Mese: Luglio 2012

"Sanità, strutture da ripensare e ricoveri brevi", di Umberto Veronesi

Penso che le liste d’attesa in sanità siano un problema strutturale che non può essere risolto con interventi regolatori estemporanei: decreti e ingiunzioni che stabiliscono tempi massimi non servono. Bisogna intervenire sulle cause e le condizioni che creano nelle strutture ospedaliere l’impossibilità di rispondere al bisogno reale di salute dei cittadini. Da tempo affermo che è necessaria una ristrutturazione profonda del sistema ospedaliero, che rifletta più fedelmente la medicina moderna. Il ruolo dell’ospedale va ripensato nel suo insieme . Innanzitutto la diagnostica deve essere separata dalla terapia e deve essere accessibile «sotto casa», per fare in modo che ogni cittadino abbia la possibilità di ottenere una diagnosi tempestiva, senza dover affrontare grandi spostamenti. L’ospedale deve svolgere due funzioni : l’ approfondimento diagnostico e la terapia. Deve essere altamente tecnologizzato e contemplare ricoveri brevi per avere un ricambio frequente di pazienti, che devono restare in ospedale lo stretto tempo necessario per ricevere le cure adatte alla fase «acuta» della loro malattia. E qui sta la chiave per risolvere il problema delle liste d’attesa : la degenza …

"Le pasionarie", di Anais Ginori

«Siamo contro la violenza, non abbiamo rancori verso nessuno. Dietro al nostro sorriso ci sono le lacrime e il nostro sarcasmo è una reazione al caos». Nell’ultima lettera dal carcere, appena qualche giorno fa, le attiviste russe di Pussy Riot rivendicano con orgoglio la loro battaglia. Da oggi le tre ragazze affrontano il processo con l’accusa di “atti vandalici”. In realtà, la loro colpa è aver cantato il 21 febbraio, a pochi giorni dalle elezioni, una preghiera rock dentro alla chiesa moscovita Cristo Salvatore. “Madre di Dio, liberaci da Putin”, era il ritornello. Maria Alekhina, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich, arrestate a marzo, rischiano fino a sette anni di carcere. In favore della loro liberazione si sono mobilitate star come Madonna e Sting, ma anche intellettuali come Salman Rushdie. Con i loro volti sbarazzini, le Pussy Riot sono le ultime icone di una contestazione al femminile, ormai globalizzata. Dalla primavera araba ai cortei studenteschi in Cile, dai gruppi dissidenti in Iran e in Cina fino all’opposizione cubana, sempre più spesso la protesta è donna. Non …

"L’ultima trattativa", di Simone Collini

Premio di governabilità al primo partito, ma superiore al 10%, e parlamentari eletti con un sistema misto: una quota maggioritaria scelta attraverso i collegi uninominali e una quota minoritaria attraverso il sistema delle liste bloccate. Un accordo, su tali basi, è possibile. Anche se è chiaro a tutti a questo punto che il problema non è di tipo tecnico, ma politico. E basteranno pochi giorni per capire se Berlusconi voglia soltanto rinsaldare l’asse con la Lega, anche a costo di mettere a rischio la legislatura e andare a un voto anticipato che per lui sarebbe sfavorevole, o se la volontà di superare il Porcellum insieme alle altre forze che sostengono Monti sia reale. Pd e Pdl sono al muro contro muro, ma i contatti tra i vari sherpa non si sono interrotti e non è neanche escluso che in settimana ci sia l’incontro dei leader della «strana maggioranza» sollecitato da Casini. L’ultima trattativa ha poco tempo per riuscire o fallire, ora che il Pdl presenterà in Senato la sua proposta di legge. Il testo che …

"Crescono i disabili disoccupati "in Italia sono 750 mila"", di Valentina Santarpia

«Le faremo sapere»: la frase, poco incoraggiante per un disoccupato, diventa micidiale per un disabile. In Italia sono 750mila le persone con handicap iscritte alle liste di collocamento obbligatorio: secondo le stime dell’Istat, l’80% dei diversamente abili denuncia di aver cercato lavoro senza trovarlo. Una percentuale più ampia anche di quel 50-70% dei disabili che, in base ai dati Onu, è senza lavoro nei Paesi industrializzati. C’è di più: solo il 17% dei diversamente abili occupati nel nostro Paese afferma di aver trovato lavoro grazie ai centri per l’impiego, mentre il 31% si è affidato alla rete di parenti e amici, il 20% ha partecipato a un concorso pubblico e solo il 16% ha inviato un curriculum in risposta agli annunci. Una situazione pesante per chi si trova tagliato dal mondo della produttività, ma anche un costo sociale per l’intera collettività: lasciando fuori dal mercato del lavoro i disabili si brucia tra l’1 e il 7% del Pil (Prodotto interno lordo) secondo le stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). La crisi ha inevitabilmente peggiorato le …

"La doppia sfida per il Professore", di Guido Crainz

Non è possibile nessuna discussione sul presente e sul futuro, nessuna valutazione sul governo Monti e sul “dopo Monti”, se non vi è un giudizio condiviso su due aspetti centrali. Vi è da un lato la situazione economica internazionale, la più grave conosciuta dalle generazioni cresciute dopo la guerra: forse mai, neppure nella crisi petrolifera degli anni Settanta, l’incertezza per il futuro è stata così forte, le incognite così dense, e così presente il rischio di un precipitare disastroso degli eventi. Evi è d’altro lato un rifiuto della “politica esistente” che non è stato così radicale neppure nell’inabissarsi della “prima Repubblica”. Sul primo versante appare sempre più decisiva la capacità del governo di ridare al Paese quella credibilità e quel prestigio internazionale che Berlusconi aveva mandato in cenere. E di trasformare progressivamente non solo modi di governare ma anche modi di essere profondamente radicati: entrambi gli elementi sono alle origini dell’abnorme debito pubblico che da vent’anni incombe come un macigno, pesantissima eredità dei dissennati anni Ottanta. Il poco dignitoso sfaldarsi del Popolo delle Libertà e …

"Due aziende su tre riaperte dopo il sisma", di Francesco Alberti

Due su tre sono tornati. E se il bicchiere mezzo vuoto è quel 39% di imprenditori che ancora non si sono rialzati e non dormono la notte al pensiero di quanti mesi dovranno passare prima di poter riaccendere i motori, è su quel 61% di «risorti» che trae linfa la ricostruzione emiliana: un’avanguardia di sopravvissuti che a forza di domeniche e ferie cancellate, a testa bassa, notte e giorno, inventandosi soluzioni in una sorta di «fai da te» creativo quanto coraggioso, ha riallacciato i fili con il mercato, recuperato fornitori e clientela, alla faccia di chi parlava di inevitabile desertificazione, dando per spacciato il modello industriale di questa porzione d’Emilia, miracoli annessi. La strada è in salita. La crisi non fa sconti a nessuno, figurarsi ai terremotati. E gli eterni mali italiani (estenuante burocrazia, legislazione farraginosa, crediti con il contagocce, una politica spesso inconcludente), visti e vissuti dall’epicentro, fanno ancora più male, oltre che rabbia. Però sono tornati: grandi imprenditori e piccoli artigiani, botteghe e multinazionali, commercianti e bancarelle. Con una grinta quasi sfacciata. Più …

"L'estate calda della scuola fra tagli di spesa e disservizi", di Salvo Intravaia

Tagli alla scuola, aumento delle tasse universitarie 1,caos nei test 2 per accedere ai corsi per l’abilitazione all’insegnamento, ferie dei supplenti “cancellate” per calmare lo spread e allarme delle province 3 per l’avvio dell’anno scolastico. Per trovare un’estate più calda, non solo dal punto di vista meteorologico, di quella che il mondo della formazione sta vivendo in questi giorni occorre andare indietro di qualche anno: quando il governo Berlusconi nel 2008 annunciò una serie di interventi su scuola e università. Questa volta la revisione della spesa riguarda anche la ricerca scientifica, motore per l’economia di qualsiasi Paese. Le due uniche buone notizie sembrano le oltre 26 mila assunzioni 4 a tempo indeterminato nella scuola a partire da settembre e il possibile dietrofront del governo sui tagli alla ricerca. Aumento delle tasse universitarie. A dare l’allarme, dopo l’approvazione del decreto-legge sulla Spending review è stata l’Unione degli universitari. Rivedendo il meccanismo di calcolo del cosiddetto 20 per cento – la quota di pressione fiscale universitaria che, secondo una legge del 1999, gli atenei non possono superare …