Giorno: 4 Luglio 2011

«Solo noi pensiamo ai deboli Così si tradisce il federalismo», intervista a Vasco Errani di Bianca Di Giovanni

Non c’è un’idea di Paese, non c’é una direzione di marcia». Vasco Errani boccia le ultime indiscrezioni sulla manovra, che sarà vagliata dai governatori solo mercoledì prossimo, quando si terrà l’incontro con il governo. Le notizie che filtrano sono molto preoccupanti. Pare che inquietino anche la Lega, viste le ultime uscite di Umberto Bossi. Presidente Errani, la questione pensioni minaccia la coesione della maggioranza. Prevede una crisi? «Premetto che rispondo come dirigente del Pd, e non come presidente della conferenza delle Regioni. È sempre più evidente che la maggioranza non ha un progetto per il npaese. È questo che mette a rischio la coesione interna. Non si offrono risposte ai problemi del Paese, e questo aumenta le fibrillazioni. Sulle pensioni il nervosismo della Lega è evidente. Non sarebbe la prima volta di uno strappo del carroccio sulla previdenza. Certo, la Lega punta i piedi, ma è difficile fare più parti in commedia, stare al governo e poi aizzare la piazza. Un esecutivo così non può reggere». Voi non siete stati informati neanche informalmente sui contenuti? …

"I nipoti di Galileo senza risorse" di Giulio Giorello

«Vent’anni fa lavoravo ancora all’Università di Perugia, in un laboratorio di 22 metri quadri e nessuna posizione accademica. Vivevo, con i miei collaboratori, dei finanziamenti che si riuscivano a ottenere da qualche agenzia» , dichiara Pier Giuseppe Pelicci, che attualmente svolge ricerca all’Istituto Europeo di Oncologia fondato da Umberto Veronesi, ed è titolare di Patologia all’Università degli Studi di Milano. «All’inizio degli anni Novanta» , continua Pelicci, «noi dall’Umbria avevamo pensato di sfidare gli dei dell’Olimpo mandando un articolo a “Cell”, una delle più importanti riviste di biomedicina» . La sede di allora non disponeva nemmeno degli animali necessari per controllare la teoria, come esigeva ovviamente qualsiasi seria rivista scientifica. Pelicci e i suoi ne vennero a capo ricorrendo alla nonna di una ricercatrice, che allevava conigli in campagna. «Così prendemmo il coniglio della nonna e lo immunizzammo» . Il protocollo vuole che dopo un paio di mesi si raccolga il suo sangue e si verifichi se contiene qualche anticorpo. In caso positivo si aspetta un altro mese e si fa un secondo prelievo. Ebbene, …

"Lo statale perde fino a 43mila euro", di Gianni Trovati

Fino a 43mila euro lordi in cinque anni per gli alti vertici delle amministrazioni centrali, ma oltre 2mila anche per un bidello che ne guadagna 23mila all’anno. È il conto che, a consuntivo, potrebbe essere chiesto ai dipendenti pubblici dall’effetto combinato delle ultime due manovre. Quella approvata la settimana scorsa torna a concentrarsi sul pubblico impiego, blinda i risparmi previsti con le misure del 2010, e propone al Governo un pacchetto di opzioni per ridurre la spesa di 1,1 miliardi nel 2013-2015 e di altri 370 milioni annui dal 2016. Tra le scelte aperte dal nuovo intervento, la più probabile è un ulteriore blocco di incrementi e contrattazioni, che potrebbero rimanere congelati fino al 2015. Una certezza: quelli chiesti al pubblico impiego non sono risparmi temporanei, da recuperare passata la buriana, ma sono strutturali e andranno consolidati nei prossimi anni. Un sospetto fondato: il nuovo rinvio che pende sui rinnovi contrattuali, che dovrebbero ripartire nel 2013 ma possono slittare al 2015. Un punto interrogativo sulle misure che arriveranno dal 2016 in poi. Sono questi gli …

"La differenza fra un treno e un golpe", di Michele Brambilla

Sarebbe fin troppo banale condannare la guerriglia in Val di Susa dicendo che mai e poi mai si può giustificare l’uso della violenza, che una cosa sono le proteste pacifiche e un’altra i lanci di pietre e di bombe carta, eccetera eccetera. Tutte considerazioni ovvie, anche se doverose. Ma questa volta crediamo che si possa dire qualcosa di più, oltre alla solita litania di «sdegno», «indignazione», «ferma condanna» e così via. Il punto è la distinzione tra la manifestazione del mattino e quella del pomeriggio. La prima è stata pacifica, con famigliole in corteo. La seconda la gazzarra che sappiamo, con i famigerati black bloc in azione. Tra i manifestanti del mattino e quelli del pomeriggio, o se volete tra gli storici comitati No Tav e i professionisti della violenza, c’è dunque una differenza netta. Questa sarebbe appunto la considerazione scontata e banale. Quella meno scontata e meno banale, invece, riguarda i toni, le dichiarazioni, i discorsi che purtroppo abbiamo sentito anche dai manifestanti non violenti. Abbiamo sentito parlare di militarizzazione della valle, di violenza …

"Le piccole scuole restano senza preside", di Francesca Milano

Scompariranno circa mille piccole scuole. O, meglio, scompariranno i loro presidi. È questa la conseguenza della norma sugli istituti sottodimensionati prevista dalla manovra. Viene infatti stabilito che – a partire dal prossimo anno scolastico – scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado verranno aggregate in istituti comprensivi, «per garantire un processo di continuità didattica», come è scritto nel testo in attesa di pubblicazione. Alle scuole con meno di 500 alunni (che scendono a 300 nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche) non sarà assegnato un dirigente scolastico, ma l’istituto verrà diretto da un “reggente” con incarico su un’altra scuola. In più, per acquisire autonomia, gli istituti comprensivi dovranno contare su almeno mille iscritti (500 per le scuole localizzate nelle isole e nelle comunità montane). Secondo le stime dell’Associazione nazionale presidi, il numero di scuole coinvolte nelle cura dimagrante sono 2mila. Per queste “resisteranno” solo mille presidi. «Ma se le scuole si accorpano – spiega Giorgio Rembado, presidente dell’Anp – il carico di lavoro aumenta perché …

"Napolitano: La manovra non è ancora arrivata al Quirinale", di Bianca Di Giovanni

«Si precisa che a tutt’oggi la presidenza del consiglio non ha ancora trasmesso al Quirinale il testo del decreto legge». Con una nota telegrafica il Colle mette fine alla ridda di indiscrezioni che davano la manovra già sul tavolo del presidente della Repubblica. Una precisazione che indirettamente rivela anche il lavorio tutto interno all’esecutivo, ancora impegnato a smussare le parti più difficili da digerire per alcune componenti della coalizione. Non è la prima volta che i testi definitivi arrivano qualche giorno dopo il varo. Ma stavolta i motivi per rivedere i dettagli sono tutti politici. Le pensioni mandano in fibrillazione la Lega, mentre sui mancati tagli alla politica anche la base del Pdl mostra mal di pancia. Insomma, la «finanziaria-monstre» non sarà un passaggio tanto pacifico: a confermarlo anche l’appello di Renato Schifani per interventi condivisi in Parlamento. Insomma, la maggioranza traballa e cerca un ancoraggio tra i banchi dell’opposizione. Da cui, però, arrivano per ora solo parole di fuoco. «Quasi la metà dei 47miliardi all’anno previsti a partire dal 2014 sono costituiti da maggiori …

"I proclami di Bossi sono già lettera morta", di Marco Alfieri

Fatti in tempi certi. Impegno da parte del governo a realizzare 12 punti programmatici nei prossimi 180 giorni entro le date stabilite». L’ultimatum del Carroccio è stilato in una paginetta asciutta, distribuita in migliaia di copie due domeniche fa sul pratone di Pontida. «Caro Silvio, prendere o lasciare», sibilò Umberto Bossi sotto il sole a picco. Proprio oggi scade il primo mini lotto dell’aut aut leghista e se prendiamo alla lettera il Contratto con i padani, già stasera il governo Berlusconi dovrebbe cadere per il ritiro dell’appoggio leghista. Entro due settimane da Pontida, cioè oggi, infatti, si legge, «il consiglio dei ministri deve varare la riforma costituzionale che stabilisce il dimezzamento del numero dei parlamentari e la nascita del senato federale. Tempo per l’approvazione definitiva da parte del Parlamento: 15 mesi». Ma di questo provvedimento non c’è traccia. Solo una vaga notizia di invio all’esame del pre Cdm di una bozza di riforma costituzionale di cui sopra. Ma se anche fosse, e venisse approvata chiavi in mano, sarebbe fuori tempo rispetto al timing di Pontida. …