Giorno: 30 Maggio 2011

Giro di boa (Newsletter "Speciale Elezioni amministrative")

Con i risultati del secondo turno delle elezioni amministrative è possibile fare un bilancio di questa decisiva competizione elettorale. Essa ci consegna un esito straordinario che premia le forze di opposizione e punisce severamente il centrodestra. La vittoria a Torino, Bologna, Napoli e soprattutto Milano è merito certamente degli ottimi candidati messi in campo dal Partito Democratico e dalle altre forze del centrosinistra, e dimostra al contempo che le primarie rappresentano uno strumento straordinario per promuovere la partecipazione del popolo del centrosinistra e condividere la scelta dei candidati migliori. Ma a nessuno sfugge che queste elezioni hanno un chiaro significato politico e costituiscono un vero e proprio giro di boa della politica italiana. Tramonta un’era, quella segnata dalla presenza di Berlusconi (ormai ingombrante anche per il centrodestra) e comincia una nuova fase; che duri un giorno o un anno l’agonia dell’alleanza tra Lega e Pdl poco importa dal punto di vista politico (anche se, dal punto di vista sociale ed economico, l’accanimento terapeutico con cui si tiene in vita un assetto di potere ormai imploso …

Ballottaggi 2011, Zoggia: "Stiamo vincendo". Commenti di Rosy Bindi e Anna Finocchiaro

“I risultati dei ballottaggi vanno oltre le più rosee aspettative e indicano una vittoria del Pd e del centrosinistra su tutto il territorio nazionale”. Davide Zoggia Responsabile Enti locali della segreteria nazionale del PD ha così commentato in diretta dalla sede nazionale del Partito i risultati parziali emersi dallo spoglio delle schede per i ballottaggi delle elezioni amministrative 2011. Zoggia ha evidenziato che a circa metà spoglio i risultati sono molto importanti sia per il Pd e più in generale per il centrosinistra. Il Responsabile Enti locali ha presentato un andamento complessivo dei risultati in tutto il territorio nazionale per dare una visione più ampia della situazione non solo quindi puntando lo sguardo su Milano e Napoli. “Oltre a Milano e a Napoli dove pare che il risultato vada oltre le più rosee aspettative, siamo avanti a Cagliari, Trieste Pordenone, Crotone. Anche nella Provincia di Trieste, Mantova, Choggia, Iglesias, Arcore. E’ un segno omogeneo della vittoria del Pd su tutto il territorio nazionale –ha detto Zoggia -. Grandissima soddisfazione quindi, ma aspettiamo i dati più …

"A Milano può rinascere il coraggio dell´identità" di Guido Crainz

Milano, Italia: forse si riparte da qui, come in altri momenti decisivi della vicenda repubblicana. Si ritorna qui, in un luogo centrale delle trasformazioni del Paese. Simbolo a più riprese dei suoi nodi irrisolti ma al tempo stesso delle sue potenzialità, delle sue risorse intellettuali e civili. Fra poche ore conosceremo l´esito definitivo del voto, e conterà moltissimo, ma va ricordato che pochi mesi fa questa tornata elettorale pareva quasi senza storia. Condizionata dalla sua stessa parzialità. Il centrodestra appariva solido a Milano, largamente favorito a Napoli dall´inglorioso fallimento del centrosinistra, capace di mettere in qualche difficoltà l´avversario persino nella sua vacillante roccaforte bolognese e, ancor di più, in molte altre zone. La parzialità del confronto, insomma, sembrava destinata a mascherare la crisi profonda di una stagione berlusconiana che nel 2008 aveva celebrato il suo maggior successo. Successo confermato alle elezioni regionali di un anno fa grazie soprattutto all´affermazione della Lega. Già ora quella tendenza appare comunque rovesciata, e la “rivelazione” quasi inaspettata di Milano ci permette di riflettere a fondo su di un rimescolamento …

Italia 110 – La nuova Italia nasce all'università

Italia110 nasce con l’idea di mettere in relazione i luoghi del sapere e della formazione, e le persone che li animano, con la politica e con il Partito Democratico. In tutti i Paesi emersi ed emergenti, questi luoghi sono la culla del pensiero creativo e innovativo, il motore della passione civile dei giovani. Sono i luoghi in cui cresce il capitale umano e in cui si costruisce quel tessuto di valori condivisi che deve tornare a essere il fondamento della nostra capacità di stare insieme. Per questo siamo convinti che la nuova Italia possa nascere dall’aria che si respira nelle Università. Proprio quando la destra sceglie di dequalificare il sistema dell’istruzione, con conseguenze gravissime per il futuro del Paese, dalle Università stanno già emergendo le idee e le energie per invertire la rotta. Tocca a noi ascoltarle e prendercene cura: cerchiamo 110 giovani che frequentano l’Università e discutono con giovani ricercatori e studiosi, esponenti della società civile, del mondo dell’impresa e delle parti sociali. E presentano le loro idee al Partito Democratico, confrontandosi con il …

"Le gare nel settore idrico servono davvero? Alcune riflessioni sul primo quesito referendario", di Anna Bottasso e Maurizio Conti

Il primo quesito si propone di abolire integralmente l’art. 23-bis del D.L. 112/08 che prevede, come modalità standard di affidamento dei servizi pubblici locali, il ricorso alla gara o l’affidamento diretto a società miste, nelle quali però il socio di minoranza privato abbia compiti di gestione e sia scelto tramite gara. Occorre subito constatare che, per quanto riguarda il primo referendum, i promotori abbiano alcune ragioni nel criticare l’assetto di governance del settore idrico disegnato dall’ art. 23 bis. Infatti, il settore idrico non sembra essere il più adatto per l’adozione di forme di concorrenza per il mercato. Il settore è ad alta intensità di capitale (soprattutto la fase della distribuzione, ma anche le fasi a monte, nel caso sia necessaria la costruzione di invasi artificiali) gli investimenti previsti nei prossimi trent’ anni sono ingenti (ben oltre i 2 miliardi di euro, secondo una stima conservativa del Centro Studi Utilitatis); inoltre, gli assets hanno vita utile vicina al secolo, sono non recuperabili e difficilmente valutabili (soprattutto nel caso delle reti) e le asimmetrie informative tra …

Germania, addio al nucleare ultimo reattore spento nel 2022

Berlino sarà la prima potenza industriale a rinunciare completamente all’atomo, che attualmente copre il 22% del suo fabbisogno energetico. Dei 17 impianti chiusi dopo il disastro di Fukushima, 8 non saranno più riattivati. L’annuncio del ministro dell’ambiente: “Non torneremo indietro”. È ufficiale: dal 2022 la Germania non utilizzerà più l’energia nucleare. L’annuncio arriva dal ministro dell’Ambiente di Berlino: “E’ una decisione irreversibile”, ha detto Norbert Rottgen dopo una riunione tra i leader della coalizione e la cancelliera Angela Merkel. “Dopo una lunga consultazione – ha detto ancora Rottgen – c’è un’intesa, una scelta decisiva e chiara”. La decisione arriva al termine di una riunione fiume di 12 ore – che ha visto partecipare i tre partiti della coalizione (Cdu, Csu e Fdp), ma durante la quale sono stati coinvolti anche Socialdemocratici e Verdi – e a tre mesi dal disastro nucleare di Fukushima. L’addio al nucleare comporterà scelte importanti dal punto di vista delle politiche energetiche del paese: attualmente, il 22 per cento del fabbisogno d’energia arriva proprio dal nucleo e il piano prevede che …

"Illusioni pericolose", di Giuliano Amato

Fui io a proporre quello che è oggi l’articolo 50 del Trattato dell’Unione Europea, l’articolo che consente agli Stati membri di recedere dalla stessa Unione. Ma quando lo pensai, e quando fu approvato, a nessuno venne in mente che potesse servire in occasione del fallimento finanziario di uno dei nostri Stati. Nessuno dice ora di volerlo. Ma quando, tre giorni fa, la commissaria europea per la Pesca, la greca Maria Damanaki, ha detto che senza un accordo con i suoi creditori la presenza della Grecia nel mercato comune era in serio pericolo, abbiamo tutti capito che l’ipotesi del recesso è comunque entrata fra quelle a cui si pensa (tanto più che l’uscita dall’euro senza l’uscita dall’Unione non è legalmente possibile). È un’ipotesi tutt’altro che facile da praticare, soprattutto non lo è con l’immediatezza che in genere caratterizza le risposte all’emergenza finanziaria. Basta leggere la procedura per rendersene conto. È una procedura di negoziato, intesa a sistemare le complesse partite di dare e di avere che si sono venute formando negli anni di comune permanenza nell’Unione, …