Giorno: 18 Ottobre 2011

Scontri, Zanda: "Sottratti 2,5 miliardi a ordine pubblico e sicurezza, Maroni spieghi"

“Il governo Berlusconi ha sottratto circa 2,5 miliardi di euro alla missione ‘ordine pubblico e sicurezza’”. Lo ha affermato il vicepresidente dei senatori del PD Luigi Zanda, che ha oggi presentato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Interno Roberto Maroni al quale chiede “quali ricadute operative sono necessariamente derivate da questa ingente sottrazione di risorse. In particolare – si legge nell’interrogazione – è necessario che il Ministro spieghi quali sono state le conseguenze in termini di dotazioni e retribuzioni, della qualità e numero dei mezzi e consistenza dei relativi rifornimenti, delle necessarie manutenzioni, della intensità dell’addestramento, della qualità dell’aggiornamento strategico e tecnologico, e sullo stesso morale degli uomini delle Forze di Polizia che giornalmente sono impegnate nella difesa della sicurezza dei cittadini e della legalità”. ****** Sicurezza: “Legge Reale bis? Intanto applicare le leggi esistenti” Interventi di Finocchiaro e Bindi. Fiano e Orlando: “La discussione su nuove leggi non sia un diversivo”. Dopo i violenti scontri a Roma, nel corso della manifestazione nazionale degli “indignados”, c’è chi, come il leader dell’Italia dei Valori Antonio di Pietro, ha …

"Il non partito che verrà", di Agostino Giovagnoli

La crisi italiana è troppo grave: serve un governo più forte e con una partecipazione più larga. Così il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha concluso (a nome di tutti) l´incontro delle associazioni cattoliche che si è svolto a Todi. Forse non proprio tutti i partecipanti condividono questa posizione, ma unanime è la convinzione da cui scaturisce: la gravità della situazione italiana è stata sottolineata da tutti, così come l´urgenza di affrontarla efficacemente e rapidamente. Si è parlato della crisi economica, del lavoro che non c´è, della povertà che sta crescendo in tanti settori della società italiana e di tanti effetti dei processi di globalizzazione che nell´Italia degli ultimi vent´anni non sono stati né affrontati né governati. Dalla sintonia sulla preoccupata analisi della situazione italiana, è stato detto, deve nascere un senso di responsabilità verso la comunità nazionale che costituisce oggi un motivo nuovo di unità e di convergenza tra i cattolici. Molto diffusa, al loro interno, appare anche la convinzione che per uscire dalla crisi occorre restituire alla politica la forza e l´autorevolezza da …

"Tagli, saltano pure 1500 DSGA", di A.G. da La Tecnica della Scuola

La norma è prevista nella Legge di Stabilità approvata dal Governo: dei 3.138 istituti coinvolti, almeno uno su due perderà il Direttore servizi generali e amministrativi. Ma non finisce qui: ridotto il contingente di ds e prof impegnati al Miur sull’autonomia; blocco degli scatti esteso anche al personale Afam. Tremano gli Itp in esubero: 2.500 copriranno i posti vacanti dei tecnici. Meno dirigenti ed insegnanti impegnati al Miur per favorire l’autonomia scolastica, taglio dei posti di Dsga negli istituti soppressi dal dimensionamento, estensione del blocco degli scatti di anzianità anche al personale dell’Alta formazione artistica e musicale. Sono alcune delle parti più rilevanti contenute nella Legge di Stabilità approvata venerdì scorso dal Governo, contenente un’ulteriore richiesta di tagli ad una serie di ministeri, tra cui quello dell’Istruzione, i cui dettagli sono emersi il 17 ottobre con la pubblicazione della Relazione tecnica annessa allo stesso provvedimento. Le azioni, riassunte in una sezione dedicata al Miur, dal titolo “Riduzioni degli stanziamenti relativi alle spese non rimodulabili dei Programmi dei Ministeri”, prevede che oltre al dimensionamento degli istituti, …

"Dirigenti reggenti per le scuole con meno di 600 alunni", di R.P. da La Tecnica della Scuola

Lo stabilisce una norma del disegno di legge sulla stabilità che modifica le disposizioni approvate dal Parlamento solo tre mesi fa. In queste scuole non ci sarà neppure un dsga titolare. Le Regioni protestano perché la legge 111 mette in discussione le loro prerogative in materia di organizzazione della rete scolastica e minacciano di non applicare i limiti stabiliti dal 4° comma dell’articolo 19 ? Nessun problema: il Governo mette subito a punto le contromisure e nel disegno di legge sulla stabilità inserisce un paio di commi che certamente non faranno piacere né alle Regioni né alle organizzazioni sindacali. La legge 111, infatti, prevede che alle scuole con meno di 500 alunni non possano essere assegnati dirigenti scolastici titolari (il tetto è abbassato a 300 per le scuole collocate in comunità montane o in piccole isole); ebbene, una disposizione della legge di stabilità porta questi limiti rispettivamente a 600 e 400 unità. In tal modo la platea delle istituzioni scolastiche che potrebbero rimanere senza dirigente titolare aumenta di un buon 10-15% . Ma non basta: …

"Leggi speciali, asse Di Pietro-Maroni", di Mariantonietta Colimberti

Il mondo politico ipotizza una nuova stretta anti-violenti, il Pd dice no a leggi d’emergenza I gravissimi fatti di Roma hanno fornito ad Antonio Di Pietro una nuova occasione di smarcamento e di visibilità, all’insegna di un’inedita convergenza con Roberto Maroni. Le parole magiche sono “legge Reale”, anzi “Reale bis”, tanto perché abbia un sapore antico (è del 1975) e perciò rassicurante, ma un po’ nuova e appaia perciò adeguata ai tempi. È stato lo stesso leader dell’Idv a lanciare il ramoscello (o la trave) al quale si è subito attaccato il ministro dell’interno, seguito da altri esponenti della maggioranza. In realtà, come spiega ad Europa Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Partito democratico, la parte relativa al divieto di “travisamento” – cioè al manifestare con volto coperto o reso irriconoscibile – prevista nella legge Reale «è tuttora vigente», insieme alla facoltà di procedere all’«arresto in flagranza». Quali nuovi provvedimenti, allora, Maroni annuncerà oggi in senato? «Stiamo attenti a non sposare la tesi dell’esigenza di nuovi strumenti legislativi prima di aver capito cosa è successo e, …

"L'anomalia della violenza", di Miguel Gotor

Perché solo in Italia è esplosa la guerriglia urbana? La domanda non va elusa, anzi la condanna della violenza dovrebbe accompagnarsi a uno sforzo analitico per evitare di trasformarla in un rito autoassolutorio. La furia di sabato è il risultato di un insieme di fattori culturali, politici, ideologici, economici e istituzionali che si sono progressivamente incistati nel corpo italiano: alcuni sono specifici e di lungo periodo, altri congiunturali e comuni ad altri Paesi, ma è la loro miscela ad avere innescato la miccia della sovversione. Sul piano culturale scontiamo una responsabilità antica, quella di non essere stati capaci di fare i conti con la violenza degli anni Settanta: la demonizzazione delle Brigate rosse è stata funzionale a relativizzare, sino a occultarle, le responsabilità dell´area di contiguità, l´acqua dove a lungo hanno nuotato quei pesci. Abbiamo esecrato la lotta armata, ma prima blandito e poi rimosso la violenza extraparlamentare, preferendo scegliere la strada dell´interessato cabotaggio politico. Gli effetti revisionistici sono sotto gli occhi di tutti: ieri nel Corriere della Sera ancora si raccontava la favola che …

Un patto per la ricostruzione dell'Italia

Conferenza nazionale per il lavoro autonomo e la micro e piccola impresa. Monza 26 Novembre 2011. Siamo in una fase di straordinari cambiamenti. Il termine “crisi” è sempre meno utile a fotografare il passaggio in corso. Siamo, in realtà, in una “grande transizione” articolata lungo quattro fondamentali assi: geo-economico e geo-politico; demografico; economico e sociale; ambientale. Navighiamo in mare aperto, ma la rotta è incerta ed il timone della politica inadeguato. Per ricostruire l’Italia, come in tutti i momenti alti della nostra storia repubblicana, le forze migliori del Paese devono cooperare. La ricostruzione richiede un patto tra soggetti della politica e le rappresentanze delle imprese e del lavoro, secondo i principi di sussidiarietà costituzionale. Il “compromesso al ribasso” degli ultimi decenni tra imprese e politica non è più sostenibile: il “fai da te amorale” previsto per le imprese non può più compensare l’inerzia della politica. Non c’è dubbio: le responsabilità sono, innanzitutto e soprattutto, della politica. La lunga stagione del populismo senza riforme va chiusa. La metrica della politica deve diventare europea: partiti democratici e …