Mese: Aprile 2014

"L’elettore in apnea nell’Italia che s’informa di più", di Carlo Buttaroni

Negli ultimi anni, il tema della partecipazione politica è stato al centro di un ampio dibattito che, partendo dal progressivo calo della partecipazione elettorale registrato nelle ultime tornate elettorali, ha riguardato le diverse misure che possono essere adottate per incoraggiare i cittadini a prendere parte alla vita politica del Paese. All’interno di questo dibattito cosa s’intende per «partecipazione»? Possono essere considerati partecipativi soltanto alcuni comportamenti come l’esercizio del voto o la militanza in un partito (entrambi in costante diminuzione negli ultimi anni) oppure anche quanti «discutono» di argomenti politici o si impegnano in ambiti informa- li? Secondo quanto si allarga o si stringe il campo di osservazione i risultati cambiano profondamente. Se si analizza solo la partecipazione elettorale, il calo registrato negli ultimi anni è evidente e segnala un generale deterioramento del processo partecipativo. Ma se si osservano altri indicatori, come l’interesse a informarsi o a seguire i di- battiti politici, a discutere con amici e parenti o a intervenire sui social network, i risultati sembrano suggerire l’opposto, cioè una crescita della partecipazione. È evidente …

"L'enorme bugia degli sprechi scolastici", di Mario Pirani

Talvolta qualche articolo sulla scuola suscita reazioni interessanti. Così il nostro rilievo del 14 aprìle us ha provocato più di una ripresa. Un professore di Palermo scrive: «C’è qualcosa che da anni mi frulla per la testa. La scuola italiana è stata tagliata di 133.000 posti e di oltre tre miliardi di euro negli anni del berlusconismo, facendo passare l’idea che questo fosse un risparmio e che nella scuola vi fossero troppi sprechi. Si tratta di una enorme bugia e se non riprenderemo ad investire seriamente nella scuola non usciremo mai dalla crisi. Ce lo hanno di nuovo ricordato gli esperti di Bruxelles, sottolineando ancora una volta che soffriamo di uno dei più alti tassi d’abbandono del sistema scolastico europeo con previsioni che ci piazzano per il 2020 al 28°posto fra i laureati europei. La situazione vista dall’interno, (insegno italiano in un liceo di Palermo) nonostante i tanti proclami che si sono susseguiti in questi anni, da cui non è uscito nulla di concreto per la scuola, resta sostanzialmente immobile. La spiegazione — secondo la …

"Il contrasto all'evasione accelera in cinque mosse", di Valentina Maglione e Giovanni Parente

La lotta all’evasione cerca il cambio di passo. Il decreto Renzi sul bonus degli 80 euro punta a recuperare 2 miliardi in di euro in più di tasse non pagate nel 2015. In campo ci sono cinque possibili mosse. Entro giugno il Governo dovrà presentare una relazione al Parlamento sui risultati dei controlli 2013 e sulle prospettive per il 2014. Ma c’è anche l’attuazione della delega fiscale e si punta a migliorare l’incrocio delle banche dati per mirare le verifiche sui contribuenti a più alto rischio di evasione e a potenziare la tracciabilità con la fattura elettronica. Senza dimenticare l’input al rientro dei capitali. La lotta all’evasione alza il tiro e mette nel mirino un obiettivo potenziale: riportare imposte non pagate (insieme a sanzioni e interessi) per 2 miliardi in più nel 2015. A conti fatti, se si considera che il recupero dell’agenzia delle Entrate (almeno quello annunciato dal direttore Attilio Befera) è stato di poco più di 13 miliardi nel 2013 significherebbe voler alzare l’asticella fino all’ambizioso traguardo di 15 miliardi di incassi. Un …

"Il Cavaliere anti-tedesco", di Piero Ignazi

Per la prima volta si parla di Europa in una campagna elettorale per il Parlamento di Strasburgo. È l’effetto paradossale della crescita dei partiti euroscettici. Le loro invettive nei confronti dell’Unione europea, variamente declinata come l’istituzione al servizio dei banchieri, della finanza, dei poteri forti o, più direttamente, degli interessi tedeschi, hanno conquistato spazio e attenzione in questi anni di crisi. DEL resto era facile puntare il dito contro chi non è riuscito nemmeno ad accordarsi per spegnere subito l’incendio greco lasciandolo propagare fino a devastare metà continente. E nemmeno ora, di fronte ai venti di guerra che soffiano dalle steppe ucraine, riesce a trovare il modo di far sentire la propria voce a Mosca. Anche gli europeisti più convinti riconoscono le deficienze dell’Ue, ma le loro critiche ragionate e costruttive sono sepolte da chi urla e sbraita contro tutto quello che viene da Bruxelles. Finora, solo la Lega e il M5S facevano campagna contro l’Unione, pur con toni diversi. Nei primi prevale il sentimento di chiusura nazionale, identitaria e anti-immigrati, in sintonia con il …

"Renzi apre sulle riforme Sfida a Grillo e Berlusconi", di Vladimiro Frulletti

Dopo l’incontro al Colle, il premier apre sulle riforme: «L’accordo si troverà». Berlusconi e Grillo? «Due facce della stessa medaglia». E’ sicuro che il pantano o le sabbie mobili non lo inghiottiranno, ma forse proprio per questo sembra pronto anche a rivedere alcuni dettagli della sua corsa pur di evitare di finire dentro pozzanghere troppo grandi e profonde. Così, non a caso proprio il giorno dopo il faccia a faccia col Capo dello Stato, Renzi spiega che sul progetto delle riforme l’intesa è davvero vicina e che quindi non sarebbe politicamente intelligente legarsi (fino a rischiare l’immobilità) a dei dettagli. Né temporali né di merito. Quindi sebbene resti l’obiettivo di ave- re la prima votazione nell’aula del Senato del disegno di legge costituzionale prima del 25 maggio, giorno delle elezioni europee e amministrative, «una settimana in più» non cambierebbe molto visto che sono trenta anni che il Paese sta aspettando. «Non mi impicco a una data – dice Renzi da Lucia Annunziata su Rai Tre – se serve una settimana in più che se la …

"Il bricolage dei genitori per la scuola Senso civico o sconfitta della politica?", di Silvia Balestra

Da qualche anno, la scuola non è più solo quella dei bambini e degli insegnanti. Esiste anche una scuola dei genitori . I genitori sono spesso presenti (pure troppo, ci raccontano alcune cronache, ma questa è un’altra faccenda): vigilano, contribuiscono, partecipano. Spendono. In un modo senza precedenti, infatti, in questi anni molti genitori italiani si sono abituati a dedicare tempo e denaro a quella che ritengono una opportunità centrale nella formazione dei figli . Un’istituzione che però, anno dopo anno, hanno visto smontare, impoverire, colpire con tagli ingiusti (e non staremo qui a ricordare che sin dalla materna, in alcune zone, fra cui la ricchissima Lombardia, tocca portarsi da casa sapone e carta igienica). Dal 1999, con l’istituzione dell’autonomia scolastica, padri e madri sono stati esplicitamente invitati ad affiancare insegnanti e dirigenti nell’impegno di ampliare l’offerta formativa di ogni singola scuola. Eccoli allora arrivare dopo l’orario scolastico per riunirsi, confrontarsi, concertarsi. Nella gestione ordinaria, i genitori vengono coinvolti nel reperimento dei fondi: se vogliono rafforzare le occasioni di apprendimento e renderle più varie — uno …