Giorno: 9 Ottobre 2009

“La filosofia dell’utilizzatore”, di Chiara Saraceno

Il premier che «adora le donne», come ha graziosamente risposto al giornalista spagnolo che lo interrogava sulle sue frequentazioni, perde non solo le staffe, ma ogni senso della buona educazione e del limite appena una donna, una sua collega parlamentare e vicepresidente della camera, si permette di criticarlo. Nella cultura da caserma in cui sembra trovarsi a suo agio quando tratta di donne e con le donne, non gli basta insultarla genericamente come comunista mangiabambini, come fa di consueto con gli oppositori del suo stesso sesso. Non può trattenersi dall´appoggiare il suo disprezzo ad un giudizio estetico. Confermando che per lui – per altro brutto, tinto e rifatto, oltre che piuttosto anziano – le donne si dividono in due categorie: quelle (per lui) guardabili e potenzialmente utilizzabili (se non già utilizzate), la cui intelligenza è eventualmente un optional e comunque non deve velarne il giudizio obbligatoriamente positivo nei suoi confronti, e tutte le altre. Le non convenzionalmente belle e le anziane sono accettabili solo se adoranti. Altrimenti cadono sotto la mannaia del giudizio di non …

“La notte della repubblica”, di Massimo Giannini

Sappiamo bene che la notte della Repubblica berlusconiana è appena agli inizi. E sappiamo altrettanto bene che, con il Cavaliere, a scommettere sul peggio non si sbaglia mai. Ma vorremmo rassicurare il presidente del Consiglio: non c´è bisogno di aspettare il prossimo strappo costituzionale, o la prossima intemperanza verbale, per vedere «di che pasta è fatto», come minaccia lui stesso. L´avevamo capito da un pezzo. Abbiamo avuto una prima conferma due sere fa, subito dopo la sentenza che ha bocciato il Lodo Alfano, con le accuse infamanti contro Giorgio Napolitano. Poi una seconda conferma ieri sera, con il farneticante documento del Pdl che rilancia le accuse incongruenti contro la Consulta. A lasciare basiti non è solo la violenza politicamente distruttiva degli attacchi contro tutti gli organi di garanzia: presidenza della Repubblica, Corte costituzionale, giudici ordinari. Ma è anche e soprattutto la valenza tecnicamente “eversiva” del ragionamento con il quale il premier (purtroppo sempre insieme ai docili maggiorenti del suo partito) sta delegittimando, in un colpo solo, le tre più alte magistrature della Repubblica. Di fronte …

“Forzare la mano per esistere. Otto storie di ordinaria crisi”, di R. Giovannini

Lo dicevano chiaro e tondo gli operai dell’Alstom di Colleferro: per far parlare di sé, dei problemi del lavoro, bisogna «un po’ forzare la mano». Ormai è difficile per una «normale» vertenza finire sui giornali o in tv, a maggior ragione in questi tempi di crisi in cui le aziende a rischio chiusura sono centinaia. D’altra parte, se si vuole ottenere qualche risultato, coinvolgere la politica, bisogna che i media parlino di te. E scioperi e cortei non fanno notizia o quasi, come sanno benissimo i metalmeccanici Fiom in piazza. E allora? Allora, si «forza la mano». Si sale sui tetti della fabbrica o dell’ufficio, su un carroponte sospeso o su una ciminiera, ci si barrica in azienda, si fa lo sciopero della fame. In qualche caso si occupano strade, ponti, stazioni ferroviarie. A volte (in Francia lo si è fatto spesso, in Italia solo al call center Omnia Network) si mette paura sequestrando i manager per qualche ora. Azioni disperate, quasi sempre gestite insieme dalle organizzazioni di Cgil-Cisl-Uil, e che quasi sempre hanno successo: …