partito democratico

Dario Franceschini annuncia la candidatura di Jean Leonard Touadì come suo vicesegretario

“Il Pd è nato per cambiare il paese e questo richiede scelte coraggiose, come quella di vivere davvero la società multietnica e rompere il legame tra criminalità e immigrazione. Per questo ho chiesto a una persona che è in Italia dal 1970, ha tre lauree, ed è parlamentare del Pd di essere il mio vicesegretario. Ho scelto Jean Leonard Touadì per la sua storia, perché è un politico di livello e anche perché è nero.
Non voglio essere ipocrita: bisogna sfidare culturalmente la destra e svegliare il nostro paese perché l’Italia è già una società piena di nuovi italiani e una delle battaglie più importanti è prendere coscienza che siamo una società multietnica e rompere il legame tra criminalità e immigrazione. Non so se risulterà essere una scelta per me conveniente anche in vista delle primarie che si terranno domenica. Era, comunque, una scelta da fare”.

Il video dell’annuncio della candidatura di Touadì è disponibile sul sito di www.dariofranceschini.it

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DARIO HA COLTO I CAMBIAMENTI PROFONDI DELLA NOSTRA SOCIETÀ

Touadì accetta la candidatura alla vicesegreteria proposta da Franceschini

La prima uscita pubblica di Jean Leonard Touadì come candidato alla vicesegreteria del Pd è dedicata “alle 14mila persone che sono morte cercando di raggiungere l’Italia”. Perché lui, docente universitario di origine congolese, si ritiene “un privilegiato: sono riuscito a venire in Italia e ora ho l’opportunità di lavorare per il partito che mi ha dimostrato fiducia e per questo Paese”.
Touadì ne ha parlato durante l’incontro che si è svolto al residence Ripetta di Roma. Con l’ironia che lo ha fatto conoscere ai tempi dell’assessorato alle Politiche giovanili, con Walter Veltroni sindaco di Roma, ha esordito: “La mia candidatura è il frutto della lucida follia di Dario Franceschini. Io posso dire di essere emozionato, ma non posso dire di arrossire perché nessuno mi crederebbe”.
Tornando serio, ha poi continuato: “Si parla molto di stagione post-ideologica e della necessità di lasciarsi alle spalle le ideologie del Novecento. In questa scelta di Dario Franceschini ci leggo l’intelligenza di chi sa cogliere i cambiamenti profondi della nostra società. Non vi è dubbio”, ha continuato, “che l’incontro delle culture è arrivato ad un punto maturo aiutato anche dall’innovazione tecnologica. Noi dobbiamo pensare il futuro e declinarlo sempre in questo senso, facendo scelte di rottura e innovazione”.

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LA SCELTA DI TOUADÌ PARLA PIÙ DI MILLE PAROLE

Arturo Parisi: l’indicazione di Jean-Leonard è strumento per il cambiamento

‘Ci sono fatti che parlano piu’ di mille parole. La indicazione di Dario Franceschini di Jean Leonard Touadi come suo vicesegretario, e’ uno di questi fatti’. Lo ha detto Arturo Parisi, deputato del Partito democratico.
‘Touadi non è un volto pensato per un racconto sui media come troppe volte e’ capitato nel nostro recente passato – ha aggiunto l’ex ministro della Difesa -, ma una persona vera la cui presenza è allo stesso tempo, come poche altre, segno di un’Italia cambiata e strumento per il suo cambiamento’.

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SU NUOVE ALLEANZE RICOMPATTARE IL CENTROSINISTRA

Fassino a Firenze: nessuno è così sciocco da pensare che il Pd possa fare da solo

“Noi puntiamo a riconsolidare e ricompattare il centrosinistra, quindi Pd, Idv e quelle forze della sinistra radicale che si riconoscono nella cultura di governo, e contemporaneamente non ci precludiamo di guardare anche a quelle forze che sono centriste, ma che sono all’opposizione di Berlusconi, come l’Udc”. Lo ha detto Piero Fassino, oggi a Firenze, rispondendo ai giornalisti sulla questione delle possibili alleanze future del Pd, a margine di un’iniziativa a sostegno della Mozione di Dario Franceschini.
“Nessuno è così sciocco – ha continuato Fassino – da pensare che il Pd possa fare da solo: le alleanze ci vogliono e di questo siamo tutti convinti: il problema e’ come le si fanno.
Noi diciamo – ha aggiunto – che le alleanze vanno fatte prima di votare e devono essere fatte per non tornare alla frammentazione politica che abbiamo conosciuto nel passato che dava luogo a coalizioni larghissime con le quali forse potevi vincere le elezioni , ma poi non eri capace di governare. Alle alleanze – ha concluso – è anche intimamente legato il tema di una nuova legge elettorale, su cui tutti siamo impegnati perché consideriamo la Calderoli una pessima legge”.

23 ottobre 2009