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«Meno due alle primarie: candidati a tutto campo»

Bersani commenta le divisioni della destra sui tagli all’Irap e denuncia il “massacro dei precari”. Franceschini parla di riforma della giustizia e promette: “Se sarò segretario non ci sarà nessuna bicamerale”. Marino propone di devolvere ai terremotati abruzzesi i soldi raccolti con le primarie.

Ultime ore di campagna elettorale prima della chiusura di domani. I candidati sembrano non accusare la stanchezza per gli oltre cento giorni passati in giro per l’Italia e continuano a battere sui temi caldi.

Il candidato Pier Luigi Bersani si concentra sui temi economici ed in particolare sul taglio dell’Irap annunciato da Silvio Berlusconi. L’annuncio dato dal premier senza consultarsi prima con il ministro Tremonti, ha scatenato un vero e proprio tsunami all’interno della maggioranza. Secondo Bersani: ”A furia di dire che i cieli sono azzurri, che la crisi non c’e’, che i problemi si risolvono, nel centrodestra iniziano ad affiorare delle fibrillazioni, delle divisioni. Ci sono problemi per le imprese in questo momento, problemi sociali e sono tutti temi che cominciano ad affiorare nel centrodestra. C’è quindi chi tira la giacca per questioni fiscali, chi la tira per il Mezzogiorno, chi si preoccupa perché sui precari della scuola, effettivamente si sta facendo un massacro. Pertanto credo che, in questa fase, il governo stia cominciando a prendere atto che i cieli non sono azzurri e questo provoca divisioni di cui vedremo l’esito”.
A preoccupare Bersani, però, non è solo la politica fiscale. La riforma della giustizia e del processo penale, promessa dal guardasigilli Alfano, entro Natale, prende sempre più le sembianze di un diktat berlusconiano da contrapporre alla sentenza contro il lodo Alfano perciò è opportuno ribattere: “E’ ora che il Pdl ricordi che esiste il Parlamento nelle sue funzioni fondamentali che sono quelle di produrre leggi e riforme in un confronto fra maggioranza e opposizione. E’ nelle commissioni parlamentari che deve essere riportata la discussione. E’ ora altresì che il Pdl ricordi che quando parla di riforme con l’opposizione non può pretendere di dettare l’agenda. Quanto agli appuntamenti richiesti all’opposizione, consiglierei di non avanzare inviti che somigliano più a delle convocazioni”.
Sulle primarie di domenica ha detto: ”Credo che se voteranno un milione e mezzo o due di persone potremo considerarlo un gran risultato”. Alla domanda che cosa succederà se uno dei candidati non dovesse ottenere il 51% dei consensi, Bersani ha risposto:”Ci penserà la gente a evitare questo: sono convinto che verrà data la maggioranza assoluta. In caso contrario, penso che si dovrà tener comunque conto del parere degli elettori. E nemmeno temo ipotesi di scissioni: sono convinto che non accadra’ niente di simile”.Bersani ha poi ricordato che il suo obiettivo e’ creare un’opposizione che faccia l’opposizione ma che nel frattempo si prepara per realizzare un’alternativa, ”quale che sia il tempo necessario”. Un’opposizione che deve far politica e che non si misura ”su chi e’ piu’ bravo a gridare contro Berlusconi, ma su chi e’ piu’ bravo a creare una proposta che sappia far breccia tra i cittadini”

Sulla giustizia ha fatto il punto anche il segretario del PD Dario Franceschini, che promette: “Se domenica il popolo delle primarie mi rieleggerà segretario il 4 novembre i gruppi parlamentari del Pd non andranno a questa ‘nuova bicamerale’ proposta dalla consulta giustizia del Pdl. La riforma della giustizia, l’abbiamo visto in questi anni, per il Pdl non significa certezza della pena e processi più veloci per tutti. Significa invece leggi ad personam e intenti punitivi verso quei magistrati colpevoli solo di applicare la legge e rispettare il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla giustizia. Non e’ il tempo di pasticci e di nuove bicamerali. Le proposte di legge (e il Pd ne ha presentate di serie) si discutono solo nelle aule parlamentari, alla luce del sole e in un rapporto privo di ambiguità tra maggioranza e opposizione”.
In mattinata Franceschini ha tenuto il “Discorso alle donne” a Palermo scusandosi con tutte le presenti “anche per chi non lo fa”. A meno di ventiquattrore dalla scelta di una donna come secondo vice segretario (il primo è il deputato Jean Leonard Touadì), annuncia: “Questo e’ il secolo delle donne. Ho già annunciato che il mio secondo vicesegretario sarà una donna, che verrà scelta, però, dalle donne del partito e non da me. Penso che sia il momento che a scegliere le donne siano le stesse donne e non gli uomini e credo anche che sia arrivato il momento di discutere una legge che riequilibri la presenza femminile nelle istituzioni”. Nelle parole del candidato anche il problema dell’omofobia: “L’omofobia e’ un comportamento odioso, non ancora iscritto ai reati grazie alla destra che ha bocciato un provvedimento: una pagina nera per tutta l’Italia. Ci batteremo per l’approvazione in Parlamento in tempi rapidi di una nostra proposta di legge”.

Da Ignazio Marino invece arriva una proposta per i suoi avversari nella corsa alla segreteria. Accogliendo la richiesta della presidente della provincia di L’Aquila Stefania Pezzopane di devolvere all’Abruzzo il ricavo delle primarie. “La proposta mi sembra da sostenere – ha esordito Marino in collegamento con Piero Chiambretti ieri sera – io sono stato diverse volte in questi mesi a L`Aquila e devo dire che sono rimasto colpito soprattutto dieci giorni fa, l`ultima volta che ci sono tornato, dal fatto che le sale operatorie non sono ancora funzionanti. Bisogna rafforzare i piloni sui quali la struttura viene sostenuta e anche la rianimazione ha bisogno di lavori. La mia proposta concreta, perché tali devono essere le proposte quando si parla di soldi donati dai cittadini, è donare 1 euro dei 2 che vengono dati al momento del voto, finalizzati alla rapidissima manutenzione della sala operatoria e della sala rianimazione in modo che le persone che vivono in quell`area abbiano nell`ospedale, di nuovo, un punto di riferimento per la loro salute”. Marino ha quindi esortato gli altri due candidati a pronunciarsi: “Chiamate Pierluigi Bersani e Dario Franceschini e dite loro che Marino è d`accordo a fare questa donazione. Chiedete a loro cosa ne pensino”.
Ma non finisce qui. Oggi alla domanda della conduttrice di Sky Tg24 a quale delle due mozioni ‘avversarie’ si sente piu’ affine, Marino replica così: “Io mi sento più affine alla mozione Marino”, anche perche’ le “mozioni Bersani e Franceschini parlano come noi di rinnovamento radicale, però poi mi danno il dolore di candidare in Campania Bassolino, in Calabria Loiero, in Sicilia l’ex ministro democristiano Cardinale e addirittura in Piemonte Giusy La Ganga, ex collaboratore di Craxi accusato e processato per ricettazione e per altri reati legati al finanziamento illecito del partito non mi sembrano proprio gli elementi di rinnovamento che il partito ci chiede. Noi in tutta Italia abbiamo candidato moltissimi giovani, moltissime donne, professionisti, lavoratori e persone che davvero vogliono modernizzare il nostro Paese”.

da www.partitodemocratico.it