Giorno: 8 Settembre 2013

“Chi non vuole le riforme”, di Carlo Galli

La riforma della Costituzione sta cominciando a muovere vivacemente le acque della politica. Ma in direzioni ben diverse. Da una parte, c’è la gazzarra del Movimento 5 Stelle, con quanto di goliardico, di provocatorio, di consapevolmente propagandistico vi è connesso. L’occupazione del tetto del Parlamento – con i deputati virtuosi vicini al Sole, mentre l’Aula soffoca, laggiù, nella palude partitica – è uno scadente gesto di dannunzianesimo in ritardo. La lotta politica si può svolgere – durissima – dentro le istituzioni; si può anche svolgere fuori dalle istituzioni, nelle piazze e nelle fabbriche; ma non si può svolgere contro le istituzioni. Non può ridicolizzare né offendere il Parlamento, nel quale, piaccia o no, proprio a norma di Costituzione si rappresenta la sovranità del popolo – con il corollario conseguente del mandato libero -. L’amore per la nostra Carta (anche se professato da una forza politica che si dichiara esterna al moderno principio di rappresentanza), è certamente lodevole; ma si richiederebbe un po’ più di coerenza: il Parlamento è parte integrante della democrazia repubblicana disegnata dalla …

“Il coraggio di fermarsi”, di Carlo Sini

Manifestazioni, marce, digiuni, cortei per la pace: ognuno di noi quanti non ne ricorda e ne ha visti nel corso degli anni? L’esperienza insegna che della loro efficacia pratica possiamo dubitare con ragione, ma questo non significa che le iniziative pacifiste siano inutili e che non abbiano alla lunga un peso non soltanto morale. Ben pochi, però, credono davvero che le campagne pacifiste cancelleranno, in un futuro prevedibile o ragionevole, la guerra dalle vicende mondiali e mi metto anch’io tra gli scettici e tra i più. Le guerre accompagnano la storia umana da tempo immemorabile e ogni spiegazione economica, psicologica, antropologica, biologica o altro, sembra sempre e da sempre insufficiente a darcene una comprensione definitiva ed efficace. Forse, se ne fossimo capaci, le nostre sensatissime aspirazioni pacifiste ne troverebbero conforto e magari qualche suggerimento più efficace. Intanto però tutti sappiamo che i conflitti presentano sempre ragioni di facciata e ragioni più profonde e nascoste delle quali ben pochi sono in grado di sapere davvero qualcosa. Le ragioni di facciata servono appunto a salvare, con l’impiego …

“Troppi stranieri, ritiriamo i nostri figli” la rivolta dei genitori nella scuola multietnica, di Sandro De Riccardis

«Fino a luglio, i genitori mi assicuravano che avrebbero iscritto i bambini, poi a uno a uno le famiglie hanno cambiato idea. Sono tornata a scuola e ho visto che se ne sono andati tutti». Per Marinella Bertoni Ducoli, 57 anni, dirigente di plesso alla scuola elementare di Corti, frazione di Costa Volpino, Bergamo, gli italiani hanno ritirato i loro figli dalla prima elementare a maggioranza di bimbi stranieri, «per una scelta basata su piccole cose, come ad esempio la paura di non poter festeggiare il Natale. È stato un alone di dubbio che si è diffuso lentamente e ha fatto cambiare idea anche a chi aveva avuto, per cinque anni, altri figli da noi». Ora nell’unica prima di Corti, ci saranno 14 alunni stranieri: tanti romeni, un gruppo di marocchini, poi bosniaci, croati, albanesi. I sette italiani, uno dopo l’altro, sono finiti negli istituti delle altre sei frazioni di Costa Volpino. Tra queste, Corti è quella con la più alta percentuale di residenti stranieri, con oltre cento iscritti alla scuola primaria. Una tendenza in …

“Ma il Cavaliere serve a Mediaset?”, di Massimo Muchetti

In questi giorni Silvio Berlusconi si chiede se, per Mediaset, sia meglio che lui ritiri la fiducia al Governo Letta puntando a ottenere elezioni anticipate, e poi a vincerle almeno alla Camera, prospettive entrambe incerte, o se sia meglio che lui, alla fine dell’azione dei suoi avvocati, accetti la sentenza, e dunque sostenga ancora l’inquilino di Palazzo Chigi e guidi il Pdl da casa, dato che nessuno potrà comunque impedirgli di fare politica. Che l’ex premier si occupi della «sua» azienda è umanamente comprensibile. Certo, prova una volta di più l’esistenza del conflitto d’interessi che da vent’anni inquina la politica e l’industria della comunicazione in Italia. Ma è anche vero che, per l’elettorato del centro-destra, non si tratta di un gran problema; del resto, è solo in questa legislatura che si è formata una maggioranza parlamentare teoricamente in grado di risolvere la questione dei conflitti d’interesse (e purtroppo assai meno in grado di risolvere tante altre, non meno rilevanti questioni). Berlusconi ha ragione di preoccuparsi per il futuro dell’azienda. Mediaset è una grande impresa italiana. …

“Prof inidonei, il Pdl li lascia al loro destino: diventino Ata!”, da La Tecnica della Scuola

Elena Centemero, responsabile Scuola del Partito delle Libertà: non si può rinunciare a 100 milioni di euro lasciando improduttive 3.500 persone. Replica Francesca Puglisi, capogruppo Pd in commissione Istruzione al Senato: stiamo parlando di una ‘norma vergogna’ sulla cui cancellazione c’è unanime condivisione delle VII Commissioni. E ancora: non sono “falsi invalidi”, ma persone con gravi patologie. Fatto sta che a poche ore dall’approvazione del decreto in CdM, l’esito rimane incerto. Alla vigilia dell’approvazione in Consiglio dei ministri del “pacchetto” di norme urgenti sulla scuola, si accendo il dibattito sui docenti inidonei. I rumors delle ultime ore danno ancora per incerta la volontà del Governo sull’annullare la norma, introdotta dall’esecutivo Monti attraverso la spending review, che trasferirebbe almeno 3.500 insegnanti non più idonei all’insegnamento nei ruoli di assistenti amministrativi e tecnici dei laboratori scolastici. Dal Pdl nelle ultime ore sono state spese delle critiche verso un’eventuale annullamento della norma. A schierarsi contro l’abrogazione della norma è stata, in particolare, Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola, Università e Ricerca del Partito delle Libertà, che ha detto di …

“La paralisi che peggiora i conti”, di Francesco Guerrera

Tra Manzoni e Clooney, Cernobbio è il posto perfetto per raccontare tragedie e commedie dell’Europa di oggi. La splendida Villa d’Este si affaccia sul ramo del Lago di Como tanto caro all’autore dei Promessi Sposi ed è a pochi minuti in barca dalla villa della star di Hollywood (dall’acqua non si vede quasi niente: George ama la privacy). Ma questo weekend, l’aristocratica dimora che ospita il summit annuale dell’Ambrosetti House è il palcoscenico di lusso per uno show che sta toccando milioni di cittadini ed imprenditori europei. Lo si potrebbe chiamare: «OK, il prezzo non è giusto». Il prezzo è il costo della stasi politica ed istituzionale che sta attanagliando l’Unione Europea, facendo soffrire società ed individui, preoccupare gli investitori e innervosire partner commerciali come gli Usa. (C’è anche un’attrazione prettamente nazionale: il tormentone sul futuro del governo Letta). Alcuni dei grandi del pianeta riuniti a Cernobbio l’hanno buttata sull’ottimismo. Nelle sale cinquecentesche, politici e banchieri centrali hanno sfoderato un sorriso vincente alla Clooney e ricordato che un anno fa stavamo peggio, con l’euro sul …

“Il legno storto che vorremmo raddrizzare”, di Eugenio Scalfari

Il legno con il quale siamo costruiti è storto, lo disse Kant e lo riprese Isaiah Berlin titolandoci un suo libro. Il legno è storto ma guai a tentare di raddrizzarlo perché è impossibile, bisognerebbe cambiare la natura stessa della nostra specie che sta a metà strada tra l’animale che vive di soli istinti e l’uomo animato da istinti ma anche da pensieri. Di qui, da questa duplice natura di scimmia pensante nascono le nostre contraddizioni, le storture del nostro legno, ineliminabili perché connaturate, nostra disperazione e insieme nostra ricchezza. Le storture connaturate sono ineliminabili, ma spesso impongono una scelta e quindi una sfida perch é ogni scelta comporta una sfida e noi, cittadini di questo mondo gremito di contraddizioni, viviamo a tal punto incalzati dalla necessità di scegliere che sempre più spesso precipitiamo nell’indifferenza, vedendo soltanto il nostro interesse immediato e particolare. Farò qui l’elenco di alcune di queste contraddizioni che ci riguardano da lontano, da vicino e da vicinissimo. Julia Kristeva, intervistata ieri da Franco Marcoaldi, ha ricordato che la radice dalla quale …