“Il Pd che serve dopo Berlusconi”, di Alfredo Reichlin
Che congresso vogliamo fare? Intanto alla faccia di un mondo politico e giornalistico che vive solo solo scagliando fango contro il Pd, si deve riconoscere che questo partito esiste. Eccome se esiste. Basta guardare alla vitalità e alle speranze che si esprimono nelle nostre assemblee. Pongo però un problema. Qual è la realtà da cui partire? Parlo di quello stato di cose che, al di là delle persone, ci mette alla prova e interroga quel grumo di cultura politica, di storia e di passioni che si chiama un partito. E che ridefinisce il suo ruolo reale, non in astratto e non solo tatticamente ma di fronte all’oggi, cioè a una situazione che è ben più di una crisi, è un passaggio davvero cruciale della storia repubblicana. Stiamo attenti a non sbagliare sulla realtà che ci sfida, essendoci solo un esile crinale che separa una crisi politica dall’esplosione di una crisi di regime. Basta immaginare che Berlusconi, per sopravvivere, riesca a trascinare il Paese in una elezione anticipata giocata ancora col «porcellum». Non è una fantasia, …