Giorno: 2 Ottobre 2011

"La Repubblica del Presidente", di Ilvo Diamanti

Giorgio Napolitano non era mai stato così duro nei confronti della Lega Nord, prima. Ne aveva, anzi, sostenuto le rivendicazioni principali. In tema di federalismo ma anche di fisco e burocrazia. La Lega, d´altra parte, aveva offerto al Presidente una sponda utile, nella maggioranza, in occasione dei ricorrenti conflitti con il Premier, alla continua ricerca di vie di fuga dai propri guai giudiziari. Ieri questo rapporto si è spezzato, in modo difficilmente recuperabile. Perché la condanna di Napolitano ha colpito i miti e i riti dell´identità leghista, proprio nel momento in cui vengono rilanciati. La secessione, ma, soprattutto, il “popolo padano”. Liquidato insieme alla manifestazione di Pontida. Un “prato”, dove si alzano le grida di “una certa parte di elettori”. Un intervento così esplicito si spiega con il drammatico momento che attraversa il Paese. E con il ruolo assunto da Napolitano, soprattutto nell´ultimo anno. Il garante e il portabandiera – tricolore – dell´Unità. Nazionale e Politica. Non molti avrebbero scommesso sul successo delle celebrazioni in occasione del 150enario dell´Unità d´Italia. D´altronde, l´Italia è un Paese …

"Fenomenologia di Bossi Né lingua, né popolo, la Padania è un’invenzione", di Giuliano Procacci

L’analisi: Giuliano Procacci, scomparso tre anni fa, esaminò in un saggio del 2004 il programma leghista e dimostrò come l’idea di una nazione padana non abbia alcun fondamento. «C’è un uso disinvolto della storia che produce solo una certa evanescenza» Quali interessi economici e quali pulsioni costituiscano il sostrato sul quale si è sviluppato il movimento leghista è cosa che chiunque sia vissuto in Italia settentrionale o ne conosca la realtà non fatica a comprendere. Sin dall’infanzia mi sono sentito ripetere che i meridionali erano degli scansafatiche che vivono alle spalle degli operosi settentrionali e che la burocrazia romana era inefficiente e parassitaria. Il fatto sta che tali discorsi si facevano in famiglia o nelle osterie e non, come accade ora, nelle piazze e in Parlamento. Su questa base consuetudinaria si è sviluppato un movimento politico che rivendica una propria identità sino a reclamare l’indipendenza per la sua terra e la sua patria, la Padania. Ma di quale terra e di quale patria si tratta? E anzitutto quale è il suo ambito geografico e quali …

«Ascoltiamo quell'urlo in piazza», di Francesco Guerrera *

Una ragazza bionda urla, disperata, mentre due poliziotti la buttano sul ruvido asfalto newyorchese ed un terzo prepara le manette. Il momento – catturato da un fotografo del Daily News questa settimana – non è una delle solite scene di piccola criminalità che punteggiano la vita quotidiana di New York. Il «reato» della giovane era quello di aver protestato contro Wall Street – la stradina di Manhattan che per lei e centinaia di altri manifestanti contiene tutti i mali del capitalismo moderno. L’urlo muto della foto, che ricorda il famoso dipinto di Munch, sta riecheggiando in altre piazze del mondo. Dagli indignados madrileni che hanno occupato Puerta del Sol alle barricate sanguinose dei disoccupati greci, fino alla violenza cieca e truffaldina dei saccheggiatori di Londra, la crisi economica sta alienando e marginalizzando una parte della popolazione mondiale. Le proteste europee sono forse meno epocali della «primavera araba» che ha ribaltato i regimi di Tunisia, Egitto e Libia e meno aggressivi dei metodi Gandiani di Anna Hazare – il guru anti-corruzione indiano. Ma qualcosa in comune …

"Bambini a pane e acqua perché i genitori non pagano la retta: dopo il Veneto la pratica arriva in Piemonte e Lombardia" di Gianni Trovati

Non bastava il caso di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, che l’anno scorso era salito alla ribalta della polemica nazionale per la decisione del sindaco di lasciare a pane e acqua a scuola i figli delle famiglie non in regola con il pagamento della retta. L’idea di bambini che sbocconcellano un pezzo di pane mentre il compagno di banco mangia pastasciutta, hamburger e insalata aveva mobilitato i partiti di opposizione alla Giunta leghista, la Caritas, i consumatori. Con scarso successo, perché in questi giorni l’idea è tornata in auge a Galliate, 15mila abitanti alle porte di Novara, dove per combattere la morosità e l’evasione il sindaco Davide Ferrari ha deciso di mettere in pratica lo stesso sistema. Anche qui, polemica (per ora solo locale) con l’opposizione alla Giunta di centrodestra, con tanto di grida del consigliere comunale dell’Idv che viene allontanato dall’Aula del consiglio per «intemperanze». Più che politica, però, la questione è di buon senso, perché nessuno schieramento può dirsi immune dal vizietto del rigore a danno dei bambini invece che degli adulti …