Mese: Luglio 2011

"La responsabilità nel paese in tempesta", di Ezio Mauro

La speculazione è partita all´assalto dell´Italia per tre ragioni ben evidenti: l´enorme massa di debito pubblico, che equivale al 25 per cento del Pil di tutta l´area euro; la debolezza e l´incertezza della manovra, che sposta le vere misure consistenti al 2013 e al 2014, affidandole in pratica al prossimo governo; lo sfarinamento della leadership di Silvio Berlusconi, che non è più garante politico ed istituzionale di nulla, né dentro il Paese né fuori, con una maggioranza puramente numerica, tarlata dagli scandali. Tutto questo è sufficiente per scatenare l´attacco all´euro attraverso la fragilità dell´Italia. Troppo grande per fallire, si diceva fino all´altro ieri del nostro Paese, troppo grande per poter essere salvato. Oggi i timori rischiano di prevalere. Siamo palesemente un Paese esposto, e purtroppo senza guida. Il Capo del governo ha capito di non essere spendibile per rassicurare i mercati, soprattutto dopo la sentenza civile Fininvest-Cir che lo descrive come corruttore. Come non sono spendibili, davanti ai fucili puntati dei mercati, le sue accuse di “rapina a mano armata” per una sentenza di risarcimento, …

"Mafia, il ministro impermeabile al sospetto", di Francesco La Licata

Lo stato di salute di un Paese si misura anche dalle capacità di reazione, in difesa della soglia di decenza, che dimostrano le istituzioni ogni volta che la loro credibilità viene messa in discussione da scandali piccoli e grandi. Non v’è comunità al mondo che possa vantare di essere impermeabile alla corruzione, al malaffare e a tutti i moderni mali incurabili. Ma sicuramente ci sono modi diversi di far fronte alla «malattia». Se è vero tutto ciò, dobbiamo concludere che le nostre istituzioni – e la politica in particolare – non godono di buona salute. La recentissima vicenda che riguarda il ministro delle Politiche agricole, il «responsabile» Saverio Romano, per cui il gip di Palermo ha richiesto l’imputazione coatta per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, ne è dimostrazione illuminante. Anzi, per il modo in cui la storia è stata affrontata dal protagonista, per l’assoluta assenza di reazione a livello istituzionale e di opinione pubblica (la comunicazione innanzitutto) – eccettuata quella addirittura precedente del Quirinale – non è esagerato affermare che l’«affare Romano» …

Nella manovra oltre 50 milioni di euro tagliati ai beni e alle attività culturali

Beni culturali, cinema e spettacolo: riduzione della spesa progressiva dal 2012 al 2014. Scelte che tagliano il passato e il futuro del Paese Nella manovra economica del Governo, che a breve sarà votata dalla maggioranza, (supera quota 50 il ricorso al voto di fiducia), ingenti tagli al Ministero dei Beni e delle attività Culturali. Il Dipartimento Cultura e Informazione del PD ha svolto un accurato lavoro di analisi delle misure previste nella manovra, che avranno un impatto devastante per la tutela e lo sviluppo della Cultura in Italia. Clicca qui per leggere il documento tecnico www.partitodemocratico.it ****** «I tecnici di Palazzo Madama “Non raggiungerà gli obiettivi”», da repubblica.it Secondo il servizio Bilancio del Senato, gli interventi previsti per il 2013 e 2014 non colmeranno la distanza rispetto ai target indicati nel Def: c’è un differenziale del – 1,2 % tra saldo primario e indebitamento netto al termine dei tre anni. Solo con la riforma fiscale c’è qualche possibilità di centrare il ripianamento del deficit ROMA – La manovra “produce una parte significativa degli effetti finanziari” …

"Napolitano: bene opposizioni, governo le ascolti", da www.unita.it

Napolitano: bene opposizioni, governo le ascolti Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «ha preso nota con viva soddisfazione degli annunci venuti dall’opposizione nel senso di un impegno a concorrere con pochi qualificati emendamenti, a una ‘rapidissima approvazione’ della necessaria manovra finanziaria». È quanto si legge in una nota del Quirinale. «Ci si attende – sottolinea ancora il Colle – che a ciò corrisponda la immediata disponibilità di governo e maggioranza a condurre le consultazioni indispensabili e a ricercare le convergenze opportune». BERSANI: NOI PRONTI A DISCUTERE «In parlamento noi abbiamo sempre collaborato e collaboreremo, ma questo governo la deve smettere di fare delle chiacchiere e dei segnali di fumo». Così il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, in visita a Ramallah, ai microfoni di Sky Tg24. «Gli abbiamo proposto di discutere la Finanziaria fino a settembre garantendone l’approvazione, ma hanno detto no – prosegue Bersani – noi vogliamo fare delle riforme che suggeriscono un percorso di crescita credibile per il paese, disturbando un po’ tutti ma disturbando di più chi si è disturbato di meno …

Lavoro ai giovani, lavoro ai precari. Le 19 proposte di legge del PD

Conferenza stampa del PD. Damiano e Fassina invitano il governo a recepire i testi presentati dal 2008 ad oggi Stabilizzazione del lavoro, sostegno al reddito, tutela dei lavoratori, difesa dei diritti, attenzione al lavoro autonomo ed all’autoimprenditorialità, previdenza: sono queste le cinque direttrici che caratterizzano le 19 proposte di legge che il Partito democratico ha presentato in questa legislatura alla Camera, illustrate oggi in Conferenza stampa da Cesare Damiano, capogruppo in Commissione Lavoro e Stefano Fassina responsabile economico del Pd. “Proposte – ha spiegato Damiano – proprie di un Partito che, diversamente da chi sostiene il contrario, non dice soltanto dei no ma appartiene ad una opposizione che avanza un’alternativa, con l’ambizione di andare al governo. Proposte, come base politica e parlamentare di un programma di governo – ha proseguito l’esponente democratico – che testimoniano un progetto, un pensiero, un’indicazione organica che ha come obiettivo principale non solo i giovani ma anche i cinquantenni che hanno perso il lavoro e che hanno difficoltà a ritrovarlo”. “Il lavoro dei giovani è assolutamente cruciale per i destini …

"Siena dà alla luce la rete delle donne. Unite sul web, pronte per la piazza", di Mariagrazia Gerina

Inclusivo, stabile, circolare nelle decisioni. E soprattutto molto lontano dal vento di antipolitica che a lungo ha soffiato sull’Italia. Così vuole essere il movimento delle donne che, seminato nelle piazze di tutta Italia il 13 febbraio scorso, nasce a Siena da due giorni di racconti, testimonianze, interventi. Cinquantacinque interventi dal palco, tre minuti per ognuna, che fosse Susanna Camusso o il comitato Snoq di Cuneo, Giulia Buongiorno o le Voltapagina di Catania. Una “maratona” egualitaria che le “socie fondatrici” di Se nonora quando si sono imposte, nonostante il caldo più che agostano (non è un caso che Cristina Comencini, regista dell’evento, all’ultimo si sia sentita male). Non si poteva aspettare l’autunno. La posta in gioco era troppo alta per lasciar passare altro tempo: non disperdere il patrimonio accumulato fin qui, dare subito, ancora a caldo, una struttura e persino una organizzazione a un movimento vasto e popolare che nessuno aveva previsto e che ha spiazzato l’Italia. “Abbiamo messo in moto una enorme aspettativa, non possiamo deluderla”, dicono le organizzatrici. Mentre dal palco, continuano a raccogliere …

"Il senso del limite. Sul fine vita meglio non legiferare", di Pierluigi Castagnetti

È un esercizio difficile per il legislatore. Ma c’è uno spazio della persona che non può appartenere alla politica. La morte è, come si dice, la parte più difficile e importante della vita e appartiene tutta intera alla persona. Ogni morte è singolare Chi ne è esterno, è inevitabile e giusto che rimanga tale Domani la Camera approverà la legge sulle cosiddette Dat. Una legge confusa e sbagliata in sé, e sbagliata perché viene fatta. Io sono tra quelli che pensano che sul “fine vita” non debba esserci una legge. Nessuna legge. La morte infatti è, come si dice, la parte più difficile e importante della vita e appartiene tutta intera alla persona. Ogni morte è singolare, lo è anche negli eventi drammatici che possono colpire una intera collettività. Anche in quel caso si celebra l’incontro di una persona con la sua propria morte. Chi ne è esterno, è inevitabile e giusto che rimanga tale. Per questo ritengo assurdo legiferare e giuridicizzare il fine vita come evento astratto e generale. Credo che basti dire ciò …