Giorno: 6 Maggio 2011

Il Colle sui sottosegretari: maggioranza modificata si deve esprimere il Parlamento

Giorgio Napolitano chiede che il presidente del Consiglio e delle Camere investano il Parlamento dell’avvenuto cambiamento nella composizione della maggioranza, all’indomani dell’ingresso dei Responsabili. «Il Capo dello Stato ha in pari tempo rilevato che sono entrati a far parte del Governo esponenti di Gruppi parlamentari diversi rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche. Spetta ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio valutare le modalità con le quali investire il Parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo», si legge in un comunicato del Quirinale. La crisi e l’abbattimento del debito pubblico imporranno «ripensamenti delle politiche di bilancio e della spesa pubblica». È quanto ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che nel pomeriggio al Quirinale ha ricevuto i candidati ai premi David di Donatello. Napolitano si è detto soddisfatto per l’andamento del cinema italiano, e lo dimostra il numero enorme di candidature ai Donatello: «È stato significativo l’intervento del ministro Galan perchè ha dato il senso di una convinzione e volontà politica per la valorizzazione …

Sciopero CGIL, Bersani: "Vedo una strada di ricomposizione del sindacato"

“Il nostro guaio è che si parla sempre di tutt’altro, degli affari di Berlusconi, di crisi della maggioranza, dei sottosegretari e di beghe varie e non si parla mai di lavoro che invece è il problema numero uno”. “Sul tema del lavoro c’è bisogno di unità. Mi azzardo a fare un pronostico: vedo una strada di ricomposizione, a poco a poco si vedrà che questo avviene e ci fa molto piacere”. Lo ha affermato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a proposito delle divisioni nel sindacato nel giorno dello sciopero generale proclamato dalla Cgil. Bersani da Campobasso per la campagna elettorale, stamattina per qualche minuto si è fermato nella piazza del capoluogo molisano dove era in corso la manifestazione della Cgil. ”Il nostro guaio – ha proseguito il leader del PD – è che si parla sempre di tutt’altro, degli affari di Berlusconi, di crisi della maggioranza, dei sottosegretari e di beghe varie e non si parla mai di lavoro che invece è il problema numero uno. Allora serve un mondo del lavoro che …

Benessere delle madri: nel mondo l’Italia perde 4 posizioni e va al 21° posto

Dodicesimo rapporto di Save the children. Le donne in Parlamento sono il 20%: meglio di noi l’Afganistan (28%), il Burundi (36%) e il Mozambico (39%). La mappa mondiale delle disuguaglianze. L’Italia perde quattro posizioni nell’Indice delle madri, la graduatoria sul benessere delle madri nel mondo contenuta nel 12esimo rapporto Save the children. Nella classifica che coinvolge 164 paesi, la penisola scivola dal 17esimo al 21esimo posto. “Non si può nascondere una certa preoccupazione – commenta Valerio Neri, direttore generale Save the children Italia – con alcuni indicatori, come la presenza delle donne in Parlamento o il ricorso alla contraccezione, che ci vedono al di sotto di alcune nazioni in via di sviluppo”. Gli fa eco Raffaela Milano, responsabile programmi Italia-Europa di Save the children, secondo cui “la discesa di qualche posizione non è confortante perché riguarda soprattutto i parametri relativi alla condizione della donna e al suo ruolo e riconoscimento sociale”. Rispetto al passato è calata la percentuale delle donne italiane sedute in parlamento (20%): performance migliori si hanno perfino in Afganistan, dove si raggiunge …

"PD: precari e fondi per l'istruzione", di Francesca Puglisi*

Il piano triennale di 67000 assunzioni presentato dal governo è del tutto insufficiente e copre a malapena i pensionamenti di 29.000 insegnanti previsti già per il prossimo anno. Questa lettera fa seguito all`articolo di Lorenzo Salvia (Corriere, 4 maggio) e tiene conto delle ultime novità decise dal governo. Berlusconi ha annunciato migliaia di assunzioni nella scuola per il prossimo anno scolastico ma secondo lo stesso ministro Gelmini non c`è alcuna certezza o cifra. Berlusconi spiega infatti che è Tremonti a non volere cifre. Tutti sappiamo quanti sono i posti vacanti su cui stanno lavorando i precari della scuola. Anzi, il Governo nel numero include già la terza tranche di tagli prevista per il prossimo anno scolastico: altri 19.700 insegnanti e 14.500 Ata. Il piano triennale di 67000 assunzioni presentato dal governo è del tutto insufficiente e copre a malapena i pensionamenti di 29.000 insegnanti previsti già per il prossimo anno. E un` operazione mediatica elettorale che lascerà sul campo morti e feriti della guerra tra poveri nelle graduatorie. Il ministro Gelmini finora ha solo pasticciato …

"I trucchi dei tg", di Roberto Zaccaria

È da tempo che Berlusconi sa come si usa la televisione, in particolare i telegiornali, durante la campagna elettorale. Il premier conosce perfettamente il dato del Censis del 2009 che sostiene che le convinzioni politiche degli elettori si formano, nella stragrande maggioranza dei casi, attraverso i tg (seguono a distanza talk-show politici, quotidiani, radio e internet). La spiegazione è semplice: la maggior parte dell’elettorato ha un certo candore, ignora i trucchi di alcuni telegiornali, considera più semplice sentire un tg che leggere un giornale e così il gioco è fatto. L’Authority che dovrebbe garantire genuinità o almeno equilibrio dei telegiornali è molto prudente, interviene con il bilancino e, quel che è più grave, non fornisce neanche dati tempestivi e facilmente leggibili delle clamorose sproporzioni che è facile rilevare a colpo d’occhio. Man mano che si avvicina la scadenza del voto Berlusconi invade i tg, con tutti i pretesti possibili e, dato che accomuna in sé, come è noto, più ruoli contemporaneamente, il suo vantaggio si moltiplica. In queste elezioni amministrative egli è contemporaneamente presidente del …

"Il prezzo che paghiamo", di Stefano Fassina

Ieri, oggi, domani. Ieri: il Consiglio dei ministri si è riunito per varare l`ennesimo, sedicente, “Decreto sviluppo” e nominare una decina di sottosegretari ed un consigliere del principe per tentare di arginare l`emorragia elettorale in vista del 15 e 16 maggio e pagare la cambiale firmata il 14 dicembre scorso ai cosiddetti “responsabili”. Oggi: lo sciopero generale promosso dalla Cgil contro la politica economica classista ed inefficace del Governo e per affermare un programma per l`equità, la crescita ed il lavoro. Domani: le assise degli imprenditori di Confindustria a Bergamo, per la prima volta senza Ministri e Presidente del Consiglio, per rimarcare la disillusione oramai diffusa anche tra quanti avevano creduto all` “imprenditore prestato alla politica” e chiedere alle forze politiche, non al Governo Berlusconi, una svolta. Le tre giornate “accidentalmente” in fila descrivono meglio di qualunque raffinata analisi politologica il segno dei tempi tristi e sempre più difficili nei quali si trascina l`Italia nel crepuscolo di Berlusconi. Il nesso di causalità tra ieri e oggi e domani non potrebbe essere più chiaro. Da una …

"Il solletico di Giulio", di Pier Paolo Baretta

Troppo o niente? È il paradossale quesito proposto dal decreto per lo sviluppo approvato dal consiglio dei ministri. In attesa della vera manovra di almeno 7 miliardi, che non tarderà a essere varata, il governo scodella un testo di dieci articoli e 50 pagine segnato da titoli altisonanti: credito di imposta per la ricerca e il Sud, turismo, opere pubbliche, costruzioni private, semplificazione burocratica e fiscale, impresa e credito, scuola e merito, servizi ai cittadini. Ci si aspetterebbe la famosa scossa, ma, invece, sembra, al più, un solletico, destinato, più che altro, ad alleviare il prurito di interessi particolari, senza una idea generale di sviluppo e di crescita. Peraltro, non c’è da stupirsi: solo pochi giorni fa la maggioranza ha approvato un piano nazionale di riforma del tutto inadatto allo scopo che l’Europa ci ha richiesto ed era difficile pensare che, all’improvviso, il neo candidato ufficiale alla successione tirasse fuori dalla manica assi che non ha. Continua dunque, la linea del bluff accentuata dal momento pre-elettorale e dalla esigenza di fare propaganda. Ed ecco che …