misure per la crescita ma taglia soltanto – con un segno di classe – aumentando le imposte, deprimendo consumi e investimenti e spostando ad un futuro incerto gli interventi decisivi. La seconda è politica, con la liquefazione della leadership di Silvio Berlusconi che palesemente non guida più né il governo, né la maggioranza né il Paese, oggi in balia dei venti come non è mai stato nemmeno nei momenti peggiori della prima Repubblica. I mercati giudicano le debolezze e ne traggono profitto. Il premier è di fatto commissariato dall´autorità dell´Unione Europea, del Quirinale e di Bankitalia, con l´obbligo di varare una manovra che non voleva, che ha avversato e che ha votato contestandola. In mezzo alla tempesta della speculazione, il presidente del Consiglio non è stato in grado di spendere una parola di credibilità e di governo, si è preoccupato soltanto di chiedere …