Mese: Luglio 2011

Istat: in povertà oltre 8 milioni di persone tre milioni sotto livelli accettabili di vita

Sono 8 milioni e 272mila le persone povere in Italia, il 13,8% dell’intera popolazione. Lo comunica l’Istat, aggiungendo che nel 2010 le famiglie in condizione di povertà relativa erano 2 milioni e 734mila, l’11% delle famiglie residenti. L’Istituto spiega che si tratta di quelle famiglie che sono cadute al di sotto della linea di povertà relativa, che per un nucleo di due componenti è pari ad una spesa mensile di 992,46 euro. Oltre tre milioni di persone in povertà assoluta. Nel 2010 in Italia erano 1 milione e 156mila le famiglie, il 4,6% di quelle residenti, che risultano in condizioni di povertà assoluta per un totale di 3 milioni e 129 mila persone (il 5,2% della popolazione residente). L’Istat spiega che sono considerate assolutamente povere le famiglie con una spesa mensile pari o inferiore a quella minima necessaria per acquisire l’insieme di beni e servizi considerati essenziali per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. Si tratta, quindi, dice l’istituto dei «più poveri tra i poveri». Povera una famiglia su cinque. In Italia, nel 2010, …

"Migranti, sì della Camera al decreto della vergogna Unhcr: «Va modificato»", di Andrea Carugati

Faccia feroce contro gli immigrati. Nonostante il clima bipartisan di responsabilità sulla manovra, il governo non rinuncia al decreto bandiera voluto da Maroni e varato dal Consiglio dei ministri dei ministri il 16 giugno, alla vigilia di Pontida. Decreto che prevede una stretta contro gli immigrati irregolari, con l’espulsione immediata per i soggetti considerati pericolosi, l’allungamento dei tempi di detenzione nei Cie fino a18mesi (dai 6 attuali) e l’espulsione anche per i cittadini comunitari. Ieri il primo via libera della Camera, tra le proteste delle opposizioni, della Cgil e i richiami dell’UNHCR, l’Alto commissariato Onu per i Rifugiati. Laura Boldrini, portavoce dell’UNHCR, auspica che il testo «possa essere migliorato» nel passaggio in Senato «con un rafforzamento delle garanzie e dei diritti» per i gli immigrati costretti nei Cie. Esulta Maroni, che si dice «molto soddisfatto» per un via libera che «conferma come governo e maggioranza siano uniti e determinati nella rigorosa azione di contrasto all’immigrazione clandestina». Dura la protesta delle opposizioni. Un decreto «disumano e inefficace», attacca Livia Turco, presidente del forum Pd sull’immigrazione, durante …

"La manovra per i prossimi tre anni: 87.700.000.000", di Paolo Baroni

Tagliate le detrazioni su asili nido, spese sanitarie, mutui casa, assicurazioni e ristrutturazioni. Col rush finale Senato-Camera (ieri il primo sì, oggi pomeriggio il voto di fiducia finale a Montecitorio) la manovra cresce ancora sino a toccare un valore cumulato di 87,7 miliardi. «A regime» la legge taglia-deficit in effetti «vale» meno, circa 47 miliardi di euro, ovvero la cifra che serve per portare in pareggio i nostri conti entro il 2014. Rispetto alla correzione iniziale (2 miliardi quest’anno, 6 il prossimo, 17,8 nel 2013 e 25,3 l’anno successivo), con il passaggio in Senato ieri si sono aggiunti interventi per altri 2 miliardi quest’anno, 5,5 per il 2012, 6,5 per il 2013 e 22,6 miliardi per il 2014, importi che fanno lievitare il totale grezzo della manovra sin quasi a quota 90 miliardi. Molti tagli e, potenzialmente, anche nuove tasse. Ogni famiglia, stima la Cgil, perderà tra i 1200 ed i 1800 euro l’anno per effetto della tagliola su bonus e detrazioni che in assenza della riforma fiscale scatterà nel 2013. L’effetto «salvaguardia» Dal punto …

"Che fatica far la spesa. Prezzi boom, le famiglie tirano la cinghia", di Jolanda Bufalini

Si cerca di risparmiare come si può: dalla tavola sempre più povera con meno frutta e pane, fino alla salute. Una famiglia su tre è costretta a ridurre il carrello della spesa. E anche gli agricoltori pagano la crisi. Una famiglia su tre mangia meno frutta, carne, pesce, pane e formaggi. I primi dati del 2011 ci dicono che il consumo di frutta è sceso dell’8,7% a fronte di aumenti – spiega Coldiretti – del 14, il consumo della carne è sceso del 5% e quello del pesce del 7,5. Si mangia anche meno pane (7%). Con buona pace degli spot a favore della dieta mediterranea sulle pagine dei rotocalchi, il taglio al carrello della spesa è maggiore del tasso di inflazione registrato dall’Istat per gli alimenti: il 3 per cento tondo in più oggi rispetto al giugno dello scorso anno, l’aumento più alto dal 2008, a fronte di una flessione complessiva dei consumi del 3,6%. Evidentemente ridurre quello che si porta in tavola è più facile che comprimere le spese fisse: non si riesce …

"Il Pd si smarca dal Quirinale", di Rudy Francesco Calvo

L’emergenza non è finita, il Colle chiede altre prove di responsabilità: il Nazareno pone le sue condizioni. Pier Luigi Bersani non ha intenzione di retrocedere dalla strada intrapresa. Già oggi la manovra sarà approvata definitivamente alla camera: «Un miracolo» (per stessa ammissione del capo dello stato) che non si sarebbe potuto compiere senza il ruolo responsabile del Partito democratico. Ora, però, tocca ad altri, cioè al governo, assumersi le proprie responsabilità e lasciare la guida del paese. A rafforzare la convinzione del leader dem è stato il colloquio avuto ieri mattina con il Governatore di Bankitalia Mario Draghi. È bastata una rapida occhiata ai giornali per convincere Bersani a virare su palazzo Koch al rientro dal suo viaggio in Medio Oriente, dopo una rapida telefonata per fissare l’appuntamento. Il segretario del Pd voleva avere un quadro chiaro dei conti pubblici e dal Governatore ha ricevuto la conferma del fatto che l’Italia è tutt’altro che al sicuro. Ma, dopo aver ascoltato le parole di Draghi, ha rafforzato anche il proprio giudizio su una manovra «sbagliata e …

"Cresce la pressione fiscale Colpite le famiglie più deboli", di Raffaello Masci

Le opposizioni (e si capisce), ma anche i sindacati, le Regioni, il forum delle Famiglie (cioè i vescovi), le associazioni non profit. Il coro di chi protesta contro il taglio lineare dei 483 tra bonus fiscali e agevolazioni che potrebbe scattare nel 2013 in assenza del varo della riforma fiscale, è numeroso, forte e dà voce alle famiglie italiane sulle quali, in massima parte, ricadranno tutte queste sforbiciate. Il perché di tanta rimostranza, semmai fosse necessario argomentarlo, è tutto in un numero: l’abbattimento dei bonus vale 20 miliardi, quindi circa 1,2% del Pil. Di conseguenza la pressione fiscale raggiungerà quota 43,7%. Pagheremo di più per avere di meno: il senso è questo. Ad andarci di mezzo subito saranno le Regioni e gli enti locali, soggetti principali dell’erogazione dei servizi. Tant’è che la prima voce ad alzarsi contro questa falcidia è stata quella del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. «Lo squilibrio dei tagli proposti dalla manovra – ha spiegato Errani sta nel fatto che questi gravano in modo insopportabile su Regioni ed enti locali. …

Sulla scuola una manovra all’insegna della crudeltà", di Franco Buccino

I provvedimenti della manovra che riguardano la scuola colpiscono in modo quasi esclusivo e con accanimento i più deboli del sistema, limitandone i diritti e la dignità. I provvedimenti della manovra che riguardano la scuola colpiscono in modo quasi esclusivo e con accanimento i più deboli del sistema, limitandone i diritti e la dignità. Si comincia prendendo di mira le scuole sottodimensionate, poi si passa agli alunni con disabilità, infine si colpiscono i docenti inidonei all’insegnamento per motivi di salute. Sono, tra l’altro, provvedimenti di difficile e complicata attuazione e che porteranno pochi risparmi. Si potrebbe dire che sulla scuola la manovra è all’insegna della crudeltà. Una cattiveria inutile e gratuita. Si aboliscono d’un colpo scuole dell’infanzia, primarie e medie, riconducendole tutte in istituti comprensivi a partire dal prossimo primo settembre. Inoltre le scuole sottodimensionate, cioè con un numero di alunni inferiore a 500, non avranno più un “dirigente scolastico a tempo indeterminato”; per la verità non avranno neanche un incaricato a tempo determinato, ma un “reggente”. Si tratta di scuole che già hanno i …