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“Manovra, salvi altri 20 mila esodati fondi da evasione e capitali in Svizzera”, di Roberto Petrini

Il cuneo fiscale si rafforza e arriva un «salvagente» per altri 20 mila esodati. Il viceministro dell’Economia Stefano Fassina ha confermato ieri che l’esecutivo è al lavoro per presentare un emendamento alla legge di Stabilità per costituire un Fondo unico destinato alla riduzione delle tasse sul lavoro in cui confluiscano «le risorse aggiuntive e straordinarie» che arriveranno, oltre che dalla spending review e
dalla lotta all’evasione, anche dal rientro dei capitali dalla Svizzera. «Il governo — ha spiegato Fassina — sta lavorando a un Fondo unico che in modo automatico riesca ogni anno a utilizzare le risorse che vengono dalla lotta all’evasione ». Le risorse, secondo il viceministro, non verranno «solo dalla Svizzera, ma anche da interventi sui capitale illecitamente esportati più in generale» e saranno destinate a «ridurre le tasse sui lavoratori sulle imprese, con interventi immediati». Il governo studia inoltre una web-tax che imponga la partita Iva a chi compra e vende servizi in rete in Italia.
Affondo anche sulla vicenda degli «esodati» provocati dalla legge Fornero. E’ in arrivo infatti un emendamento alla legge di Stabilità, che oggi avvia le prime votazioni in Commissione e martedì arriverà in aula alla Camera,
per salvaguardare altri 20 mila lavoratori esodati. L’intervento, ha sempre annunciato Fassina, sarà volto a «salvaguardare circa 20 mila lavoratori che avrebbero dovuto andare in pensione nel 2014». La nuova quota si aggiunge ai 6 mila «esodati» che sono stati ripescati dal testo della «Stabilità » approvato dal Senato.
Intanto dopo la fiducia l’attività del governo sul fronte dell’economia riprende. Il premier Letta ha annunciato ieri che il consiglio dei ministri di domani approverà il provvedimento «Destinazione Italia», con un credito di imposta per la ricerca e fondi per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese. Inoltre l’esecutivo varerà un intervento per ridurre le tariffe della Rc auto e un intervento di 600 milioni per mitigare il caro bollette dell’energia.
Resta in movimento la questione dell’Imu, mentre la Corte dei Conti che la pressione fiscale è al 45 per cento. Il calendario prevede che lunedì prossimo scade la seconda rata per la seconda casa, mentre non si pagherà per la prima. Per la mini-Imu, cioè la differenza tra l’aliquota base e l’incremento applicato dai Comuni, che il governo non ha cancellato, prende corpo invece l’emendamento alla Stabilità del Pd Rughetti. La proposta prevede per i Comuni la possibilità di portare in detrazione dall’imposta dovuta per l’anno 2014 a titolo di Tasi il pagamento dell’Imu sulla prima casa. Sul tema, mentre inizia l’iter del decreto che abolisce la seconda rata al Senato, c’è da registrare una presa di posizione del nuovo responsabile dell’Economia del Pd Filippo Taddei secondo il quale bisogna «reintrodurre l’Imu sulla prima casa per abbassare le tasse sul lavoro».
Infine via libera definitivo del Senato al decreto legge manovrina per mantenere il deficit-Pil sotto il 3 per cento nel 2013 e che contiene anche misure per l’immigrazione. I voti favorevoli sono stati 150, i «no» 122 e 4 gli astenuti.

La Repubblica 12.12.13