Giorno: 21 Maggio 2011

"L'altrove della Lega", di Gad Lerner

La notizia, a Milano, è che la Lega non sta facendo la campagna elettorale per il ballottaggio. Deve essere altrove, ma dove? I big si danno appuntamento nel fortino di via Bellerio, raggiungibile da Varese e Bergamo con la tangenziale nord, senza metter piede nella metropoli contesa dove nessuno di loro peraltro ha casa. Zero comparsate televisive. Zero comizi programmati. Solo cinque giorni dopo la breccia di Pisapia, il Carroccio fa atto di presenza appiccicando in giro dei manifesti-spauracchio su un´inverosimile Zingaropoli. Già gli appuntamenti centrali del 29 aprile e del 13 maggio scorsi, con un Bossi in tono minore e una Moratti in camicetta verde seta, avevano richiamato un pubblico inequivocabilmente scarso; confermando l´impressione che la reconquista di Palazzo Marino non fosse in cima alle aspirazioni del capo leghista. Come spiegare altrimenti la testa di lista rinunciataria affidata a un giovane come Matteo Salvini, certo popolare fra gli ascoltatori di “Radio Padania” per le sue sparate contro i rom “peggio dei topi”, ma ben lontano da un profilo amministrativo, di governo? Vero è che …

"Fermate il televoto", di Roberto Zaccaria

Si annuncia una nuova e ancora più spaventosa occupazione dell’informazione da parte di Berlusconi: abbiamo avuto ieri un primo assaggio, con le interviste confezionate a suo uso e consumo da alcuni Tg amici. Del resto, i dati sulla presenza tv di Berlusconi raccolti nell’ultima settimana prima del voto amministrativo offrivano di per sè un panorama raccapricciante. Berlusconi da solo aveva letteralmente invaso i telegiornali. Due ore e venti di tempo antenna, contro solo 44 minuti di Bersani, con tutti gli altri lontanissimi. Uno squilibrio impressionante nell’utilizzo del mezzo più incisivo in campagna elettorale che gli interventi dell’Agcom non hanno saputo contrastare. Eppure abbiamo una legge sulla par condicio che impone rigorosamente le pari opportunità. Abbiamo perfino una tiepida legge sul conflitto di interessi che, comunque, vieta il “sostegno privilegiato” da parte delle televisioni controllate. Tg5 e Studio Aperto hanno avuto solo richiami per il palese squilibrio, il Tg4, che offre a Berlusconi un traino imbarazzante, ha avuto un cartellino giallo, accolto con irrisione. Poi le elezioni sono andate come sono andate. Ma la sovraesposizione del …

"Un abuso da fermare", di Giuseppe D'Avanzo

Un altro limite è stato superato, forse irrimediabilmente. Un prepotente, abusando in modo autoritario del suo potere e del conflitto d´interessi che lo protegge, ha rovesciato il tavolo. Si è assiso dinanzi alle telecamere di tutti i notiziari e, infischiandosene di ogni regola, si è lanciato in messaggi promozionali per i candidati della destra. Che cosa resta più del corretto gioco elettorale dopo questo oltraggio? Ci sono da qualche parte nelle istituzioni le energie e la volontà per mettere fine a questa oscenità per la democrazia? In tutte le battaglie che ha combattuto – politiche, economiche, finanziarie, fino ai conflitti matrimoniali – Berlusconi ha truccato le carte, ingannato gli antagonisti, corrotto gli arbitri, violato le regole del gioco. Tecnicamente, è un imbroglione perché «ricorre al raggiro in modo abituale». Lo fa anche ora. Ha gli arnesi mediatici a sua disposizione. Li adopera come meglio crede rifiutando ogni autocontrollo, non riconoscendo alcun limite e norma. Dopo giorni di silenzio assordante, il premier s´impadronisce degli schermi televisivi in un illegittimo, abusivo appello alla Nazione frammentato nelle interviste …