Giorno: 18 Settembre 2013

“Ghizzoni: sui ‘Quota96’ non ci arrendiamo”, di Alessandro Giuliani

C’è tanta amarezza. Il personale della scuola che attendeva una deroga per liberarsi dalle sabbie mobili della legge Fornero stavolta ci credeva davvero. Tanti rappresentanti del nuovo Governo, compreso il ministro Carrozza, avevano speso parole di interessamento. I pareri delle commissioni parlamentari erano stati tutti a favore. Come le dichiarazioni di tanti esponenti politici oggi presenti sui banchi del parlamento Invece, per il secondo anno consecutivo, per migliaia di ‘Quota96’ (docenti e Ata con almeno 35 anni di contributi e 61 anni di età anagrafica) è arrivata la doccia fredda: le porte della pensione sono rimaste chiuse. E quelle della scuola, dopo la pausa estiva, si sono riaperte. A mettersi di traverso, è stata la Ragioneria Generale dello Stato. Che, oltre a rilevare il problema della mancanza di fondi, tra i 100 e i 200 milioni di euro, ha fatto rilevare quanto sarebbe stato pericoloso concedere quella deroga: per gli economisti dalla PA il via libera alla scuola avrebbe scatenato la stessa rivendicazione da parte di centinaia di migliaia di dipendenti di altre amministrazioni. Con …

“Senza «tetto» legge pericolosa”, di Paolo Borioni

I lavori parlamentari sulla riforma del finanziamento ai partiti proseguono in questi giorni senza la dovuta attenzione. È grave. Colpisce come tutto accada in un sostanziale silenzio su alcune questioni democratiche decisive. Colpisce questo dibattito inconsapevole dei danni che una legge sbagliata sul finanziamento alla politica può arrecare al Paese. I grandi giornali non fanno altro che indicare l’«Europa» come imperativo categorico ad ogni sussulto o incertezza, ma mai nulla dicono sul fatto che il finanziamento pubblico rimane l’asse fondamentale di ogni democrazia europea. Così facendo si oscura un processo parlamentare che, nella disattenzione generale odierna (o nella distorsione degli argomenti fino a qualche settimana fa) non pare ancora avere assicurato almeno due pregiudiziali, non negoziabili criteri di riforma. Il primo ed essenziale è indicare tetti il più possibile bassi per ogni donazione, tanto più nel caso già di per sé molto negativo, che le donazioni private rimangano l’unico strumento di sostegno all’attività politica. Il secondo è un divieto assoluto di dona- zioni indirette, ovvero il divieto di aggirare i tetti (se, speriamo, ci saranno) …

“Al pettine i nodi politici di vent’anni”, di Giovanni Orsini

La Corte di Cassazione, al termine di un contenzioso giudiziario durato anni e passato attraverso innumerevoli meandri, ha confermato ieri la condanna a Fininvest a pagare una cifra di circa mezzo miliardo di euro alla Cir di Carlo De Benedetti, come risarcimento per la vicenda del Lodo Mondadori. La notizia è uscita proprio mentre si attendeva che Berlusconi diffondesse un messaggio che, stando alle voci, avrebbe avuto un robusto contenuto politico e forse condizionato in profondità il futuro dello schieramento di centro destra. E oggi, infine, la questione della decadenza di Berlusconi da senatore, a motivo di un’altra condanna ottenuta anch’essa non come politico ma come imprenditore, affronterà il passaggio decisivo in giunta al Senato. La confluenza di questi tre avvenimenti rafforza sempre di più l’impressione, viva da almeno un mese e mezzo, che nell’attuale sfortunatissimo torno di tempo siano venuti al pettine tutti o quasi i nodi politici irrisolti degli ultimi vent’anni. Una sorta di «tempesta perfetta». Fra i nodi più ingarbugliati troviamo naturalmente il conflitto di interessi: l’anomalia macroscopica di un imprenditore – …

Rehn all’Italia “Sbagliato abolire l’Imu così rischiate”, di Luisa Grion

Il commissario Ue in Parlamento L’Iva verso l’aumento a ottobre I dati sulla nostra economia sono «deludenti», l’incertezza politica frena la ripresa e le iniziative che abbiamo assunto sull’Imu hanno creato grandi perplessità in Europa. Tanto più che l’uscita dalla crisi è una speranza, non ancora una certezza: sarà meglio renderci conto che, questa volta, il talento non basterà a salvarci e che senza una profonda «revisione del motore» resteremo fermi al box. Ecco le considerazioni sull’Italia che Olli Rehn, vicepresidente della Commissione Ue, ha snocciolato ieri durante una audizione alla Commissione Bilancio della Camera, utilizzando una metafora automobilistica che non è bastata a contenere l’effetto doccia fredda. L’analisi del Commissario agli Affari economici ha fatto capire che – usciti dalla procedura d’infrazione – l’Europa non è convita della nostra capacità di rispettare gli impegni presi. Nonostante le rassicurazioni fornite del governo, che anche ieri, con il ministro dell’Economia Saccomanni, ha di nuovo ribadito l’impegno a contenere il deficit nel limite del 3 per cento del Pil. Alcuni dei segnali offerti, non sono andati giù …

“Scuole italiane fatiscenti e pericolose. Palestre e bagni i luoghi più sporchi”, da repubblica.it

Nell’XI rapporto sullo status degli istituti scolastici di Cittadinanzattiva i numeri parlano chiaro. I problemi più grandi riguardano la manutenzione dei plessi, la presenza di barriere architettoniche e sovraffollamento delle aule. Intanto si aspetta l’Anagrafe dell’edilizia scolastica per sfruttare al meglio i fondi. Le scuole italiane cadono a pezzi. Tra problemi di manutenzione e strutture inadeguate, quello disegnato dall’”XI Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici” da Cittadinanzattiva, che già in passato è stata protagonista di indagini sul tema, è un quadro in chiaro e scuro. Lo studio che ha interessato 165 scuole in 18 regioni (tutte tranne Liguria e Valle d’Aosta), ha evidenziato le anomalie dei plessi italiani che spesso, da luogo di formazione, si trasformano in potenziali pericoli. Sono infatti 29 le tragedie sfiorate quest’anno a causa di crolli di diversa entità. Se da un lato sono aumentati gli istituti che possiedono le certificazioni richieste dalla legge (lo scorso anno solo un quarto delle scuole era in regola con tutte le certificazioni), dall’altro è andato via via peggiorando il loro stato. …

Scuola. Ghizzoni (Pd), escludere spese per edilizia dal patto di stabilità interno

“Rendere finalmente operativa l’Anagrafe dell’edilizia scolastica quale strumento principale di conoscenza e programmazione ed escludere dal Patto di stabilità degli Enti locali le spese di intervento per edilizia scolastica”. Lo dice Manuela Ghizzoni, deputata del Pd e vice presidente della commissione Cultura della Camera intervenendo alla tavola rotonda organizzata da Cittadinanzattiva per la presentazione dell’11esimo rapporto su “Sicurezza, qualità, accessibilità a scuola”. “Un primo passo è stato compiuto nel recente decreto sulla scuola – prosegue Ghizzoni -, nel quale sono messi a disposizione delle Regioni 40 milioni per la stipula di mutui trentennali per finanziare interventi in materia di edilizia scolastica con oneri di ammortamento a carico dello Stato. Si è quindi intrapreso un cammino che non può essere arrestato e che nella prossima legge di stabilità deve trovare una definitiva conferma. Come sempre il lavoro di Cittadinanzattiva è prezioso. In passato non è sempre stato utilizzato dalla politica ma oggi possiamo osservare con piacere che le cose stanno cambiando. Il Governo Letta invertendo la tendenza degli ultimi anni, ha deciso di stanziare fondi per …

“Riva non paga i fornitori, la crisi sociale si aggrava”, di Massimo Franchi

Se lunedì era stata la giornata delle« pressioni del governo sulla Riva Acciaio, ieri è stato il giorno dei contatti fra azienda, garante e Procura di Taranto. Contatti che però non hanno portato ad uno sblocco della situazione, che rimane sempre intricata con tempi che si allungano. Con conseguenze che si allargano ora dopo ora. E che ieri hanno colpito i fornitori del gruppo. TELEFONATE ED INCONTRI Dopo l’incontro Zanonato-Ferrante (a cui ha partecipato anche l’amministratore unico Cesare Riva, unico esponente della famiglia non sottoposto a provvedimenti cautelaci) di lunedì sera, ieri il ministro dello Sviluppo e il presidente del gruppo hanno contattato in momenti diversi il custode dei beni cautelari, Mario Tagarelli. La speranza che potesse dare risposte positive sull’uso dei conti correnti e sulla ripresa dell’attività aziendale (possibile sia per la Procura che per il governo) è presto svanita. È stato proprio il commercialista nominato dalla Procura ad informarli dei ritardi. Il verbale di immissione in possesso dei beni sequestrati non gli è ancora stato notificato. I militari della Guardia di Finanza sono …