Professioni, indietro tutta "Ridateci le tariffe minime", di Paolo Baroni
I primi a mettere a segno un punto sono stati i farmacisti, poi è stata la volta dei taxisti di Roma, quindi a farsi sotto sono stati gli avvocati. Dopo il voto del 2008 ai partiti hanno fatto questo ragionamento: noi appoggiamo i progetti di riforma della nostra professione ma voi cancellate il divieto di fissare tariffe minime che ci ha imposto Bersani. E adesso che si entra nel vivo, con la riforma delle professioni che avanza in Parlamento (rischiamo una procedura d’infrazione per non avere ancora recepito una direttiva Ue del 2005) e quella sull’attività forense in avanzato stato di elaborazione, tutti gli interessati (non solo gli avvocati, ma anche ingegneri, architetti, ecc ecc.) vogliono passare all’incasso. Per giovedì prossimo il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha convocato gli Stati generali delle professioni, dando per scontato che «in cambio» della nuova legge quadro i tetti tariffari aboliti dal centrosinistra saranno reintrodotti. «Bisogna superare i trattamenti punitivi introdotti col decreto Bersani» ha detto il Guardasigilli strizzando l’occhio ad una platea di 2 milioni di persone …
