lavoro, partito democratico

Lavoro ai giovani, lavoro ai precari. Le 19 proposte di legge del PD

Conferenza stampa del PD. Damiano e Fassina invitano il governo a recepire i testi presentati dal 2008 ad oggi

Stabilizzazione del lavoro, sostegno al reddito, tutela dei lavoratori, difesa dei diritti, attenzione al lavoro autonomo ed all’autoimprenditorialità, previdenza: sono queste le cinque direttrici che caratterizzano le 19 proposte di legge che il Partito democratico ha presentato in questa legislatura alla Camera, illustrate oggi in Conferenza stampa da Cesare Damiano, capogruppo in Commissione Lavoro e Stefano Fassina responsabile economico del Pd.

“Proposte – ha spiegato Damiano – proprie di un Partito che, diversamente da chi sostiene il contrario, non dice soltanto dei no ma appartiene ad una opposizione che avanza un’alternativa, con l’ambizione di andare al governo. Proposte, come base politica e parlamentare di un programma di governo – ha proseguito l’esponente democratico – che testimoniano un progetto, un pensiero, un’indicazione organica che ha come obiettivo principale non solo i giovani ma anche i cinquantenni che hanno perso il lavoro e che hanno difficoltà a ritrovarlo”.

“Il lavoro dei giovani è assolutamente cruciale per i destini del nostro Paese”, ha ribadito Damiano ricordando le misure del governo Prodi, a cominciare dal protocollo del 23 luglio 2007, subito cancellate dall’attuale governo. “Il nemico da sconfiggere è la precarizzazione, degenerazione di una flessibilità buona che introduce, cioè, al lavoro stabile. Io ho cancellato il lavoro a chiamata e lo staff leasing –ha ricordato l’esponente democratico – questo governo li ha reintrodotti dilatando a dismisura le forme del lavoro precario, come si vede coi voucher che da strumenti assolutamente straordinari, sono diventati oggi veri e propri sostituti del lavoro”.

Per questo il Partito democratico ha chiesto di inserire nella manovra economica, che inizia oggi il suo iter al Senato, anche le misure contro la precarietà del lavoro proposte.

Nelle proposte di legge democratiche, il primo punto è dunque quello della “stabilizzazione e della trasparenza del lavoro”. Il dualismo nel mercato viene superato con il ricorso al “contratto unico di inserimento formativo”, sequenza di lavoro precario e formazione che porta all’assunzione a tempo indeterminato. A questo si aggiunge la diminuzione del costo del lavoro quando il lavoro è stabile.

Il Pd propone inoltre di inserire nella manovra, il ricorso in via prioritaria al “bacino dei 70mila vincitori di concorso nel caso in cui la Pubblica amministrazione riprenda le assunzioni”.

Sul piano dei diritti, i Democratici prevedono il rimborso obbligatorio per gli stage, la tutela dalla “vergognosa pratica” delle dimissioni in bianco, il mantenimento dei diritti acquisiti in precedenza nel caso di cessione di ramo aziendale e ristrutturazione. Anche uno speciale permesso di soggiorno per consentire allo straniero di sottrarsi allo sfruttamento di caporali.

La previdenza inoltre è una delle cinque leve sulle quali il Pd preme per migliorare il lavoro giovanile. Per questo nello schema dei Democratici si prevede la costruzione di una pensione composta da un minimo base, di 400-500 euro, a cui si aggiunge un montante contributivo per arrivare a una pensione del 60 per cento dell’ultimo stipendio.

Partecipa al calcolo anche la totalizzazione dei contributi, per cui “ogni giorno lavorato con retribuzione e contribuzione regolare deve essere utile per formare la pensione delle giovani generazioni” e anche la norma per cui “qualsiasi forma di rapporto lavorativo o para-lavorativo (inclusi stage e tirocini) deve avere una minima contribuzione previdenziale, totalizzabile ai fini del risultato pensionistico”.

Stefano Fassina presentando le iniziative del Pd contro la precarietà e per il lavoro di qualità dei giovani
ha sottolineato come “quelle dei Democratici siano proposte radicalmente alternative al centrodestra e che che oltre a dare diritti, queste proposte si inseriscono nel filone della crescita, che viene aiutata se migliorano le condizioni del lavoro e dei lavoratori. Il governo- ha aggiunto- dietro la foglia di fico della modernizzazione del mercato del lavoro ha operato per arretrare le condizioni dei lavoratori, come ha mostrato esemplarmente il famigerato collegato lavoro, respinto dal presidente Napolitano per palesi incostituzionalità”.

In ogni caso, come abbiamo detto, il Pd chiede al governo di recepire in manovra gli emendamenti che tradurranno queste proposte di legge. Nel pomeriggio al Senato si riuniranno i tecnici del Pd, domani mattina Finocchiaro e Franceschini illustreranno in conferenza stampa il contenuto degli emendamenti.

di M.Antonella Procopio da www.partitodemocratico.it