Giorno: 26 Settembre 2013

Paestum (Sa) – Stati Generali dell’Archeologia – BMTA

L’area adiacente al Tempio di Cerere (Salone Espositivo, Laboratori di Archeologia Sperimentale e 2 Sale Convegni), il Museo Archeologico Nazionale (ArcheoVirtual, Conferenze, Workshop con i Buyers Esteri), la Basilica Paleocristiana (Conferenza di apertura, ArcheoLavoro ed Incontri con I Protagonisti) sono le nuove location della XVI edizione della Borsa d’intesa con il MiBAC, al fine di valorizzare al meglio l’area archeologica della città antica di Paestum. Si segnala per venerdì 15, presso il Museo ore 14.00 – 19.00 ____________________________________________________________________________________ STATI GENERALI DELL’ARCHEOLOGIA “IL PUNTO SULLA PROFESSIONE” a cura della Direzione Generale per le Antichità del MiBACT in collaborazione con ANA Associazione Nazionale Archeologi, CIA Confederazione Italiana Archeologi, ASSOTECNICI introduce Luigi Malnati Direttore Generale DG per le Antichità partecipano Salvo Barrano Presidente ANA Irene Berlingò Presidente ASSOTECNICI Adele Campanelli e Marco Minoja Rappresentanti dei dirigenti archeologici della Conferenza dei dirigenti del MiBACT Alessandro Pintucci Presidente CIA Angela Pontrandolfo Coordinatore Consulte Universitarie di Archeologia intervengono Manuela Ghizzoni Vice Presidente VII Commissione Cultura, scienza e istruzione Camera dei Deputati Andrea Marcucci Presidente VII Commissione Istruzione pubblica, beni culturali Senato …

“Una nuova idea di nazione”, di Michele Ciliberto

Quando si affronta la questione dell’immigrazione, occorre essere consapevoli di un dato fondamentale: oggi è in corso di profonda trasformazione l’idea di nazione, un processo strettamente connesso alla crisi del modello moderno di Stato. Cioè di quel modello imperniato su un rapporto organico tra Stato, nazione, territorio. Non a caso, la storia dell’Europa moderna, arrivata ormai alla sua conclusione, si configura proprio come una lunga vicenda di Stati nazionali territorialmente concepiti e costituiti. È difficile periodizzare questo processo, e dire quando esso sia entrato in una fase di crisi. Per quanto riguarda l’Italia, è un fenomeno che diventa visi- bile negli anni Settanta, nel vivo di trasformazioni strutturali e culturali che investono in profondità il nostro Paese. La vicenda della Lega si situa in questo contesto, ed è significativa in un duplice significato. Anzitutto perché è in- dice della crisi dello Stato nazionale moderno; in secondo luogo perché essa cerca di risolvere questa crisi attraverso la costruzione di una microentità statale di carattere regionale, territorialmente definita e rivendicata, fino ad assumere toni di carattere etnico, …

“La riscoperta del pubblico”, di Patrizio Bianchi

È esploso il caso Telecom Italia e d’improvviso un paese, che per anni ha nascosto le proprie responsabilità nei confronti del proprio sviluppo, scopre quanto rilevante sia disporre di grandi reti, di grandi imprese e progetti industriali. Nessuno sembrava voler porre il problema quando il gruppo Agnelli pretese di governare l’allora privatizzata Telecom con quote marginali. O quando oscuri imprenditori bresciani dettero l’assalto al cielo della grande finanza, o quando Pirelli si impossessò dei grandi asset, anche immobiliari, del campione delle telecomunicazioni. Le grandi privatizzazioni degli anni novanta, che portarono alla chiusura dell’Iri, vennero realizzate- sia pur sotto forte pressione europea – con un chiaro disegno strategico; bisognava disporre di grandi gruppi privati ma regolati pubblicamente, da lanciare sul nuovo mercato europeo che si stava creando con l’euro. Le privatizzazioni dei grandi servizi pubblici dovevano permettere del resto una liberalizzazione dei servizi, con l’accesso di nuovi operatori, così da far aumentare la concorrenza ed aumentare i vantaggi per i consumatori. Ma i consumatori sono anche cittadini ed aldilà di più o meno consistenti vantaggi di …

“I Sindacati allarmati scrivono a Letta: incontro urgente”, di Massimo Franchi

«Un urgente incontro in vista dell’adozione delle misure necessarie ». Cgil, Cisl e Uil lo chiedono al governo sulla vicenda Telecom. La lettera è firmata dai segretari generali delle tre confederazioni sindacali, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti e per mittenti ha il presidente del Consiglio Enrico Letta e il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato. «La modifica dell’azionariato di Telecom Italia – si legge nella missiva – provoca conseguenze rilevantissime su tutto il comparto delle telecomunicazioni, settore strategico per il futuro del nostro Paese. Siamo a richiederle – conclude la lettera – un urgente incontro per un esame della situazione in vista dell’adozione delle misure necessarie ». La risposta del governo è stata immediata. Ma, come nel caso della legge di stabilità, per ora non c’è una data per l’incontro. «Li incontro volentieri », ha twittato il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato. Poche e decise righe dunque per far emergere il più possibile nella vertenza Telecom la questione occupazionale, finora ai margini delle polemiche su italianità e sicurezza della rete, mentre negli …

“Una scelta di irresponsabilità istituzionale”, di Luigi La Spina

La notizia ha dell’incredibile. Le dimissioni in massa di tutti i parlamentari del Partito della Libertà, se la Giunta del Senato dovesse votare per la decadenza del leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, da palazzo Madama, in un momento cos ì difficile per le sorti del Paese, annunciano una prova di irresponsabilità istituzionale, prima ancora che politica, davvero sconcertante. Il giorno dopo le assicurazioni di Alfano al presidente della Repubblica, proprio mentre il premier Letta parla all’Onu e alla comunità finanziaria internazionale per convincere gli interlocutori dell’Italia sulla nostra stabilità politica, quando i conti pubblici sono tornati a rischio e i casi Telecom e Alitalia manifestano la grave crisi del nostro sistema produttivo, il dramma personale del leader del centrodestra rischia di portare l’Italia in una situazione di vero caos parlamentare, politico e istituzionale, con conseguenze economiche e finanziarie del tutto imprevedibili. L’impressione è che la tragedia di un uomo, passato dagli onori della ribalta internazionale e dalla percezione di un successo imprenditoriale e politico straordinario e destinato a non finire mai nel consenso della maggioranza …

“La ballata dei poteri morti”, di Massimo Giannini

Nella grandiosa svendita di fine stagione che si sta consumando su Telecom non si salva nessuno. Al dolo di un capitalismo indecente, che scappa col malloppo e lucra i suoi ultimi affarucci sulla pelle di utenti, risparmiatori e lavoratori, si somma la colpa di una politica impotente, che piange le solite lacrime di coccodrillo sul latte già versato. All’inconcludenza dei controllori, che assistono silenti alle nefandezze di un «mercato» sospeso tra Far West e parco buoi, si somma l’impudenza dei manager, che bruciano risorse umane e finanziarie senza mai pagare dazio ma facendosi pagare bunus milionari. È agghiacciante scoprire che una delle ultime grandi aziende del Paese, per quanto fiaccata dalla concorrenza e schiantata dai debiti, possa passare di mano dall’oggi al domani senza che nessuno abbia saputo o abbia visto alcunchè. Non sapeva niente il presidente del Consiglio Letta, che adesso promette la sua tardiva «vigilanza». Non sapeva niente il presidente di Telecom Bernabè, che dichiara addirittura di aver appreso la notizia del blitz spagnolo dai comunicati stampa. Non sapeva niente la Consob, che …

“Quelle 51 donne salvate da una legge in pericolo”, di Michela Marzana

Doina di Tortona si è salvata in tempo. Così Marta che vive in Romagna e Tosca di Ventimiglia. L’ha scampata anche Carla, nel mirino di uno stalker nella sua San Martino Sannita. Sono 51 le donne salvate dal decreto legge sul femminicidio. E sono altrettanti i potenziali carnefici spediti in carcere, o ai domiciliari, che potrebbero essere liberi e pronti a finire quello che avevano iniziato contro le loro vittime. Infatti, il decreto varato dal Consiglio dei ministri l’8 agosto, che prevede per i reati di stalking l’arresto obbligatorio in flagranza, l’allontanamento d’urgenza e l’irrevocabilità della querela, potrebbe non diventare mai legge. Il testo è in discussione alla Camera nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia, ma zavorrato da 414 proposte di modifica, piovute da destra e da sinistra. Tuttavia, il problema delle violenze contro le donne in Italia non si può sperare di risolverlo solo attraverso misure preventive e repressive. Il fenomeno è la conseguenza della profonda crisi identitaria che riguarda non solo gli uomini e le donne, ma più in generale le relazioni …