Giorno: 16 Settembre 2013

“I ragazzi nella trappola delle reti sociali che oscurano i nomi”, di Marta Serafini

La rissa a Bologna e un suicidio negli Usa Kik, Ask, Snapchat e altri sotto accusa. La mamma di Rebecca aveva provato a toglierle il cellulare. Le aveva fatto anche chiudere il profilo Facebook e le aveva cambiato scuola. Aveva capito che c’era qualcosa che non andava. Ma non aveva idea che sua figlia, un ragazzina di 12 anni, nata e cresciuta in Florida, fosse diventata il bersaglio di un gruppo di cyberbulli. Non immaginava nemmeno che tutti i giorni sul suo smartphone arrivassero messaggi terribili, che il più gentile fosse «devi morire, fai schifo». Così, quando Rebecca ha deciso di lanciarsi nel vuoto dal tetto di una vecchia fabbrica di cemento a meno di un miglio da casa, non ha potuto fare niente per fermarla. Perché quella mamma che ora si dispera forse non sa nemmeno cosa sia Kik Messenger, quella maledetta applicazione attraverso la quale perseguitavano la sua bambina. Eppure, se si vanno a leggere i centinaia di commenti dei lettori all’articolo sul sito del New York Times che racconta la vicenda, per …

“Con la testa sotto la sabbia”, di Lucrezia Reichlin

Quasi sessant’anni fa Ennio Flaiano immaginò la storia, divertente e malinconica, di un marziano atterrato a Roma e poi ricevuto dalle maggiori autorità. Ma che cosa accadrebbe oggi, se un inviato proveniente da Marte, terminato un viaggio di ricognizione nel mondo, giungesse in Italia per incontrare ministri e banchieri, politici e industriali, deciso a farsi un’idea del nostro Paese? Proviamo a ipotizzarlo. Dopo avere intercettato grande ottimismo per la ripresa incipiente, il nostro marziano torna in albergo e riguarda gli appunti preparati dai suoi esperti. L’Italia ha oltre il 130 per cento nel rapporto debito-Pil, in crescita: ben al di là delle previsioni di due anni fa quando i più sostenevano che fosse stato raggiunto il picco. Le prospettive di rientro — sentenziano i tecnici di Marte — sono inesistenti. La crescita del reddito potenziale è infatti, nelle stime più ottimiste, appena sopra lo zero, l’inflazione presente e attesa è al di sotto dell’uno e mezzo (1,3 in agosto), ma i tassi d’interesse effettivi sono in rialzo. Dati poco incoraggianti per la sostenibilità del debito. …

“Perché da noi la crisi è più nera e la ripresa tarda”, di Carlo Buttaroni

Tra le grandi economie, l’Italia è l’unico Paese che quest’anno sarà ancora in recessione, con una riduzione del Pil dell’1,8%. Secondo le stime dell’Ocse, la Gran Bretagna, alla fine dell’anno, registrerà una crescita dell’1,5% (con un +3,7% nel terzo trimestre e +3,2% nel quarto), gli Usa dell’1,7% (+2,5% e +2,7%), la Germania dello 0,7% (+2,3% e +2,4%) e la Francia dello 0,3% (+1,4% e +1,6%). Anche se gli indicatori preannunciano che l’Italia sta lentamente uscendo dalla crisi, il vicecapo economista dell’Ocse, Jorgen Elm, ha voluto precisare che «ci sono una serie di cose che potrebbero succedere», difficili da prevedere e di cui non si può rendere conto nelle stime. Come, ad esempio, «il rischio politico» legato all’instabilità. E per quanto riguarda il nostro Paese, questa può essere considerata una constatazione più che una previsione. Un’instabilità che l’Italia rischia di pagare a caro prezzo. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha parlato di 1,5 miliardi da qui alla fine anno, per il possibile aumento dei tassi d’interesse causato dalla crisi politica. Una cifra che rap- presenta, …

“Gli «inchini» di Schifani”, di Luca Landò

Ribaltare o raddrizzare? Il dubbio è suggerito dalla vicenda della Concordia che oggi, promettono gli esperti, dovrà essere «ribaltata», anche se forse sarebbe meglio scrivere «raddrizzata», visto che dritta lo era prima e non lo è più adesso. Punti di vista, si dirà. Ma anche pericolosi giochi di parole, perché alla fine non si capisce se la realtà sia quella che vediamo con i nostri occhi o quella che sentiamo con le nostre orecchie. Come ieri pomeriggio quando, intervistato da Lucia Annunziata, il senatore del Pdl Renato Schifani si è esibito in una serie di inchini e manovre da far impallidire il famigerato capitan Schettino. Inchino numero uno. «L’atteggiamento del Pd è inspiegabile – ha detto l’ex presidente del Senato – se non in funzione di un preciso disegno che sarebbe contro l’interesse del Paese». Fino alla chiusa capolavoro: «Le elezioni porterebbero il Paese al baratro». Il ribaltamento, anzi la rovesciata, è francamente inaccettabile ad ogni persona di buon senso. A volere le elezioni, dunque, non sarebbe il Pdl che minaccia Letta un giorno sì …

“La metafora del naufragio”, di Tito Boeri

Se tutto andrà per il verso giusto, è il caso di dirlo dato che si tratta di una complessa rotazione su di un fondale insidioso, la Concordia non affonderà e riprenderà la sua rotta. Sarà comunque un viaggio breve. Verrà trainata da una mezza dozzina di rimorchiatori. Sarà tenuta a galla da grandi cassoni d’aria ai due lati. E se ne andrà mestamente, a soli due nodi, verso la propria rottamazione. Se tutto andrà bene, è il caso di dirlo dato che c’è di mezzo una votazione molto insidiosa, l’economia italiana smetterà di affondare e riprenderà il suo cammino. Sarà comunque un viaggio lento e di breve durata. Trainata dalle esportazioni, tenuta a galla da un governo che cerca di stare a galla più a lungo possibile, rischia di essere un cammino lento e di breve durata, dalla recessione, alla stagnazione, ad una nuova recessione. La vicenda della Concordia è stata spesso utilizzata, soprattutto dalla stampa estera, come metafora del declino del nostro paese. È un confronto avvilente e per molti aspetti ingiusto. Ma è …

“In tre anni bruciata la generazione under 35”, di Roberto Giovannini

L’Italia – purtroppo ormai lo sappiamo – non è un paese amico dei giovani. Lo dice l’esperienza quotidiana di tutti noi, ma lo confermano anche i numeri. Come mostrano i dati dell’Istat riferiti al secondo trimestre del 2013, tra il 2010 e il 2013 il numero delle persone con meno di 35 anni con un lavoro è letteralmente crollato: da 6,3 a 5,3 milioni. A subire la regressione peggiore sono gli italiani tra 25 e 34 anni, che nello stesso periodo hanno dovuto accettare la perdita di ben 750.000 posti di lavoro. Nel secondo trimestre 2013 in questa fascia di età – quella in cui un tempo chi aveva seguito un corso universitario si laureava, cominciava a lavorare ed eventualmente metteva su famiglia – lavoravano appena 4,329 milioni di persone contro i 5,089 milioni di tre anni prima. Il tasso di occupazione ha subito un crollo dal 65,9 al 60,2 (era al 70,1% nella media 2007), con quindi appena sei persone su dieci al lavoro nell’età attiva per eccellenza. E se per i maschi del …

“Il Belpaese in bilico”, di Ilvo Diamanti

È senza maggioranze e senza certezze politiche, l’Italia di oggi. Forse, non solo da oggi. Un Paese “in bilico”, l’ha definito Enrico Letta. A ragione. Perché si muove in equilibrio instabile, non solo di fronte alle tensioni globali. Anche di fronte ai problemi nazionali. Il sondaggio di Demos, condotto (per la Repubblica) nei giorni scorsi, riproduce in modo fedele questo Stato di Emergenza. Dove le “larghe intese” sono divenute la regola. L’unica soluzione possibile per comporre un elettorato diviso in tre grandi minoranze. Fra loro in-coerenti e poco compatibili. Le stime delle intenzioni di voto, oggi, d’altronde, riproducono fedelmente gli orientamenti emersi alle elezioni politiche di febbraio. Il Pd, con il 28%, circa, supera di poco il Pdl (26%). Segue il M5S, intorno al 21%. L’equilibrio tra i partiti appare, di nuovo, rilevante. E inquietante. Nulla che faccia presagire, in caso di voto anticipato, la vittoria chiara di uno schieramento. D’altronde, oggi sarebbe difficile immaginare anche quali coalizioni si confronterebbero. L’esperienza delle grandi intese (obbligate) ha inciso sulle preferenze degli elettori. Metà dei quali è …