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“Berlusconi offende le donne e gli omosessuali” La protesta dell’Associazione 3D-Democratici per pari diritti e pari dignità

“Meglio appassionato di belle ragazze che gay è una dichiarazione che non vorremmo sentire nemmeno nel peggiore bar di periferia: sentirla pronunciare dal Presidente del Consiglio italiano genera rabbia e vergogna”.
E’ quanto dichiara Ivan Scanavini, portavoce dell’Associazione 3D-Democratici per pari Diritti e pari Dignità LGBT che prosegue: “Nel resto d’Europa la politica combatte il razzismo e l’omofobia, in Italia l’omofobia viene invece pubblicamente propagandata dal Presidente del Consiglio: cosa pensa la Ministra Carfagna di una frase che offende insieme la dignità delle donne e quella di tanti cittadini e tante cittadine omosessuali?
Crediamo che la politica debba farsi carico di creare una società più accogliente e giusta per tutti e tutte. La politica del centrodestra e del Presidente Berlusconi fa l’esatto contrario, definendo solidarietà il proprio morboso interessamento per una minorenne e promuovendo l’odio nel confronto di un’intera categoria di cittadini. 3D aderirà per questo alle manifestazioni di sdegno e di protesta per questo ennesimo atto di volgarità, idiozia e violenza”.

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Lettera aperta al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Al Parlamento Italiano.
Signor Presidente sono Francesco Zanardi cittadino di questo bizzarro paese, cittadino italiano.
Le scrivo in riferimento alla sua triste frase “meglio una bella ragazza che essere gay” che ha giustamente scatenato l’ira e l’indignazione della comunità GLBTQI italiana ma non solo, mi presento meglio signor presidente forse molto vagamente si ricorderà, io e il mio compagno Manuel siamo i due omosessuali italiani che lo scorso gennaio fecero ben 35 giorni di sciopero della fame per i diritti delle persone omosessuali, diritti dovuti come per ogni cittadino di questo paese e parlo non solo come cittadino italiano ma anche come cittadino europeo, diritti che solo nel nostro paese vengono negati e questa volta mi riferisco solo all’Italia, il tutto avvenne nell’assordante silenzio del suo governo e di quasi tutto il parlamento italiano. Tristemente ricordo solo quattro nomi di parlamentari che appoggiarono quella protesta di civiltà non violenta, Donatella Poretti, Ignazio Marino, Anna Paola Concia e Ivan Scalfarotto, si unirono al nostro sciopero alcuni Europarlamentari, ricordo Niccolò Rinaldi e Ottavio Marzocchi.
La sua battuta è poco degna di un Presidente del Consiglio che dovrebbe essere al di sopra delle parti e non dovrebbe esaltare frasi omofobe come la sua, le ricordo che l’Italia è l’unico paese dell’Unione Europea che non ha ancora e si rifiuta, malgrado le direttive, di legiferare in materia. Le ricordo anche signor Presidente che nel nostro paese, malgrado non se ne parli è altissima la percentuale di casi di omofobia che lei con le sue frasi pare quasi legittimare, come è altrettanto elevato il numero di giovani omosessuali fortemente discriminati che ricorrono al suicidio, un caso di clamorosa inciviltà e diseguaglianza, un enorme vuoto legislativo che lei, i suoi colleghi parlamentari dovreste provvedere a colmare non denigrare, perche anche i cittadini omosessuali pagano le tasse ma non traggono nulla in quanto non possono goderne perché a noi vengono negati i più basilari principi della costituzione italiana, come il diritto alla famiglia , grazie a voi siamo solamente dei fantasmi, fantasmi in carne e ossa signor Presidente.
Paradossalmente mi trovo proprio ora nuovamente in sciopero della fame, oggi al quindicesimo giorno contro i crimini della pedofilia clericale, quel clero al quale il governo italiano da molta più importanza che ai propri cittadini, quel piccolo stato al centro della capitale che gode di tutti i diritti e tutti i finanziamenti al quale viene addirittura concesso che in Italia i crimini di pedofilia vengano considerati “Reati Minori”.
Purtroppo credo signor presidente che la classe politica nel nostro paese sia gravemente malata, si ricorda degli omosessuali solamente in campagna elettorale e si dimentica di loro subito dopo lo spoglio delle schede.
Signor Presidente, onorevoli Parlamentari, vi invito a riflettere con la coscienza nelle mani sottolineando che grazie alle vostre politiche l’Italia è diventato un paese invivibile dal quale tutti oramai vogliono solamente andare via, un paese di non diritto, un paese che calpesta la Costituzione, un paese che oramai è lo zimbello del mondo intero.
Credo di scrivere a nome di tutti gli omosessuali italiani, di molte associazioni e cittadini che ieri sera hanno manifestato sotto Palazzo Chigi, a malincuore non sono potuto essere li fisicamente, ma il mio cuore e quello del mio compagno Manuel c’erano.
Cordialmente
Francesco Zanardi cittadino italiano
Portavoce del movimento Gay Italiani.