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Per l'insegnamento della lingua e della cultura italiana all'estero

Dopo aver appreso da fonte sindacale (si veda qui) dell’esito deludente dell’incontro tra MAE e OOSS (purtroppo il MIUR era assente) sulla situazione del personale scolastico all’estero, insieme alle colleghe Coscia e Garavini abbiamo presentato una interrogazione al Governo, che trovate in calce (ma potete leggerla anche cliccando qui). Continua il nostro impegno per l’insegnamento della lingua e della cultura italiana all’estero

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Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
il 17 aprile 2014, il Ministro degli affari esteri ha convocato al tavolo le organizzazioni sindacali per affrontare diverse questioni concernenti la situazione del personale scolastico all’estero (restituzioni a domanda e per fine mandato; criteri per la definizione del contingente in relazione all’anno scolastico 2014/2015; aggiornamento sulle nomine ex legge n. 125 del 2013);
il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca non era presente al tavolo;
fonti sindacali riferiscono dell’esito dell’incontro in termini deludenti, poiché l’amministrazione si sarebbe limitata a fornire mere informazioni preventive, quali il numero previsto di rientri in Italia (61, di cui 3 dirigenti scolastici) e la corrispondenza tra i rientri con il numero di posti decurtati dal contingente di docenti in servizio all’estero;
in particolare, se tale ultima previsione trovasse conferma, detto contingente per il prossimo anno scolastico raggiungerebbe le 772 unità, di cui ben 117 posti vacanti. In tale contesto si supererebbero abbondantemente gli obiettivi di decurtazione dei posti fissati dalla cosiddetta spending review del Governo Monti: l’articolo 14, commi 11 e 12, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, modificando l’articolo 639 del decreto legislativo n. 297 del 1994, ha infatti disposto una riduzione di 400 unità del personale scolastico impegnato nelle scuole italiane all’estero, nelle scuole europee e nelle istituzioni scolastiche e universitarie estere, da operare in 5 anni, nella misura di 80 unità. Ma il personale di ruolo in servizio al 1o settembre 2014, sarà di 655 unità a fronte delle 624 da raggiungere nel 2016/2017 a norma del citato articolo 14 del decreto-legge n. 95;
nel corso del medesimo incontro il Ministro degli affari esteri ha comunicato, seppur con approssimazione, che complessivamente le nomine da espletarsi per il prossimo anno scolastico, a norma della recente disposizione prevista dall’articolo 9 della legge n. 125 del 2013, sono solo 18;
nella definizione del contingente delle nuove nomine occorre tener conto prioritariamente della tenuta del sistema e della qualità del servizio erogato, soprattutto alla luce delle dinamiche di rientro di personale in Italia nei prossimi anni;
in particolare, per l’anno scolastico 2015/2016 saranno circa 200 le unità di personale a rientrare, determinando così un deciso superamento delle richieste della cosiddetta spending review, precedentemente richiamate, e un contraccolpo alla stabilità e solidità del sistema dell’insegnamento della lingua e della cultura italiana all’estero, che va progressivamente precarizzandosi –:
quali siano le analisi effettuate dai Ministri interrogati e quali criteri siano stati definiti per individuare il numero di nomine da espletare per il prossimo anno scolastico;
conseguentemente, come intendano procedere per dare piena attuazione alla disposizione della citata legge n. 125 del 2013, al fine di dare risposte chiare alle attese del personale scolastico rispetto al futuro delle scuole e delle istituzioni scolastiche all’estero. (5-02695)

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