Giorno: 25 Settembre 2013

“Classi-pollaio dove insegnare è pura follia”, di Mila Spicola

Sono Antonio, ho 15 anni, frequento la I superiore dell’istituto professionale XX, Catania. Sono stato bocciato una volta, in prima media. Già lavoro, aiuto un meccanico nel mio quartiere. Non mi piace studiare perché già in terza elementare non capivo molto e mi annoiavo. Sì è vero, i professori li faccio impazzire, così mi sospendono e me ne sto in officina. Mi sono iscritto al superiore per l’obbligo e per far contenta mia madre. In classe siamo in 38,almeno una 20ina li conosco, son tutti come me. Non ci chiamano per nome, e manco per cognome. Avanti ca finisciunu l’appello è finita la prima ora. E le altre volano: tra grida e urla passa a matinata. Chissa è a scola. Mi faccio solo quest’anno e ciao. Mia madre mi dice “dai, magari ci pigli gusto e ti prendi il diploma” “Mamma, siamo in 38 e in 20 uncicapemu na beata mazza di chiddu chi dicinu, anche se sti mischini si sforzano, seconnu tia ncapu a 38 u spiegano a mmia? Non vedono l’ora che ci …

Ghizzoni e Vaccari “L’agenzia delle Entrate rimanga a Mirandola”

I parlamentari modenesi del Pd presenteranno una interrogazione al ministro Saccomanni. La deputata Manuela Ghizzoni e il senatore Stefano Vaccari, nei prossimi giorni, depositeranno, ciascuno nel proprio ramo del Parlamento, una interrogazione di uguale contenuto in cui si chiede al ministro Saccomanni di non sacrificare, alle esigenze di riduzione dei costi, l’ufficio dell’Agenzia delle entrate di Mirandola che, secondo i piani nazionali, chiuderà i battenti lunedì prossimo. “Le ragioni del risparmio – affermano Ghizzoni e Vaccari – non possono prevalere su quelle di un territorio già così pesantemente danneggiato dal sisma”. Cittadini, imprenditori, forze politiche, associazioni e Istituzioni locali chiedono che l’Agenzia delle Entrate rimanga a Mirandola, e non solo come sportello decentrato, ma con tutte le funzioni e le attività che ha sempre svolto. I parlamentari modenesi Pd Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari, ancora una volta facendosi interpreti delle esigenze del territorio, hanno deciso di portare il caso direttamente sul tavolo del ministro Saccomanni. Presenteranno, infatti, ciascuno nel proprio ramo del Parlamento, una interrogazione di uguale contenuto in cui si chiede che il Comune …

«È il segno del declino, Berlusconi primo responsabile», di Bianca Di Giovanni

«È la materializzazione della crisi di cui parliamo ogni giorno, la conseguenza del declino italiano». Vincenzo Visco commenta così la notizia dell’aumento di capitale di Telefonica in Telecom. Una fotografia disarmante, se consideriamo che «Telecom viene acquistata da un suo competitor, che era molto più debole degli italiani e che, da quello che capisco, pagherà pochissimo» aggiunge. Insomma, per l’ex ministro è un colpo fortissimo al sistema paese. E l’Alitalia? Lì come andrà a finire? «Come Telecom», replica tranchant. Quali responsabilità ha la politica? «Il 99% delle responsabilità sono dei governi Berlusconi. Vorrei ricordare che al momento dell’uscita di Tronchetti Provera c’era un’ipotesi di acquisto degli americani della At&T che avrebbero pagato 3 euro ad azione. Si decise l’arrocco difensivo, in nome dell’italianità, con una società di controllo che evidentemente non ha retto». E non si è fatto nulla neanche sulla rete. «Difatti, questo è il problema principale. C’era un progetto allo studio, non so bene per quali motivi non sia andato avanti. E non so neppure se il governo abbia ancora la possibilità di …

«Ridare dignità alle vittime nell’Italia dei femminicidi», di Alessandra Arachi

Le donne raccontate dai giornali. Esibite in televisione. Cliccate su internet. «Come possiamo ridare loro dignità?». La domanda, a nome del consesso, l’ha posta Annamaria Tarantola. Non è una domanda qualsiasi. Non in un posto qualunque. Ieri mattina al Senato si sono dati appuntamento le istituzioni e i responsabili dell’informazione in Italia per un convegno che sullo sfondo di quell’orrore chiamato femminicidio ha cercato di individuare le radici di così tanta violenza, con l’intento di applicare la cosidetta convenzione di Istanbul che il nostro Parlamento ha ratificato nel giugno scorso. Coro unanime: il nostro in Italia è un problema fortemente culturale. Lo hanno detto il presidente del Senato Piero Grasso e lo ha ribadito con dovizia di dettagli la presidente della Camera Laura Boldrini, mentre la presidente della Rai ha riferito dati dell’Oms piuttosto inquietanti. Ha detto Annamaria Tarantola: «I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità del giugno 2013 ci dicono che nel mondo più di una donna su 3 è vittima di violenza e che questa percentuale in Italia sale a 1 su 2. Di …

“Se la politica è dei padroni”, di Paolo Borioni

La vicenda del finanziamento ai partiti assume ormai caratteri che confinano con l’inciviltà politica. La destra non ritiene di accettare nemmeno la soglia massima di donazione posta a 100mila euro. Chiunque deve, secondo il Pdl, poter donare anche una cifra indecente, di quelle pensate per condizionare, o addirittura per comprare un partito, e non per sostenerlo. Per questo ieri la commissione Affari Costituzionali della Camera ha interrotto i lavori. Ora, salvo ravvedimenti notturni, tutto dipenderà dall’aula. La ragione, anzi la scusa, addotta dalla signora Gelmini è che «disincentivare il finanziamento dai privati mentre si abolisce il finanziamento pubblico non è logico». Come è ovvio dietro c’è altro: Berlusconi nel suo crepuscolo inglorioso usa ogni stratagemma per mantenere i suoi nella sudditanza, e quello di donazioni senza limite gli regala un’arma che solo lui possiede per continuare ad essere quel padrone che è sempre stato. Del resto, ha pienamente ragione a sospettare che moltissimi, nel suo partito, stanno già pensando ad altre destinazioni. Ma in pubblico il rituale della fedeltà esteriore va mantenuto. Così gli esponenti …

“La Norimberga del capitalismo”, di Alessandro Penati

La prima pagina della sezione economica di Repubblica di ieri: “Telecom in mano agli spagnoli”; seconda: ”Trattativa con Air France … Alitalia in picchiata”; terza: ”Ansaldo, baluardo Cdp contro coreani e giapponesi”. Titoli analoghi, negli ultimi tempi, a proposito della vendita di Bulgari, Loro Piana, Parmalat, Avio. Ma chi pensasse che il vero problema dell’Italia oggi sia la colonizzazione delle nostre grandi aziende, si sbaglierebbe due volte. Gli stranieri comprano, e a prezzo di saldo, perché le nostre aziende valgono poco; e valgono poco perché sono state gestite male per troppo tempo dagli italiani, e non reggono più la concorrenza in un mondo sempre più aperto. Il problema dunque è tutto nostro. Lo abbiamo creato con la nostra incapacità. Lo straniero alle porte è la conseguenza, non la causa. Le nostre aziende riescono a essere competitive finché dominano una nicchia, troppo piccola per essere aggredita dai grandi gruppi internazionali. Ma la dimensione della nicchia finisce per limitare quella delle imprese. I tentativi di espansione fuori dai confini, spesso finisce con una Caporetto (Rcs, Fininvest, Enel, …

“Quote rosa, tre mesi per adeguarsi ma le aziende sono ancora lontane”, di Manuela Messina

Per adeguarsi alle quote rosa nei Consigli di Amministrazione restano solo tre mesi. In caso contrario, le aziende riceveranno multe dai centomila al milione di euro per i CdA e dai ventimila ai 200 mila euro per i collegi sindacali. Non bastassero i richiami, la pena prevista è l’annullamento degli organismi di controllo. L’entrata in vigore, nell’agosto 2012, della legge n.120 del 12 luglio 2011, promotrici le parlamentari Lella Golfo (Pdl) e Alessia Mosca (Pd), che introduce le quote di genere nella composizione degli organi sociali delle società quotate e di quelle a controllo pubblico, ha iniziato a dare i primi frutti. Il numero di donne che siedono negli organi di amministrazione delle società italiane quotate è cresciuto, con poltrone “rosa” che oggi sono (dati Consob) il 17,2 per cento del totale. “Un record – spiega Alessia Mosca al La Stampa.it – visto che a fine 2011 le donne erano solo il 7,4 per cento” . La legge in effetti parla chiaro. Entro la fine del 2013, tutti i CdA e le spa quotate dovranno …