Giorno: 16 Maggio 2011

Risultati elezioni: "Vinciamo noi e perdono loro"

Bersani commenta il voto delle amministrative 2011: “La crisi di governo che esiste già, sicuramente si acuirà e arriverà a un punto di rottura. Occupiamoci prima di tutto del lavoro”. “I dati che stanno arrivando significano una cosa sola: vinciamo noi e perdono loro”, così il segretario del PD, Pier Luigi Bersani ha introdotto la conferenza stampa con cui sono stati analizzati i primi risultati delle elezioni amministrative 2011. “Siamo molto soddisfatti – ha continuato il leader democratico – c’è un’inversione di tendenza un po’ ovunque con un vento del nord contro il globo Pdl-Lega. La sfida lanciata da Berlusconi, agitare le tifoserie, si è rivelata un boomerang. Noi abbiamo fatto una campagna elettorale su temi di merito, con il lavoro al primo posto. Abbiamo lasciato gli estremismi a Berlusconi e i risultati si sono visti”. Milano.”Il voto di Milano ha avuto un esito straordinario. Il mio pronostico si è avverato, quando dicevo che a Milano si vinceva facile, avevo ragione. Anche se il risultato di oggi va oltre le mie aspettative. Ma non mi …

Zoggia: Dal Nord parte l'inversione di tendenza

“Un dato clamoroso, che supera abbondantemente le previsioni”. Così Davide Zoggia, responsabile Enti locali del Pd, ha commentato ufficialmente a nome del partito i primi risultati del voto amministrativo. Zoggia ha parlato di “inizio di inversione di tendenza politica al Nord”. “A Milano – ha continuato Zoggia – succede un fatto clamoroso nel senso che non solo il candidato del centrosinistra è al ballottaggio ma in questo momento sopravanza il sindaco uscente. Si tratta di un risultato che supera abbondamentemente le previsioni e se aggiungiamo il dato di Torino, dove Piero Fassino sembra vincere al primo turno, si profila un quadro complessivo per le realta’ piu’ importanti del nord decisamente innovativo”. A Bologna siamo davanti ad un buon risultato con Virginio Merola nettamente in vantaggio sul candidato del centrodestra, confermando il voto del 2009 e il ballottaggio conseguente. A Napoli, il centrodestra ha avuto un risultato disastroso e sebbene lo scrutinio dei voti al momento vede il vantaggio di De Magistris su Morcone, il fatto che il centrosinistra sia avanti è un buon dato che …

"La laurea? Italiani disincantati non ci credono quattro su dieci", di Federico Pace

I giovani italiani sono quelli che in tutta Europa considerano meno attraente l’opzione dell’istruzione universitaria. E continuano a preoccuparli il lavoro che non si trova e la paga quasi mai non adeguata ai costi per mantenersi. Indagine di Eurobarometro su aspirazioni e timori di 30 mila ragazzi europei tra 15 e 35 anni. Forse perché il lavoro continua a essere una risorsa sempre più introvabile. Forse perché non c’è una sufficiente informazione sui vantaggi concreti, seppure meno significativi di quanto non fossero in passato, che ancora può offrire. Forse perché la delusione per le sempre minori opportunità che vengono offerte loro è ormai il sentimento più radicato. Sta il fatto che i ragazzi italiani sono quelli che in Europa, tra i loro coetanei, guardano con meno interesse all’istruzione universitaria. Il risultato emerge dall’indagine di Eurobarometro che ha sentito più di trentamila giovani con un’età compresa tra 15 e 35 anni per capirne preoccupazioni e aspirazioni. In Italia quattro su dieci, di questi giovanissimi e meno giovani, pensa che l’istruzione universitaria non sia una soluzione appetibile. …

"Controlli nella legge che non si legge", di Silvia Giannini e Maria Cecilia Guerra

Il decreto sviluppo interviene sui controlli amministrativi, non solo fiscali, operati da qualsiasi amministrazione, centrale e locale. Il tema della semplificazione dei controlli è molto caro alle imprese e l’intento del governo è ovviamente condivisibile, purché non vada a detrimento del rispetto delle regole. La norma però presenta difficoltà sia interpretative che di attuazione, affronta più la coda che la testa del problema e il suo impatto sulla crescita rischia di essere così incerto da sollevare dubbi sulla sua collocazione in un decreto con carattere di urgenza. Il 19 aprile, nell’audizione alla Camera sul Documento economico e finanziario, Giulio Tremonti aveva annunciato l’intenzione del governo di interrompere ”l’oppressione” sulle imprese fatta di controlli che ”hanno un costo”, fanno ”perdere tempo” e a volte portano a un ”meccanismo di corruzione”. Il tema è molto caro alle imprese e l’intento del governo è ovviamente condivisibile, purché non vada a detrimento del rispetto delle regole. La norma deputata al perseguimento di questo obiettivo, inserita nello schema di decreto legge sullo sviluppo (articolo 7: “semplificazione fiscale”), solleva problemi sia …

"Rossa, l’operaio che denunciò le Br", di Corrado Stajano

Che cosa sanno i ragazzi di oggi del terrorismo che insanguinò e inquinò l’Italia, fece regredire il Paese, cancellò i movimenti giovanili, trasformò per lunghi anni in un incubo la vita di milioni di cittadini? Quelle livide mattine. Cominciava la giornata con il Giornale Radio delle 8 che faceva entrare nelle case le notizie dei primi morti ammazzati. Lo Stato imperialista delle multinazionali, ossessivo fantasma delle Brigate rosse, era impersonato da carabinieri, guardie carcerarie, agenti di polizia, sorveglianti di fabbrica, trovati accartocciati nelle loro macchine all’alba, colpiti dalle mitragliette, dalle pistole, dai kalashnikov. Era impersonato anche da magistrati, giornalisti, dirigenti industriali, i migliori, quelli, diversi dagli assassini, che si battevano per la democrazia, per lo Stato di diritto, per una vita migliore. Giovanni Bianconi, giornalista del «Corriere della Sera» , ha scritto un libro, Il brigatista e l’operaio. L’omicidio di Guido Rossa. Storia di vittime e colpevoli (Einaudi Stile libero) che potrebbe aiutare anche chi nulla sa e fargli capire come fu arduo superare quell’infame stagione della nostra storia nazionale inzuppata di sangue innocente che …

"Una TAC desolante sulla scuola italiana", di Mario Pirani

I colpi maggiori al nostro ordinamento vengono dai tagli massicci del bilancio, imposti da Tremonti per fronteggiare deficit e debito pubblici, un obbligo cui non si poteva deflettere, ma che si sarebbe dovuto suddividere su altre voci (di spesa e di entrata) così da salvaguardare l´istruzione e l´avvenire delle nuove generazioni, come è avvenuto negli altri Paesi europei. Ogniqualvolta m´imbatto in qualche analisi seria sullo stato della nostra scuola, un senso di desolazione mi pervade e non mi consola unirmi al coro anti-Gelmini, non perché anche quest´ultima non abbia commesso i suoi errori, ma in quanto i colpi maggiori al nostro ordinamento vengono dai tagli massicci del bilancio, imposti da Tremonti per fronteggiare deficit e debito pubblici, un obbligo cui non si poteva deflettere, ma che si sarebbe dovuto suddividere su altre voci (di spesa e di entrata) così da salvaguardare l´istruzione e l´avvenire delle nuove generazioni, come è avvenuto negli altri Paesi europei che dimostrano ben altra sensibilità di fronte a questo snodo centrale del loro futuro. Del resto, i tagli sono cominciati nel …

"Donne e migranti, con la crisi più discriminazioni sul lavoro", di Giuseppe Vespo

Donne e migranti sono i più discriminati nel lavoro: in tutto ilmondo guadagnano meno e godono di minori tutele. Una situazione che rischia di peggiorare, secondo il terzo rapporto globale sulla discriminazione redatto dall’Ilo, l’International Labour Organization delle Nazioni Unite. In «Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua», l’agenzia sostiene che la crisi economica e finanziaria mondiale,«come previsto, si è tradotta in una grave crisi dell’occupazione ». E insieme alla «crisi sociale globale », nonostante «i passi in avanti della legislazione» ha portato «ad un aumento dei rischi di discriminazione contro determinate categorie di persone» tra cui le donne e i lavoratori migranti. Quanto alle prime, si sottolinea come guadagnino dal dieci al trenta per cento in meno rispetto agli uomini. Le donne continuano a subire discriminazioni in termini di tipologia di impiego a cui possono accedere, condizioni di lavoro e opportunità di accesso a posizioni di responsabilità. In media, una lavoratrice guadagna tra il settanta e il novanta per cento di quanto guadagna un uomo, anche se impiegato nello stesso lavoro: «Nonostante i progressi raggiunti …