Giorno: 23 Maggio 2011

Con la fiducia Berlusconi prova a strapparci il referendum sul nucleare

Decreto Omnibus con fiducia per aggirare il voto con un semplice rinvio del ritorno all’atomo. Stella Bianchi denuncia lo scippo del governo. Cancellare il referendum sull’atomo? Il governo ci prova e pone la fiducia in Aula alla Camera sul decreto legge omnibus, con il testo approvato dalle Commissioni parlamentari identico a quello del Senato, dove ci sono le norme ammazza-referendum. L’annuncio è stato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, appena iniziata la seduta. Il provvedimento va convertito in legge entro il 30 maggio prossimo. Il voto di fiducia si terrà domani pomeriggio. Quella dei tempi suona però come una banale scusa, arriva la fiducia sprint perché la maggioranza teme di incassare altre sconfitte in aula dopo quelle della settimana scorsa. Stella Bianchi, responsabile Ambiente del Partito Democratico, sulla fiducia posta dalla maggioranza è netta: «Con la decisione di mettere la fiducia sul decreto omnibus, il governo le prova tutte per sfuggire al voto degli italiani nel referendum indetto per il 12 e 13 giugno. Nelle norme che l’esecutivo vuole imporre non …

Finale Emilia (mo) – Iniziativa PD: le idee non sono di carta

Ne parliamo assieme a: Sala riunioni Santa Chiara Iniziativa a sostegno del candidato sindaco Fernando Ferioli Intervengono Palma Costi, Consigliere Regionale PD Manuela Ghizzoni, Deputata PD Elena Malaguti, Assessore Provinciale Istruzione, Cultura e Politiche Giovanili Laura Lodi, candidata PD Margherita Poletti, candidata Lista Civica Fernando Ferioli Conduce Cristiana Casarini

Rapporto Istat: Italia alla paralisi

Il 24% delle famiglie italiane è a rischio povertà. Una donna su due non lavora e il governo si preoccupa di moltiplicare sottosegretari e spostare ministeri. “L’Istat oggi fotografa una situazione a dir poco allarmante circa la condizione economica e sociale del Paese. Non si tratta in questo caso di una ‘inattendibile’ -a detta del governo- agenzia di rating, ma dell’istituto di statistica che materializza in numeri ciò che gli italiani vivono nel quotidiano”. A lanciare l’allarme sulla annuale analisi dell’Istat è Rosy Bindi Presidente dell’Assemblea nazionale PD. “Purtroppo, non abbiamo nessun piacere a commentare questi dati –ha detto l’esponente del Pd -. Ma i numeri ci dicono che l’Italia sta peggio, altro che la crisi è alle spalle e che reggiamo meglio degli altri Paesi. Il rapporto consegnateci dall’istituto di ricerca è la prova che l’Italia è alla paralisi e che il governo è concentrato solo sui problemi del presidente del consiglio, a moltiplicare sottosegretari e spostare ministeri”. Le preoccupanti cifre, specchio della difficile situazione del nostro Paese sono davvero raccapriccianti. Addirittura il 24% …

Università, boom delle tasse in un anno cresciute dell'8%", di Salvo Intravaia

I dati estratti dal notiziari del Ministero. Per la laurea le famiglie italiane hanno dovuto sborsare mille euro a studente. L’area più costosa è quella del Nord-Ovest. Sono aumentati dell’uno per cento gli esonerati dal pagamento . E’ boom di tasse per gli studenti universitari italiani. Nel corso del 2009/2010, in media, ogni studente ha dovuto sborsare qualcosa come 68 euro in più dell’anno precedente: più 8 per cento. Ben oltre, quindi, il semplice aumento del costo della vita. A certificarlo è lo stesso ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca con il notiziario sulla “Contribuzione studentesca negli atenei italiani” di qualche giorno fa. Per fare frequentare ai propri figli un anno in un ateneo pubblico le famiglie italiane hanno dovuto sborsare oltre mille euro: per la laurea, le tasse universitarie sono schizzate a 939 euro. Cui occorre aggiungere la tassa regionale per il Diritto allo studio – che in parecchie regioni si aggira attorno ai 100 euro – e l’imposta di bollo, dove previste. Quattro anni prima, per la laurea, si spendeva parecchio di meno: 757 …

I 12 milioni di archeo tesori «sconosciuti», di Sergio Rizzo

La Corte dei conti: dati confusi, manca un archivio centrale aggiornato. Come si fa a gestire il più grande patrimonio archeologico del pianeta senza avere nemmeno un’unica banca dati? La domanda va girata a Giancarlo Galan. Il quale, per capire in quale guaio si è cacciato accettando il trasloco dal ministero dell’Agricoltura a quello dei Beni culturali per fare spazio al «responsabile» Francesco Saverio Romano, farebbe bene a leggere con attenzione l’ultimo rapporto della Corte dei conti sui nostri siti archeologici. Scoprirebbe, se già non l’ha saputo, che l’Italia, ovvero il Paese che «ha regalato al mondo il 50 per cento dei beni artistici tutelati dall’Unesco» , secondo una personalissima stima di Silvio Berlusconi comunicata dal premier a tutto il mondo attraverso uno spot per promuovere la nostra claudicante industria turistica, non è in grado di conoscere con un clic, come sarebbe oggi normale, la situazione aggiornata dei propri luoghi: manutenzione, scavi, visitatori… eccetera. E questo al di là della clamorosa «svista» , chiamiamola così, di Berlusconi: i siti italiani tutelati dall’Unesco sono 45 su …

Il paradosso spagnolo «La piazza premia chi aggraverà il disagio», intervista a Massimo Salvadori di Marina Mastroluca

C’è un paradosso in un Paese con le piazze piene di giovani «indignados» e le urne un po’ più vuote. «È legato al fatto che questi giovani che chiedono più opportunità, più provvidenze sociali, più futuro rischiano di potenziare l’ondata della destra che ha nei suoi programmi esattamente l’opposto». La Spagna al voto, vista dallo storico Massimo Salvadori, professore emerito dell’Università di Torino, non è solo un Paese ma un sintomo: della necessità della sinistra di costruire una sua progettualità davvero alternativa. Partiamo dagli indignados, che rifiutano etichette politiche e sono fortemente critici nei confronti della casta. Vanno letti come il segno di una crisi della sinistra spagnola o più in generale della politica? «Possono essere letti come un sintomo della gravissima crisi economica che ha colpito la Spagna. E visto che al potere ci sono i socialisti, è inevitabile che il malcontento investa chi sta al governo e Zapatero in primo luogo. Ma c’è un elemento di paradossalità nel fatto che questa protesta rischia di favorire la destra, che progetta lo smantellamento del welfare. …

"Omofobia, puttane e olgettine: sproloquio Pdl", di Natalia Lombardo

E’ ripreso stamattina a Montecitorio l’esame della legge contro l’omofobia, il cui testo era stato respinto un anno fa e ora, in commissione, bocciato da Pdl, Lega e Udc. A rappresentare in modo volgare in aula la tesi del centrodestra Giorgio Stracquadanio, deputato Pdl e pasdaran berlusconiano, richiamato da Rosy Bindi dalla presidenza. Non solo sostiene che che le sanzioni punitive contro chi reca violenza, anche verbale, verso omosessuali, transessuali o disabili potrebbero discriminare le vittime eterosessuali, ma Stacquadanio ha paragonato l’aggressione subita da Paola Concia e dalla sua compagna tedesca alla «violenza» che avrebbero subito le Olgettine e le donne di destra, ripetendo più volte la parola «puttane»: «Guardano le donne che lavorano con noi e dicono loro: puttane, quanto vi danno per stare qui a prendere questi voti? Puttane, cosa avete fatto per stare con il partito del puttaniere». E ancora: «È la stessa violenza che colpisce le nostre donne oggi in campagna elettorale, che vengono costantemente additate come puttane e che sono state additate come puttane da manifestazioni intere in questo Paese, …