Giorno: 7 Maggio 2011

"Scuola, l'Inganno delle assunzioni. Bastava il piano del 2007", di Francesca Puglisi e Giovanni Bachelet

Gli annunci del Governo sulle migliaia di assunzioni nella scuola sono solo propaganda elettorale: nel decreto sviluppo non è indicata alcuna cifra, e comunque i 30mila docenti in tre anni annunciati a voce dal ministro coprirebbero a malapena i 29mila pensionamenti del primo anno! L’unica certezza per il prossimo anno scolastico è la terza tranche di taglidell’impietosa mannaia della legge 133/08 (19.700 insegnanti e 14.500 Ata in meno) e il calo di investimenti nell’istruzione fino al magrissimo 3,2% del Pil stabilito dal Def di Tremonti che ci metterà fuori dall’Europa. Assorbire i precari e non crearne mai più era il programma del governo di centrosinistra: un piano di emergenza per sistemare l’eredità della Moratti (ultimo concorso: Berlinguer 1999) in vista diun nuovo e più razionale reclutamento futuro. Quando nel 2008 il centrosinistra è caduto, solo metà dei 150mila docenti e 30mila Ata previsti erano stati assunti; poi il duo Tremonti-Gelmini ha bloccato il piano. Lega e PdL hannocancellato più di 80mila insegnanti dall’organico senza bandire concorsi né varare nuove modalità di reclutamento. Tre anni di …

"Italia ai vertici della disuguaglianza redditi alti cresciuti sei volte più dei bassi", di Luisa Grion

I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri: la diseguaglianza invece di diminuire aumenta e non solo nei paesi in via di sviluppo, anche in Europa. In Italia più che altrove. Una tendenza che crea ingiustizie, blocca la crescita e frena l´ascensore sociale: quel meccanismo che fa sperare ai padri di potere dare ai figli una vita migliore. Lo denuncia l´Ocse con una ricerca che mette a nudo le disparità nei paesi dove il benessere dovrebbe essere sempre più diffuso. Così non è: nei 34 stati che fanno parte dell´organizzazione, il 10 per cento della popolazione più ricca ha in media redditi superiore nove volte rispetto al dieci per cento della popolazione più povera. Un divario che cresce sia dove il «gap» era già evidente, come in Israele e Usa, che nei paesi dove la diseguaglianza sociale è sempre stata bassa, come la Svezia o la Germania. In questo quadro, restando all´Europa, l´Italia è uno dei paesi che fa peggio: le fasce che stanno ai vertici della ricchezza hanno redditi sei volte …

Una Circolare che assomiglia tanto al «gioco delle tre carte», da superando.it

Avevamo denunciato, qualche tempo fa, la discriminazione nei confronti delle alunne e degli alunni con disabilità, cui era stato impedito di partecipare alla Finale Nazionale di Corsa Campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi. Successivamente avevamo accolto con soddisfazione la mozione votata all’unanimità dalla VII Commissione alla Camera, che riconoscendo la discriminazione, aveva chiesto al Ministero di «ripristinare subito le norme relative all’integrazione delle alunne e degli alunni con disabilità». Ma ora una Circolare Ministeriale rischia di far rientrare tranquillamente “dalla finestra” quella discriminazione che la Camera aveva “messo alla porta”. Vediamo perché In primo piano dito puntato. Sullo sfondo volto sfuocato di uomo Circa un mese e mezzo fa, anche il nostro sito (se ne legga cliccando qui ) aveva denunciato la discriminazione nei confronti delle alunne e degli alunni con disabilità , cui era stato impedito di partecipare alla Finale Nazionale di Corsa Campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi, svoltasi il 20 marzo a Nove (Vicenza), per la quale, appunto, non erano stati previsti i moduli di partecipazione per gli studenti con disabilità. Avevamo dunque chiesto …

"Un istituto democratico da salvare", di Michele Ainis

Tra poche settimane voteremo quattro referendum. O no? Sta di fatto che per raggiungere il seggio elettorale ci costringono alle montagne russe. Prima scegliendo una data balneare (e almeno in questo caso la perfidia costa: 300 milioni, 5 euro a ogni italiano, per il rifiuto d’accorpare i referendum alle amministrative). Poi sommergendo i quesiti con una coltre di silenzio nelle televisioni (da qui il richiamo sacrosanto di Napolitano). Infine sfogliando la margherita, strappandone un petalo alla volta. Dopo gli emendamenti introdotti nel decreto omnibus, il referendum sul nucleare attende solo che la Cassazione ne celebri i funerali. I due sull’acqua stanno per essere azzoppati attraverso la creazione di un’authority. Resterà in piedi il referendum sul legittimo impedimento, che a quel punto avrebbe bisogno di un paio d’ali per superare il quorum. D’altronde già da adesso il suo valore è per lo più simbolico, dato che la Consulta ha tagliato le unghie alla disciplina originaria. Sicché finirà per trasformarsi in un plebiscito pro o contro Berlusconi. Ai quesiti referendari capita sovente: nascono cavalli, lungo la strada …

"Tra sindacati e imprese è l’ora di trovare una direzione comune", di Bruno Ugolini

È cominciato, forse, il futuro. Questo dice lo sciopero di ieri. Questo auspica Susanna Camusso quando parla di voltare pagina. Una sterzata che riguarda non solo il governo messo duramente sotto accusa, ma gli stessi sindacati, chiamati a gran voce, dalla massima autorità civile e morale del Paese (Giorgio Napolitano) a ritrovare una qualche forma di unità. E un diverso futuro potrebbe coinvolgere perfino la Confindustria che proprio oggi a Bergamo, a porte chiuse, potrà fare un bilancio sui mali della crisi che ha sconquassato il mondo e che non ha certo fatto del nostro Paese e delle sue industrie un’isola felice. C’è bisogno di un salto di qualità: con una crescita dell’1,1 per cento – ha affermato Emma Marcegaglia – “non andiamo da nessuna parte”. Sono segnali che indicano la possibilità di mettere alle spalle una fase di contrapposizione impotente tra le forze sociali. Segnali testimoniati anche da toni meno sferzanti adottati nei commenti di alcuni (non tutti) dirigenti Cisl e Uil. Condensato nella voglia, auspicata dal segretario generale della Uil Luigi Angeletti, almeno …

"La dignità istituzionale", di Carlo Galli

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è dimostrato ancora una volta l´autentico custode della Costituzione e delle regole, ovvero dell´interpretazione parlamentare – l´unica che la Carta consente – della politica italiana. Con l´osservare che i nuovi sottosegretari appartengono a un gruppo politico che non esisteva al momento delle elezioni, e che quindi il premier devono presentarsi in Aula a riferirne, e che i presidenti delle Camere possono considerare se il Parlamento debba rilegittimare col voto di fiducia quello che a tutti gli effetti è un nuovo governo, il Capo dello Stato esercita la difesa attiva, non meramente notarile, della Costituzione. Questa difesa consiste più o meno in questo ragionamento: se è vero che parecchi parlamentari – sulla base del principio costituzionale del mandato libero e dell´indipendenza dell´eletto dagli elettori – hanno maturato l´intimo convincimento di uscire dai partiti nelle cui liste sono stati eletti, lo possono certamente fare. Ma se danno vita a un nuovo gruppo parlamentare, e se ora questo gruppo, dopo avere ripetutamente votato insieme alla maggioranza, entra a far parte del …

"Al voto per le città pensando all'Italia e all'urgenza di una svolta", di Marina Sereni

Torino, Milano, Bologna, Napoli, Cagliari, Latina, Siena, Lucca, Macerata… Tante città e province sceglieranno sindaci e presidenti nella tornata del 15 e 16 maggio, ed eventualmente nei ballottaggi delle settimane successive. Il voto cade in un momento difficile: i problemi economici e le preoccupazioni per il lavoro sono ancora grandi, l’Italia fatica più degli altri Paesi europei ad imboccare la strada della ripresa e il dibattito politico e istituzionale mostra una distanza siderale dalle domande concrete della maggioranza delle persone, delle famiglie, delle imprese. Dopo una settimana di contorcimenti sulla politica estera (da cui Pdl e Lega sono usciti con una mozione fasulla) il Consiglio dei Ministri di ieri ha varato il cosiddetto Decreto sviluppo. Era previsto: per l’ultima settimana di campagna elettorale bisognava tirar fuori il “coniglio dal cilindro”. Dovremo leggere molto bene ciò che il Governo ha inserito in questo provvedimento. Pagine e pagine di rinvii ad altre norme (sotto la voce della semplificazione!)intervengono su materie molto delicate e complesse come le regole in materia di appalti e la gestione di alcuni beni …