Giorno: 1 Settembre 2013

“La città degli schiavi dei pomodori”, di Elisa Baffoni

Da lontano non si vede. Campi sterrati, campi appena piantati, campi in maturazione. Campi dietro campi: devi arrivare a cinquanta metri per vedere le prime «case», accolte in una leggera infossatura del terreno che le nasconde alla vista, ombelico della terra: il Ghetto. Lo chiama così chi ci abita: il Ghetto. Non «il ghetto di Foggia», il Ghetto. Un nome, non un giudizio. È una città: con le sue strade, gli assi ortogonali che di notte diventano «il corso», le piazze là dove ci sono i bidoni dell’acqua potabile, i rubinetti di quella non potabile per lavarsi. Una città che ospita in questi giorni mille e trecento persone, in larga parte giovani maschi africani che di giorno vanno a fare i braccianti nei campi in Capitanata, la seconda pianura d’Italia dopo la val Padana. Il primo impatto è straniante. Baracche, nient’altro. Un lusso le pareti di bandone o lamiera. Di regola le colonne portanti sono di assi di legno su cui viene inchiodato compensato di risulta e vecchi cartelloni pubblicitari. All’esterno grandi plastiche a fasciare …

“Il leader Pdl ha firmato i referendum radicali”, di Mattia Feltri

Se ci fosse un filo conduttore, sarebbe un groviglio. Se fossero due punti, Silvio Berlusconi e Marco Pannella sarebbero uniti da un arabesco. Se c’è uno schema logico per raccontare i rapporti fra i due, non è ancora stato scoperto: lo si può forse rappresentare come il tracciato di un elettrocardiogramma, ma di un paziente malmesso. Appaiati da due pazzie completamente diverse, Silvio e Marco si prendono e si lasciano, secondo un’antica simpatia e secondo i calcoli di rispettiva convenienza, ma soprattutto secondo un’incomunicabilità irrimediabile. Si mettevano lì, venti anni fa, quando il leader radicale ancora credeva (come mezza Italia) che il collega di centrodestra avesse l’intenzione e la forza di inventare qualcosa di rivoluzionariamente liberale. Si mettevano lì e Marco cominciava con Ernesto Rossi, con Gaetano Salvemini, il cattolicesimo liberale di Romolo Murri, e andava avanti per ore e quell’altro, che ha una capacità d’attenzione pari alla durata di uno spot televisivo – e forse aveva qualche amica che lo aspettava o forse cominciava il Milan – cadeva disperato in narcolessia. E nemmeno poteva …

“Docenti di sostegno ecco cosa cambia per le famiglie”, di Melania Di Giacomo

«Da quattro anni con i tagli alla spesa pubblica si è cercato di ridurre il numero delle ore di sostegno a scuola, le famiglie si sono coalizzate, hanno fatto vari ricorsi al Tar e li stanno vincendo. Quindi è necessario che il ministero corra ai ripari». Salvatore Nocera, vicepresidente di Fish, una delle due grandi federazioni delle associazioni di disabili inquadra così la situazione. Ora che si parla di un piano di stabilizzazione, per portare gli insegnanti di sostegno da 65 a 90 mila, le famiglie rivendicano di più. Oltre a un numero adeguato occorre un aggiornamento continuo sulla disabilità per tutti i docenti. Mentre è al lavoro sul decreto che dovrebbe prevedere il piano per l’immissione in ruolo di insegnanti, il ministero dell’Istruzione dovrà anche pensare a come risolvere la questione bonus maturità (assegnato in base al voto di diploma e utile per l’accesso alle facoltà a numero chiuso), dopo che le tabelle ufficiali hanno evidenziato le enormi differenze tra scuole. «Abbiamo rispettato la legge», ha detto il ministro Maria Chiara Carrozza, e «ci …

“Sulla Casa Bianca il fantasma di Saddam”, di Alexander Stille

Certamente l’elemento sorpresa non sarà il pezzo forte di un eventuale attacco militare americano alla Siria come rappresaglia per i presunti attacchi chimici perpetrati dal governo di Bashar al-Assad. Il presidente Obama chiederà l’autorizzazione del Congresso. Cercherà così di creare consenso attorno ad un’azione della cui opportunità lui stesso non sembra del tutto convinto. E alla cui eventualità il pubblico americano ha reagito in modo molto tiepido. Diciamo la verit à: Obama ha davanti a sé in Siria una serie di pessime opzioni. 1. Un pieno intervento militare con l’intento di rovesciare il regime di Bashar al-Assad. 2. Un intervento limitato e inconcludente con conseguenze imprevedibili 3. Non fare nulla. Obama sembra convinto che la seconda opzione sia la meno peggio. Ma la logica sottesa a questa scelta sembra una logica negativa: non si può non fare qualcosa. Anziché avere un’idea chiara su cosa si vuole fare e su ciò che si vuole ottenere con un attacco militare che potrebbe aggiungere morti civili a questa guerra e avere conseguenze militari e politiche imprevedibili. Curiosamente l’opinione …

“È il momento di restituire risorse per le pensioni”, di Cesare Damiano

Ho sostenuto, passo dopo passo, le scelte dell’esecutivo. Dal plauso per la restituzione dei debiti della PA alle imprese, alla iniziativa di Letta in Europa che ci ha ridato dignità e risolto qualche problema, a partire dall’uscita dalla procedura di infrazione. Ho considerato un avanzamento le misure di parziale rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e il sostegno all’occupazione giovanile. Ora però la partita si fa pesante perché i ricatti del centrodestra nei confronti del governo non cessano, nonostante il compromesso raggiunto sull’Imu. Spero che, in una coalizione con comportamenti politici asimmetrici, che vanno a tutto svantaggio del Pd (gli ultimi sondaggi Swg sono rivelatori), il nostro partito faccia sentire con più forza quali sono le sue priorità irrinunciabili, altrimenti saremo costantemente sotto scacco. Parliamo dell’Imu: non ritengo che l’abolizione di questa tassa anche per i più ricchi sia una soluzione politicamente corretta e socialmente giusta. C’è un evidente squilibrio tra le risorse (potenzialmente?) impegnate per togliere la tassa sulla prima casa, oltre 4 miliardi, e quanto viene destinato per la cassa integrazione in deroga …

“Un nuovo partito per la destra italiana”, di Eugenio Scalfari

Due notizie meritano una breve anteprima. La prima è la volatilità di Berlusconi che l’altro ieri ha dato per certa la caduta del governo Letta se gli sarà tolto lo scranno di senatore, ma ieri ha detto esattamente il contrario affermando l’incrollabile fiducia nel suddetto governo indipendentemente dalle sue vicende giudiziarie. La seconda notizia è la nomina di quattro senatori a vita da parte di Napolitano alle persone di Abbado, Piano, Rubbia ed Elena Cattaneo. La volatilità mentale è a volte un dono di natura, altre volte è una sciagura. Quando può influire sui destini di un Paese può arrecare gravi danni e questo è il caso. Resta da capire se nel caso specifico si tratti d’un elemento caratteriale o d’un sopravvenuto disturbo mentale. L’unico rimedio è di non dargli alcuna importanza. La scelta dei quattro senatori è in perfetta linea con i requisiti previsti dalla Costituzione. Le reazioni del centrodestra, dei giornali berlusconiani e della Lega sono state di motivare quella scelta con ragioni politiche volte a rafforzare al Senato il centrosinistra. La stessa …