Giorno: 15 Luglio 2011

"Il Pd si smarca dal Quirinale", di Rudy Francesco Calvo

L’emergenza non è finita, il Colle chiede altre prove di responsabilità: il Nazareno pone le sue condizioni. Pier Luigi Bersani non ha intenzione di retrocedere dalla strada intrapresa. Già oggi la manovra sarà approvata definitivamente alla camera: «Un miracolo» (per stessa ammissione del capo dello stato) che non si sarebbe potuto compiere senza il ruolo responsabile del Partito democratico. Ora, però, tocca ad altri, cioè al governo, assumersi le proprie responsabilità e lasciare la guida del paese. A rafforzare la convinzione del leader dem è stato il colloquio avuto ieri mattina con il Governatore di Bankitalia Mario Draghi. È bastata una rapida occhiata ai giornali per convincere Bersani a virare su palazzo Koch al rientro dal suo viaggio in Medio Oriente, dopo una rapida telefonata per fissare l’appuntamento. Il segretario del Pd voleva avere un quadro chiaro dei conti pubblici e dal Governatore ha ricevuto la conferma del fatto che l’Italia è tutt’altro che al sicuro. Ma, dopo aver ascoltato le parole di Draghi, ha rafforzato anche il proprio giudizio su una manovra «sbagliata e …

"Cresce la pressione fiscale Colpite le famiglie più deboli", di Raffaello Masci

Le opposizioni (e si capisce), ma anche i sindacati, le Regioni, il forum delle Famiglie (cioè i vescovi), le associazioni non profit. Il coro di chi protesta contro il taglio lineare dei 483 tra bonus fiscali e agevolazioni che potrebbe scattare nel 2013 in assenza del varo della riforma fiscale, è numeroso, forte e dà voce alle famiglie italiane sulle quali, in massima parte, ricadranno tutte queste sforbiciate. Il perché di tanta rimostranza, semmai fosse necessario argomentarlo, è tutto in un numero: l’abbattimento dei bonus vale 20 miliardi, quindi circa 1,2% del Pil. Di conseguenza la pressione fiscale raggiungerà quota 43,7%. Pagheremo di più per avere di meno: il senso è questo. Ad andarci di mezzo subito saranno le Regioni e gli enti locali, soggetti principali dell’erogazione dei servizi. Tant’è che la prima voce ad alzarsi contro questa falcidia è stata quella del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. «Lo squilibrio dei tagli proposti dalla manovra – ha spiegato Errani sta nel fatto che questi gravano in modo insopportabile su Regioni ed enti locali. …

Sulla scuola una manovra all’insegna della crudeltà", di Franco Buccino

I provvedimenti della manovra che riguardano la scuola colpiscono in modo quasi esclusivo e con accanimento i più deboli del sistema, limitandone i diritti e la dignità. I provvedimenti della manovra che riguardano la scuola colpiscono in modo quasi esclusivo e con accanimento i più deboli del sistema, limitandone i diritti e la dignità. Si comincia prendendo di mira le scuole sottodimensionate, poi si passa agli alunni con disabilità, infine si colpiscono i docenti inidonei all’insegnamento per motivi di salute. Sono, tra l’altro, provvedimenti di difficile e complicata attuazione e che porteranno pochi risparmi. Si potrebbe dire che sulla scuola la manovra è all’insegna della crudeltà. Una cattiveria inutile e gratuita. Si aboliscono d’un colpo scuole dell’infanzia, primarie e medie, riconducendole tutte in istituti comprensivi a partire dal prossimo primo settembre. Inoltre le scuole sottodimensionate, cioè con un numero di alunni inferiore a 500, non avranno più un “dirigente scolastico a tempo indeterminato”; per la verità non avranno neanche un incaricato a tempo determinato, ma un “reggente”. Si tratta di scuole che già hanno i …

"Piano assunzioni. A quali condizioni?", da La Tecnica della Scuola

La legge subordina l’avvio del piano alla sottoscrizione di un accordo sindacale che garantisca l’invarianza di spesa. Ma questo obiettivo si può raggiungere solo azzerando le ricostruzioni di carriera. Dopo l’euforia provocata dall’annuncio delle 67mila assunzioni di altrettanti precari (30.500 docenti e 36.700 Ata) arriva il momento della riflessione. Nella giornata del 14 luglio il ministro Renato ha dato infatti un annuncio che vale la pena di analizzare con attenzione. “Il ministro Renato Brunetta – si legge nella nota – comunica di aver dato mandato all’ARAN di avviare immediatamente le trattative per la modifica delle norme contrattuali in relazione ai nuovi inquadramenti”. La domanda è d’obbligo: perché aprire una sessione contrattuale per dare avvio al piano di assunzioni? Finora non era mai accaduto. Ma, se si legge con attenzione il testo della legge, forse si riesce a capire meglio la questione: in effetti il comma 17 dell’articolo 9 della legge di conversione parla di un piano di assunzioni “in esito ad una specifica sessione negoziale concernente interventi in materia contrattuale per il personale della Scuola, …

"Naufraghi all´improvviso", di Massimo Giannini

Ora qualcuno dovrà spiegare agli italiani come sia stato possibile, dall´oggi al domani, passare da «La nave va» di Silvio Berlusconi al «Titanic» di Giulio Tremonti. Qualcuno dovrà chiarire a un´opinione pubblica confusa come sia stato possibile precipitare in poche ore dalla leggenda berlusconiana su un´Italia «che è già uscita fuori dalla crisi e l´ha superata molto meglio degli altri», alla tregenda tremontiana intorno a un Paese che a causa del suo debito pubblico «rischia di divorare il futuro nostro e quello dei nostri figli». In questo abisso di contraddizione politica e di contraffazione mediatica è racchiuso il fallimento di un governo che per tre anni ha colpevolmente negato l´evidenza, e che adesso è brutalmente travolto dall´emergenza. Nessuno ha spiegato e spiegherà ai cittadini storditi dalla stangata in arrivo questo clamoroso e doloroso cortocircuito. Soprattutto non lo farà l´unico artefice del colossale inganno, cioè il presidente del Consiglio. Il Cavaliere Inesistente, come da romanzo di Calvino. Da una settimana non si vede e non si sente. Il Paese è nel mirino della speculazione, alla quale …

"La politica immune ai sacrifici", di Luigi La Spina

Ormai gli italiani hanno capito, con triste chiarezza, il destino che li attende: per la grandissima parte di loro, il futuro porterà una riduzione del loro tenore di vita. Ci saranno più tasse, meno servizi pubblici e, molto probabilmente, un aumento dell’inflazione. D’altra parte, i moniti di Napolitano sulla gravità del momento, i riferimenti di Tremonti al Titanic e, soprattutto, i segnali che arrivano dai mercati finanziari sono troppo espliciti per coltivare ancora qualche illusione. Al di là delle recriminazioni sui ritardi con i quali si è affrontata la crisi, sulle ingannevoli promesse sparse a piene mani fino a qualche settimana fa, la necessità di una manovra correttiva sui conti dello Stato è largamente condivisa, anche se è del tutto legittima la discussione sul modo con il quale viene attuata da parte del governo. Ma i contrasti sul merito dei provvedimenti, questa volta, non costituiscono il più grave rischio per l’accettazione di queste misure, sia pure amare, da parte degli italiani. Il passato, anche recente, ci insegna che l’appello ai sacrifici, in vista di un …