Giorno: 28 Settembre 2013

Femminicidi, Istat: “Smettiamola di contare solo le donne uccise”, intervista a Linda Laura Sabbadini

“I femminicidi sono in aumento”. “No, sono stabili”. “In Italia si ammazzano meno donne rispetto al resto d’Europa”. “È invece una escalation impressionante”. È infinito il battibecco sui numeri delle donne uccise nelle relazioni sentimentali, dibattito consumato sciorinando le cifre fornite ora dal Viminale, ora dalla lunga lista compilata annualmente dalla Casa internazionale delle Donne di Bologna. Per alcuni osservatori non esiste alcuna emergenza, anzi, è “propaganda”. Eppure è possibile porre un punto fermo sulla questione: “Smettiamola di contare soltanto le donne uccise perché è un esercizio limitante”, esorta Linda Laura Sabbadini, direttrice del dipartimento per le statistiche sociali e ambientali dell’Istat e membro della commissione ONU che ha definito le linee guida a livello mondiale delle indagini statistiche sulla violenza contro le donne. Nel 2006 curò la prima vera ricerca sulla violenza contro le donne in Italia, mostrando una realtà sommersa e feroce: dieci milioni di italiane confessavano di avere subito violenza fisica, sessuale o psicologica nella stragrande maggioranza dei casi per mano degli uomini di famiglia. Per Sabbadini non serve finire ammazzate per …

“Uno sparo nel buio”, di Michele Ainis

Che invidia per le squadre di calcio, lì almeno c’è una regola chiara. Poniamo che un allenatore dica all’arbitro: guai a te se mi fischierai un rigore contro, perché subito dopo la mia squadra abbandonerà il campo di gioco. Risultato? L’allenatore sarà squalificato per condotta antisportiva, la squadra uscirà sconfitta a tavolino per 3 a 0. Dopo di che il campionato prosegue senza interruzioni. E se invece non c’è di mezzo una partita ma un partito? Se quel partito (il Pdl) annuncia le dimissioni in massa dei suoi parlamentari? Idea geniale, ma non del tutto originale. Nel gennaio 1864 si dimise Garibaldi, insieme ad altri 9 deputati: i garibaldini, per l’appunto. Tuttavia il precedente non fa testo, e non solo perché il partito di Silvio Berlusconi è allergico alle camicie rosse. Stavolta cambiano i numeri dell’esodo, dunque pure le sue conseguenze. Non cambiano però le procedure, o almeno non del tutto. Cerchiamo di metterle in fila. Primo: le dimissioni sono un atto individuale, non collettivo. Vanno perciò presentate una per una. E vanno altresì votate …

“Il momento peggiore”, di Fabrizio Forquet

C’è una compulsiva attitudine della politica italiana che meriterebbe l’attenzione di uno specialista freudiano. Quella di farsi del male – e soprattutto di fare del male al Paese – nel momento peggiore, nel momento in cui le scelte rischiano di produrre il massimo del danno. È accaduto due anni fa, quando le tensioni tra Berlusconi e Tremonti hanno portato a una crisi di credibilità proprio mentre i mercati chiedevano il massimo della fiducia, si è ripetuto l’anno scorso quando nel corso dell’approvazione della legge di stabilità il Pdl ha di fatto tolto la fiducia a Monti, torna ad accadere quest’anno, con il governo Letta che è a un passo dalla crisi proprio alla vigilia di prove cruciali per la tenuta della nostra economia. È bene che lo si sappia con il massimo della chiarezza: questi sono i giorni peggiori per aprire una crisi. Basterebbe leggere il rapporto del Fondo monetario internazionale reso noto proprio ieri: «Ritardi nella politica potrebbero minare la fiducia spingendo l’Italia in un contesto negativo di rialzo dello spread, difficoltà di finanziamento …

“Un Aventino contro il Paese” di Carlo Galli

E’ quello dei parlamentari del Pdl un Aventino rovesciato: e non solo perchè allora si trattò di secessione e non di dimissioni, ma soprattutto perché allora si volle testimoniare contro la criminale violazio- ne della legalità da parte del governo e dei suoi apparati, mentre oggi si vuole impedire l’esecuzione di una sentenza legale che corona un giusto processo. Un gesto (che sia un bluff inconsistente, o una linea di comportamento destinata a essere applicata, o una tattica dilatoria per impedire all’Aula del Senato di votare su Berlusconi) che si prefigge un obiettivo di breve periodo: un oscuro disegno di incerta rivincita elettorale, attraverso ben certe lacerazioni irreparabili del tessuto costituzionale. Ciò che risulterebbe da quel gesto, cioè dalle loro dimissioni (con subentro dei non eletti, e loro ipotetiche ulteriori rinunce, e così via), è infatti la paralisi del Parlamento e del governo. Ma al di là delle conseguenze immediate – terrificanti al punto che non è esagerato parlare di pugnalata alle spalle a un’Italia ancora in ginocchio – sarebbe questo un vulnus talmente grave …

“Appesi a un filo”, di Federico Geremicca

L’immagine è certamente abusata, ed è quella del muro contro muro: ma stavolta davvero non ce ne è altre in grado di fotografare il punto – drammatico – cui è giunta la situazione. A cinque mesi esatti dal suo insediamento (28 aprile) il governo di Enrico Letta appare, infatti, appeso a un filo. Ieri sera il Consiglio dei ministri ha deciso di sospendere ogni attività in attesa del chiarimento reclamato dal premier dopo le dimissioni annunciate dai gruppi parlamentari del Pdl in caso di decadenza di Silvio Berlusconi: e testimoni raccontano che nella sala del governo lo scontro tra i ministri sarebbe stato durissimo. Dopo settimane di scontri e tensioni, il clima di sfiducia reciproca si è fatto ormai palpabile, e perfino i rapporti personali sembrano irrimediabilmente compromessi. Entro metà settimana il chiarimento arriverà nelle aule parlamentari, e il voto di fiducia che sarà richiesto da Enrico Letta rappresenterà un «momento della verità» oggettivamente non più rinviabile. Il blocco dell’aumento dell’Iva, intanto, è stato congelato in attesa dell’indispensabile verifica tra i due principali partiti della …

“Confronto sul Snv”, di P.A. da La Tecnica della Scuola

Si è svolto il 26 settembre a Roma, presso il Liceo Albertelli, un incontro tra i rappresentanti dell’Invalsi e le organizzazioni sindacali sul tema “Avvio di un confronto sul Sistema Nazionale di Valutazione”. 
Il presidente dell’Istituto, dott. Sestito, ha avviato la riunione precisando che il confronto si intende solo sulle materie di competenza dell’Invalsi; che il lavoro di valutazione deve stimolare e sostenere i processi di miglioramento e non dare le pagelle alle scuole e che non è loro intenzione entrare nella sfera di competenza contrattuale. Ha, quindi, parlato diffusamente dei due processi fondamentali del futuro SNV: l’autovalutazione e la valutazione esterna. È stato inoltre descritto il quadro concettuale di riferimento, l’innovazione costituita dall’aggiunta a questo quadro della valutazione dei risultati a lungo termine degli alunni di ciascuna scuola e della necessità di focalizzare l’analisi sui processi. Ha riportato poi il discorso sui progetti in corso, VALES e Valutazione e miglioramento, precisando a più riprese che gli strumenti e le procedure di selezione per i valutatori esterni messe in opera per questi progetti non verranno …