Giorno: 11 Luglio 2009

Precari della scuola chiedono le dimissioni della Gelmini: «Non poteva far peggio»

Il 15 protesta a Montecitorio: con loro sindacati e opposizione I precari della scuola tornano sul piede di guerra per dire no ai decreti sui tagli agli organici ed ai progetti di riforma dell’istruzione: il 15 scenderanno in piazza Montecitorio per una manifestazione nazionale, che giorno dopo giorno sta raccogliendo sempre più consensi; oggi i Comitati italiani precari anticipando i temi della protesta hanno chiesto le dimissioni del ministro Gelmini. L’attacco al responsabile del Ministero dell’istruzione è trecentosessanta gradi: per i Cip la gestione del Dicastero di viale Trastevere è “un fallimento totale. In un anno – sostiene l’associazione precari – non si poteva far peggio. Dal piano programmatico ai regolamenti, dalla chiusura delle scuole nei piccoli centri alla determinazione del numero degli alunni per classe, dalla circolare sulle iscrizioni a quella sui libri di testo, dal sistema di valutazione alla quantificazione degli organici, dal voto in condotta a quello di ammissione agli esami di stato, abbiamo assistito ad una lunga di serie di provvedimenti raffazzonati, velleitari, demagogici, scoordinati tra loro e disarticolati dalla realtà”. …

“La giacca del Presidente”, di Tania Groppi

Il Quirinale può rifiutarsi di firmare una legge lo dice la Costituzione, c’è chi lo pretende. In realtà è un potere “debole” e poco usato Nella democrazia maggioritaria e conflittuale alla quale è approdata la lunga transizione italiana, guardare in modo salvifico al Colle più alto, invocando un intervento del Capo dello Stato che ponga freno allo strapotere di una maggioranza onnipotente e la riporti nell’alveo della Costituzione è diventata un’abitudine. Ciampi prima, Napolitano poi, sono stati di frequente “tirati per la giacchetta” dall’opposizione, invitati più o meno pesantemente a usare i propri poteri di garanzia: l’autorizzazione alla presentazione al Parlamento dei disegni di legge governativi, la promulgazione delle leggi, l’emanazione degli atti normativi del governo. Dei tre poteri, è soprattutto la promulgazione delle leggi ad essere al centro dell’attenzione: quasi non c’è legge importante sulla quale non si chieda al Presidente di “non firmare”, utilizzando la possibilità di rinviarla alle camere per un nuovo esame. L’esperienza tuttavia ci mostra (emblematico il caso, nel luglio 2008, della “legge Alfano”, fulmineamente promulgata dal Presidente nonostante le …

“Così Alfano vuole ridisegnare il Csm”, di Liana Milella e Giovanna Vitale

Non è una riforma costituzionale, ma rivoluzionerà l’assetto del Csm. Sorteggio dei candidati. Collegi sminuzzati. Giudici che votano per i giudici, pm per i pm, magistrati della Cassazione solo per i loro colleghi, una sorta di separazione di fatto delle carriere. Sezione disciplinare fatta di componenti che processano le toghe e basta. Lo scontro tra i magistrati e il Guardasigilli Alfano si preannuncia molto duro. L’Anm è già sul piede di guerra, ma la prospettiva potrebbe essere ben più dirompente: dimissioni degli attuali componenti togati del Csm, in netto anticipo rispetto alla scadenza naturale del giugno 2010, per anticipare la legge del ministro della Giustizia e rinnovare il Consiglio con quella in vigore. Repubblica anticipa il testo, la relazione introduttiva, le slides con cui il governo Berlusconi lancia l’offensiva contro la magistratura su un terreno, l’autogoverno, che rappresenta il baluardo dell’autonomia e dell’indipendenza costituzionale. Il ddl Alfano, per le anticipazioni che ne sono giunte al Quirinale, sta provocando anche lì le prime preoccupazioni. Ha un’ossessione Alfano, schiacciare le correnti della magistratura. L’ha detto il 10 …

“Il sorriso di Obama”, di Stefania Pezzopane Presidente della provincia de L’Aquila

Guardo sfilare le ultime lussuose limousine. I grandi della terra, riuniti a L’Aquila per tre giorni, abbandonano il campo e i primi riflettori si spengono. Nel giro di poche ore tutto tornerà alla normalità. A Coppito la caserma della Guardia di Finanza, che negli ultimi giorni è stata trasformata in un palcoscenico sontuoso e irriconoscibile tornerà, immagino, alla sua consueta austerità. Le maglie della sicurezza si faranno più elastiche. Il fortino inespugnabile sarà di nuovo aperto. Mi auguro che possa tornare presto ad ospitare gli stessi leader che proprio qui, a L’Aquila, hanno assunto impegni concreti e precisi per la ricostruzione. Segno eloquente che la scelta di dire sì, senza dubbi né incertezze, alla proposta di ospitare il G8 si sia rivelata in effetti un’opportunità. Il mondo ha visto, ha toccato con mano, ha capito la tragedia che ci ha colpito. Ha visto il dolore e la città ferita. Ma adesso deve iniziare la ricostruzione. I grandi della terra sono chiamati a rispettare i loro impegni. Per questo li invitiamo a tornare, per seguire da …