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Studenti, corteo e sciopero tutto il giorno

Torna la protesta degli studenti con un corteo per lo sciopero studentesco organizzato dal C.A.S. (Collettivo Autonomo Studentesco), che partirà stamattina alle 9 da largo Sant’Agostino. La manifestazione proseguirà in via Emilia, via Farini e via Belle Arti, per poi tornare in S.Agostino.
La spinta più forte della protesta è la cosiddetta ‘riforma Gelmini’, già in vigore nelle superiori soltanto per le prime e le seconde classi, e che entrerà a pieno regime su tutte le classi dal 2013. Gli studenti contestano il risparmio vantato dal governo a spese del settore dell’istruzione perchè misurano a proprie spese il peggioramento delle condizioni d’insegnamento.
«Un altro obbiettivo – dichiarano gli organizzatori – sarà quello di portare la solidarietà allo spazio antagonista Guernica, al centro in questi ultimi mesi di numerose proteste e che ancora si trova senza una sede dove potersi stabilire definitivamente». «Noi del C.A.S facciamo parte del Guernica – dice uno dei membri del C.A.S che stamattina sarà in testa al corteo – lo abbiamo voluto e costruito, e per questo vogliamo che resti in città».
Sempre oggi sciopero della prima ora di lezione proclamato dal sindacato Flc/Cgil e appoggiato da Sinistra per Modena.
Le motivazioni? Uguali a quelle degli studenti per i tagli nei finanziamenti oltre alle proteste contro contro il blocco degli stipendi e dei contratti, il licenziamento dei precari e la scomparsa dei ricercatori universitari: «A questi ultimi – dice Francesco Ricci (SpM) – dovrebbe essere riconosciuto il ruolo di docenti a ogni effetto».
Allo sciopero Cgil aderisce pure Manuela Ghizzoni, deputata Pd e capogruppo in Commissione Cultura. «Non possiamo rassegnarci al declino – scrive in una nota – a cui ci costringe il governo: senza investire in conoscenza non c’è futuro».
Dal canto suo il Coordinamento Precari Scuola si schiera a fianco degli studenti “senza se e senza ma”. «I tagli alla scuola – dicono in buona sostanza – lasciano a casa docenti che lavorano da anni. Per questo riteniamo insufficienti le modalità della protesta di oggi della Cgil, poco più che simbolica».

La Gazzetta di Modena 17.11.10

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Bologna: Scuola: scioperi e cortei. La parola torna alla piazza
Dagli studenti medi all’Università: concentramento alle 10,30 in piazza san Francesco

Dagli insegnanti agli studenti, dalla scuola all’università, fino ai conservatori, alle accademie e ai centri di ricerca: tutto il mondo della conoscenza oggi si ferma e sciopera. la manifestazione, promossa tra gli altri dal Coordinamento degli studenti medi, incassa appoggio e solidarietà non solo dai sindacati, in prima fila Flc-Cgil, ma anche dall’Idv in Regione e dal Cassero di Bologna. L’occasione è quella dell’International students day, la giornata internazionale di mobilitazione degli studenti che commemora quel giorno, nel 1939 in Cecoslovacchia, che vide i nazisti massacrare i giovani scesi in piazza contro la guerra. La causa scatenante della manifestazione di oggi è però la difesa delle conoscenza.

Lo sciopero vede lo stop nella prima ora di servizio o l’ultima del turno pomeridiano per la scuola, la formazione professionale, le accademie e i conservatori. Mentre docenti, ricercatori, personale tecnico e amministrativo delle università e degli enti pubblici di ricerca si fermano le prime quattro ore. Lo stato di agitazione indetto da settembre dalla Flc-Cgil ha già visto lo sciopero ad intermittenza, circa ogni 15 giorni, dei lavoratori della scuola. Ora è la volta, in particolare, dell’università e della ricerca.

In tutte le città dell’Emilia-Romagna, dunque, ci saranno cortei, dibattiti, iniziative, volantinaggi. A Bologna il concentramento è in piazza San Francesco alle 10 e dopo il corteo c’è un presidio in piazza Roosevelt. Qui alle 11,30 una delegazione sarà ricevuta dal prefetto al quale si chiederà di riferire al Governo l’insostenibilità dei tagli. Il corteo dovrebbe poi riprendere e dirigersi in zona universitaria dove in tarda mattinata è previsto un incontro di una delegazione della Cgil con il rettore Ivano Dionigi.

Alla manifestazione partecipano in massa anche i collettivi universitari e il centro culturale Bartleby, mobilitato da giorni e autore tra l’altro del flash-mob sotto le Due Torri di lunedì pomeriggio. Non sono esclusi blocchi del traffico in punti strategici della città. «Bloccheremo le università e le città, assedieremo chi intende imporre tagli e ddl nefasti— recitano i comunicati che girano in Rete —. Organizzeremo flash mob, azioni comunicative e riappropriazione delle facoltà, perché finché il ddl non verrà ritirato le università non saranno pacificate». Partecipa anche la Sinistra univesitaria con un programma originale. Si comincia in piazza Verdi, dove dalle 13 alle 15 sarà distribuito pane e nutella. Subito dopo, e fino alle 17, saranno proiettate alcune slide in piazza per spiegare «agli studenti gli effetti negativi della riforma Gelmini». Infine, alle 19, via all’aperitivo «per il diritto allo studio» al bar Belmeloro

Corriere della Sera/Bologna 17.11.10

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Scuole e atenei, giornata di mobilitazione. Manifestazioni a Udine e Trieste. Anche a Gorizia è scattata l’occupazione

Oggi sarà una giornata di protesta per il mondo dell’istruzione. La mobilitazione internazionale studentesca, infatti, si intreccia con uno sciopero proclamato dalla Flc-Cgil (ma anche da altre sigle minori come l’Usi e il Sisa). Una concomitanza che favorisce iniziative comuni tra sindacato e movimenti studenteschi. La manifestazione contro il disegno di legge Gelmini, promossa dalla Flc-Cgil, riguarderà a 360 gradi tutto l’ambito della conoscenza, coinvolgendo il mondo della scuola, dell’università e della ricerca, compresa la formazione professionale.
Aumentano intanto le occupazioni, dalle scuole di Gorizia a Roma. Nella Capitale ieri è stata la volta dei licei Virgilio e Mamiani.
Scendiamo in piazza – ha spiegato la Flc-Cgil – per ribadire che «la conoscenza è il motore dello sviluppo e della modernità, per superare il precariato che uccide i nostri settori, per il rinnovo dei contratti e per avere stipendi come nel resto d’Europa». Senza dimenticare il diritto allo studio, la ricerca e, più in generale, la qualità del sistema formativo: dalla scuola d’infanzia agli atenei.
Per quanto riguarda l’astensione dal lavoro, sarà articolata per settori e territori: le università e gli enti di ricerca incroceranno le braccia per 4 ore o per l’intera giornata; scuole, accademie, conservatori e istituti professionali sciopereranno per 1 ora. La mobilitazione studentesca si tradurrà in manifestazioni e cortei in oltre 90 città italiane. Tra queste anche Udine e Trieste.
Nella capitale lo scenario di Piazza Navona farà da sfondo alla manifestazione indetta dalla Flc-Cgil: dalle 16.30 alle 20.30 l’agenda dell’evento prevede spettacoli, musica e una tavola rotonda con il sociologo Paolo De Nardis, l’economista Paolo Leon e la scrittrice Lidia Ravera.
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sarà invece a Padova insieme al segretario generale della Flc Mimmo Pantaleo. Forte anche la presenza del Cnru, il Coordinamento nazionale ricercatori universitari che ha deciso di aderire alla protesta chiedendo profonde modifiche al ddl di riforma dell’università o in ultima istanza il suo ritiro.
Intanto, per l’esame del ddl di riforma dell’Università alla Camera è previsto uno slittamento, probabilmente alla prossima settimana. Lo ha annunciato la relatrice del provvedimento in Commissione Cultura Paola Frassinetti (Pdl) aggiungendo che la data precisa verrà stabilita dai capigruppo nella prossima riunione

da Il Messaggero Veneto 17.11.10

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“Tutti in corteo contro la Gelmini. La scuola contesta i tagli: in città anche Susanna Camusso”, di Simone Varrotto

Scuole superiori, università, mondo della ricerca: tutti insieme per il diritto allo studio. Stamattina alle 9 centinaia di studenti e di ricercatori si ritroveranno in piazza Antenore, di fronte alla Prefettura, per manifestare contro i tagli all’istruzione e la riforma Gelmini. La data di oggi non è casuale: il 17 novembre si celebra la giornata internazionale delle studentesse e degli studenti, in ricordo della protesta dei giovani cecoslovacchi, repressa nel sangue dai nazisti nel 1939, perché si opponevano alla guerra, e degli studenti greci massacrati dal regime dei colonnelli nello stesso giorno del 1973. Per il mondo della formazione italiano la mobilitazione nazionale arriva alla vigilia della discussione del ddl Gelmini alla Camera dei Deputati, che si aprirà domani. La votazione del testo è invece prevista per il 25 novembre. Oltre alla riforma, preoccupa il taglio del 90% del fondo per il diritto allo studio annunciato dal ministro Tremonti: da 246 milioni di euro nel 2007 a 26 milioni di euro per il 2011. Circa 200 mila studenti rischierebbero di perdere la borsa di studio, che il governo vorrebbe sostituire con i prestiti d’onore. La manifestazione di oggi è organizzata dalla Flc-Cgil. In città sarà presente anche il nuovo segretario nazionale Cgil Susanna Camusso, che interverrà al centro Altinate-San Gaetano. In corteo per le piazze del centro ci saranno tutte le componenti di scuola università, ricerca, Afam (alta formazione artistica e musicale) e formazione professionale
Studenti ancora in piazza contro il governo
manifestazioni in oltre cento città per la giornata mondiale del diritto allo studio. Scuole e università protestano contro la mancanza di risorse per l’istruzione pubblica. In corteo anche i ricercatori, mentre il sindacato Flc-Cgil ha indetto uno sciopero e diversi intellettuali hanno firmato un appello pro mobilitazione

IL Mattino Padova 17.11.10

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Studenti ancora in piazza contro il governo

manifestazioni in oltre cento città per la giornata mondiale del diritto allo studio. Scuole e università protestano contro la mancanza di risorse per l’istruzione pubblica. In corteo anche i ricercatori, mentre il sindacato Flc-Cgil ha indetto uno sciopero e diversi intellettuali hanno firmato un appello pro mobilitazione.
“I tagli a scuola e università sono un taglio al nostro futuro”. Lo denunciano gli studenti di scuole superiori e università. Che ornano in piazza con manifestazioni in oltre cento città. “Abbiamo lanciato lo slogan ‘ladri di futuro’ – spiega Roberto Iovino, portavoce dell’associazione studentesca Rete della Conoscenza – perché convinti che i tagli all’istruzione, all’università e all’industria culturale messi in atto anche nell’ultima finanziaria siano un furto non solo a noi giovani, ma al futuro di tutto il Paese”. Mobilitazioni in tutto il mondo ricordano il 17 novembre 1939, quando una protesta all’università di Praga fu repressa dagli occupanti nazisti, che condannarono a morte nove ragazzi. Nel nostro Paese la giornata internazionale per il diritto allo studio assume il significato di una protesta contro le politiche del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e i tagli del ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Diversi intellettuali hanno firmato un appello diffuso in Rete dagli studenti, che sfileranno insieme ai ricercatori. E a quei lavoratori del settore che aderiranno allo sciopero indetto dal sindacato Flc-Cgil.

Alle manifestazioni parteciperanno diverse sigle, da Link-coordinamento universitario all’Unione degli universitari, dalla Rete degli studenti medi all’Unione degli studenti. A Roma gli universitari partiranno alle 9 da piazzale Aldo Moro e raggiungeranno gli studenti delle superiori in piazza Repubblica alle 9.30. Poi tutti insieme si dirigeranno verso piazza Navona, dove nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda con il sociologo Paolo de Nardis, l’economista Paolo Leon e la scrittrice Lidia Ravera. A Milano il ritrovo è alle 9.30 in piazza Cairoli, mentre nel primo pomeriggio si riunirà all’università Statale un’assemblea regionale di atenei ed enti di ricerca. Alla manifestazione di Padova parteciperà il neo segretario generale della Cgil Susanna Camusso. In molte città i cortei saranno seguiti da flash mob e altre iniziative. A Perugia il giornalista Riccardo Iacona incontrerà gli studenti alle 18.30 all’ex Borsa delle Merci. In serata saranno organizzati concerti a Bologna, in piazza Scaravilli, e a Napoli, davanti all’università Orientale. A Cesena una fiaccolata a sostegno dell’istruzione pubblica percorrerà il centro e sarà seguita da lezioni notturne nelle aule dell’ateneo cittadino.

Per gli studenti delle superiori la giornata è l’occasione per protestare contro la riforma Gelmini che è stata attuata all’inizio di quest’anno scolastico. “Già si vedono le prime conseguenze negative di provvedimenti sbagliati come il taglio delle ore di laboratorio – denuncia Roberto Campanelli, rappresentante dell’Unione degli studenti –. Le manifestazioni di domani contro l’assenza strutturale di fondi per la scuola si vanno ad aggiungere alle occupazioni che in questo momento sono in atto in una trentina di istituti”.

Gli studenti delle università denunciano il taglio ai fondi per le borse di studio. “Sarebbe irresponsabile non mobilitarsi, nel momento in cui chi ha un reddito basso rischia di essere espulso dal sistema dell’istruzione”, commenta Claudio Riccio, portavoce di Link- coordinamento universitario. Non ha placato il malcontento l’annuncio di settimana scorsa del miliardo di euro che sarà stanziato in finanziaria per l’università. “La protesta non si ferma, finché quelle risorse non saranno sicure – assicura Cristian Trovato, rappresentante alla facoltà di Ingegneria di Cesena –. Non vogliamo che Tremonti faccia lo stesso giochino del 2008, quando fece promesse e poi non mantenne nulla”.

Secondo Alessio Branciamore, membro dell’esecutivo nazionale dell’Unione degli universitari, “quest’anno la giornata mondiale degli studenti assume un valore aggiunto perché la situazione politica è complessa e fra pochi giorni il contestato disegno di legge Gelmini sull’università ricomincerà il suo percorso in aula”. Ed è proprio questo a preoccupare anche i ricercatori, a cui il progetto di riforma non è mai piaciuto. “Se il ddl passa e il governo cade prima dell’approvazione dei decreti attuativi, l’università rimarrà completamente bloccata”, spiega Alessandro Ferretti, rappresentante dell’organizzazione di ricercatori Rete29Aprile, che aderisce alle proteste di domani. Così come aderiscono il Coordinamento nazionale dei ricercatori universitari e il Coordinamento nazionale dei professori associati, che si è costituito ufficialmente proprio ieri, con l’approvazione del manifesto nell’assemblea nazionale di Roma. Alle proteste si aggiungeranno quei dipendenti del comparto istruzione che si asterranno dal lavoro: la Flc-Cgil ha infatti indetto uno sciopero dalle quattro alle otto ore nelle università e negli enti di ricerca e di un’ora nelle scuole, nelle accademie e nei conservatori.

Gli studenti che sfileranno nelle piazze italiane avranno anche il sostegno dello scrittore Erri de Luca, dell’attore Toni Servillo, del regista Ettore Scola, dell’artista Moni Ovadia, del musicista Caparezza, del direttore di Micromega Paolo Flores d’Arcais e degli altri esponenti del mondo della cultura che hanno aderito all’appello diffuso su Internet dalla Rete della conoscenza per denunciare “la deriva culturale del nostro Paese di cui i tagli a scuola e università sono la rappresentazione politica”.

Il Fatto Quotidiano 17.11.10