Giorno: 4 Luglio 2009

Franceschini: “la crisi c’è ma dov’è il Governo?”

“E’ inaccettabile che il Governo neghi la crisi e continui a voltare la faccia dall’altra parte: questo e’ uno schiaffo alle famiglie ed alle imprese”. Così replica Dario Franceschini, a margine dell’appuntamento dell’associazione “Quarta fase” a Norcia, al presidente del Consiglio che solo questa mattina ha parlato di una crisi in cui “il peggio è già passato”. “È insopportabile questo modo di fronteggiare la crisi – dice Franceschini – e mentre famiglie e imprese chiedono misure urgenti, il governo continua nel suo atteggiamento di minimizzazione, continua ad intimidire i giornali che pubblicano i dati, e continuano ad attaccare gli organismi che li rendono noti. Anziche’ tenere questo atteggiamento il governo deve agire e anche accettare di confrontarsi con le nostre proposte”. “Di fronte a milioni di famiglie e imprese che chiedono misure urgenti, il presidente del Consiglio continua con questo atteggiamento che tende a minimizzare e negare il problema. Continua a intimidire editori e giornalisti, gli organismi internazionali. Di questo non se ne può più. Il governo ha il dovere di agire”, sottolinea Franceschini ricordando …

“L’Aquila già blindata, l’ira degli sfollati”, di Giuseppe Caporale

Tra scosse e nubifragi, nelle tende un giorno da incubo. “E ora hanno pure militarizzato la città, il G8 non ha dato un euro alla nostra economia. E qui le aziende chiudono una dopo l’altra”. L’AQUILA – «Il mostro è tornato… Hai sentito che botta?». Nella tendopoli di piazza D’Armi, un’ora dopo la nuova scossa che ha fatto ripiombare L’Aquila – o ciò che ne rimane – nella paura, almeno in apparenza è come se non fosse successo nulla. Qui, da tre mesi, millecinquecento terremotati combattono faticosamente per la normalità. Tra tende, polvere, caldo e pioggia. Ieri, poco dopo la scossa, sull’Aquila si è abbattuto un violento nubifragio che ha allagato le tendopoli. I cui abitanti tirano avanti come possono, combattono usando come arma i lavori quotidiani: fanno il bucato, cercano di tener pulita la tenda, trascorrono la giornata tra pali, viti e martelli. Come Enzo Spadoni, cinquantenne: «Stiamo montando un palco, perché sabato celebriamo il primo matrimonio dentro la tendopoli. Mi raccomando, venite a vedere…». Il “mostro” come, ormai da mesi, da queste parti …

“Male senza confini”, di Laura Lucchini

La mutilazione genitale femminile in Europa è molto più diffusa di quanto si immagini: dall’Austria alla Francia, crescono le pratiche clandestine e diminuiscono le denunce. In Germania sono oltre 24mila le donne-vittime. Terres des femmes lancia l’allarme: “almeno 4mila le bambine a rischio”.Circa 4000 ragazzine in Germania sono considerate dalle autorità e dalle ong competenti a rischio di infibulazione, una pratica a cui vengono sottoposte spesso nel corso di viaggi nei propri paesi d’origine. Nonostante ciò un tribunale ha emesso alcuni giorni fa una sentenza che permette a una famiglia etiope residente in Germania, di mandare la propria figlia in viaggio in Etiopia. Il caso ha diviso l’opinione pubblica e le organizzazioni dei diritti umani. «Abbiamo cercato di determinare se sussiste il rischio di mutilazione genitale per la ragazzina di 10 anni di Baden», ha spiegato il giudice Klaus Bohem- «il Tribunale è giunto alla conclusione che non c’è alcuna minaccia di lesioni a danno della minore». Con queste parole si sono chiusi martedì, mesi di processo in cui si scontravano l’associazione Task Force fgm …

“L’ossessione della sicurezza genera insicurezza”, di Michele Ainis

All’indomani del nuovo reato d’immigrazione clandestina, alla vigilia del prossimo reato d’intercettazione malandrina, resta in sospeso una domanda: quanti ancora vogliamo sbatterne in galera? Africani itineranti, giornalisti intraprendenti, e poi a seguire drogati impenitenti, automobilisti imprudenti, mendicanti e postulanti, perfino chi ha una casa da affittare, se putacaso sbaglia l’inquilino. Ma questa domanda se ne tira dietro una seconda: c’è in Italia un pozzo così largo e profondo da ospitare i rifiuti umani che gettiamo via dalla cucina? No, non c’è. C’è piuttosto un intero paese chiuso a chiave dentro il Belpaese. È grande quanto L’Aquila prima del terremoto, supera la popolazione di Teramo e Rovigo, ha il doppio d’abitanti rispetto a Enna, Aosta, Nuoro, Belluno, ma non dispone degli stessi chilometri quadrati. Vive in stanze dove si fanno i turni per dormire, talvolta in compagnia di qualche topo, talvolta sottoterra come a Favignana. È il paese dei galeotti: 63.460 residenti a giugno, 70 mila entro il prossimo dicembre, dato che le new entries sono mille al mese. Significa due volte e mezzo la popolazione …