Giorno: 30 Luglio 2009

“Lo stato di eccezione”, di Massimo Giannini

Il miserabile spettacolo del decreto anti-crisi è un misto tra il teatro di Ionesco e l’opera dei pupi. C’è l’assurdo: il governo impone con una mano la conversione di un primo “provvedimento urgente” infarcito di errori ed orrori, con l’altra ne presenta un secondo che riscrive quello appena approvato. C’è la farsa siciliana: il Parlamento svilito nella quinta di un’opera buffa, dove gli eletti del popolo, povere marionette, si scambiano legnate fragorose ma inutili. Il decreto anti-crisi è discutibile nel merito. L’ennesimo patchwork di ben 25 articoli scombinati e incorenti, l’ennesimo pacchetto di oltre 100 commi di norme palesemente “tossiche” insaccate insieme a norme apparentemente virtuose: come i “titoli salsiccia” che hanno fatto crollare i mercati finanziari mondiali. Da una parte qualche piccola pietra per arginare l’onda d’urto della crisi recessiva: dagli aiuti fiscali per le imprese che ripatrimonializzano alla detassazione degli utili reinvestiti in nuovi macchinari, dal “premio di occupazione” per le aziende che non licenziano all’aumento delle dotazioni infrastrutturali. Ma dall’altra parte una pioggia di interventi che, con la strategia di contrasto alla …

“Italia, un paese costruito sulla sabbia”, di Natalia Lombardo

Un paese di cartapesta. Scuole e ospedali, ponti e gallerie, edifici pubblici e privati costruiti con «cemento taroccato», depotenziato con la sabbia e allungato con acqua. Quello dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento non è un caso isolato, ma la punta di un iceberg di un «gigante dai piedi d’argilla» che arricchisce la cosche mafiose. È quanto rivela un dossier stilato da Legambiente sulle costruzioni dal «cemento fasullo», intitolato: «Le mani della criminalità dietro appalti e imprese del calcestruzzo». Ne emerge una mappa sconcertante, nella quale edifici pubblici rischiano di sbriciolarsi come castelli di sabbia, come è successo con il terremoto in Abruzzo: scuole calabresi, il commissariato di Polizia di Castelvetrano nel trapanese, interi padiglioni di ospedali siciliani, gallerie e autostrade dal Molise al Veneto. Una scia di sabbia che dal Sud sale al Nord con le betoniere di società gestite direttamente dai clan, oppure da ditte che, risparmiando milioni sul cemento, pagano un «pizzo» alle mafie. Cemento taroccato violando la norma Uni En 206-1 sull’equilibrio dell’impasto, quando non vengono usati rifiuti tossici, come …

Decreto sui criteri di valutazione ricercatori: una scelta anti-meritocratica da parte del MIUR. Disattese tutte le promesse di maggiore trasparenza nei concorsi

L’Associazione dei Precari della Ricerca Italiani esprime forte rammarico e contrarietà rispetto al testo definitivo del Decreto Ministeriale sui criteri di valutazione dei titoli e delle pubblicazioni per i concorsi da ricercatore, firmato il 28 Luglio 2009 dal Ministro Gelmini, con oltre 6 mesi di ritardo. A dispetto degli annunci mediatici del “Pacchetto Università” del 24 Luglio, in cui venivano annunciati criteri di valutazione basati su i tanto auspicati principi di trasparenza e meritocrazia, rimaniamo sconcertati di fronte ad un Decreto Ministeriale che nulla cambia rispetto ai precedenti criteri di valutazione, quelli del DPR “Berlinguer”, che tanti danni hanno fatto nel nostro sistema universitario. È sufficiente leggere il testo del Decreto per convincersi che le commissioni dei concorsi avranno una discrezionalità praticamente assoluta, sia relativamente al peso da dare ai titoli sia su come valutare le pubblicazioni. Inoltre, l’assenza di punteggi numerici o di altri accorgimenti (che pure avevamo puntualmente segnalato al Ministero) toglie alle procedure concorsuali la benché minima trasparenza. In particolare lascia interdetti la discrepanza tra il comunicato stampa del MIUR del 24 …

“Sul test di dialetto la lega cede, ma rimane la prova di conoscenza del territorio. Ghizzoni (pd): i docenti del sud non sono di “serie B”e la misura è incostituzionale”, di Michela Rossetti

La Lega frena sul test di dialetto. Ma non cambia idea sul test pre-selettivo in generale, quello per consentire l’accesso agli albi regionali degli insegnanti. È Roberto Cota, presidente dei deputati del partito, a correggere il tiro, definendo il test di dialetto “una bufala”, ma precisando: “La proposta è quella di fare dei test pre-selettivi per consentire l’accesso agli albi regionali degli insegnanti, albi previsti proprio dalla proposta di legge in discussione”. Quindi? Niente dialetto ma un test più organico? L’intervento della Gelmini va in questa direzione: “Sulle tradizioni locali si può ragionare” – sostiene il ministro dell’Istruzione – ma non sul dialetto”. E la Lega segue: serve un test che “attesti la tutela e la valorizzazione del territorio da parte dell’insegnante”. Insomma, non cambia poi molto, e il “succo” è lo stesso: l’idea di una prova dalla quale emerga la conoscenza della Regione in cui si va insegnare, perché “laurea, corsi e graduatorie sono spesso comprate”, come sosteneva ieri il Carroccio. O assegnati da “università più ‘generose’ e università più ‘rigorose’”, come dice oggi …

“Fondazioni, Craxi batte Pertini” di Antonio Carioti

Assegnati i fondi agli istituti culturali. Esclusi anche Di Vittorio e La Malfa Sono 121 i promossi, 148 i bocciati. Parliamo di istituti culturali e la «promozione» consiste nell`essere ammessi ai finanziamenti pubblici previsti da una legge degli anni Settanta. Per il 2009 la cifra stanziata ammonta a 6 milioni e 527 mila euro, mezzo milione in meno rispetto allo scorso anno. L’apposita tabella predisposta dal ministero dei Beni culturali ha ottenuto ieri il via libera dalla commissione Cultura della Camera e vale per il triennio 2009-2011. I1 Popolo della libertà ha votato a favore, avanzando alcune osservazioni per bocca della relatrice Fiorella Ceccacci: fra l’altro ha chiesto che si adotti un criterio di pluralismo nella scelta degli enti da finanziare. E il Partito democratico ha reagito votando contro: «E la prima volta – ha detto la capogruppo del Pd Manuela Ghizzoni – che si pone questo problema, si è sempre cercato di avere criteri scientifici, il riparto dei fondi non deve avvenire su motivazioni ideologiche». La polemica nasce dal fatto che i beneficiari di …

“Il Senato spegne il sole”, di Simonetta Lombardo

E proprio nel giorno in cui l’Enea presenta un piano per il taglio delle emissioni dei gas serra e della dipendenza energetica basato anche sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, il governo fa a se stesso la sorpresa di cancellare o almeno di offuscare il solare termodinamico. In altre parole, la più italiana delle scelte nel campo delle energie alternative: idee, ricerca, addirittura industrie sono di marca nostrana, visto che è stato il Nobel Carlo Rubbia a rimettere in pista una tecnologia basata sull’antica idea degli specchi di Archimede. Ieri il Senato ha infatti approvato la mozione proposta dal Pdl e firmata tra gli altri da D’Alì, Gasparri, Dell’Utri, Nania e Orsi che condanna senza mezzi termini il solare termodinamico o a concentrazione, bollandolo come tecnologia costosa, poco utile e addirittura non «compiutamente ecologica » e mettendo a rischio i finanziamenti al suo sviluppo. Una bella compagnia dell’ombrello, quella che individua nel sole un nemico da combattere. Il senatore siciliano D’Alì (Pdl) è stato l’interprete massimo della teoria negazionista in campo climatico, con la mozione che …

Fus: De Biasi (Pd), 60 milioni primo passo, obiettivo è ripristino totale fondo

“I 60 milioni, frutto di una straordinaria mobilitazione, siano un primo passo verso il ripristino totale del Fondo”. E’ il commento di Emilia De Biasi, deputata del Pd all’annuncio di Berlusconi sul decreto per il Fus. “Il presidente del Consiglio ha aggiunto che bisogna farla finita con l’assistenzialismo e l’elemosina pubblica: vuol forse dire che considera i finanziamenti pubblici un’elemosina e l’intervento pubblico nel campo della cultura un fatto da prebende per i poveri? Lei pensa, signor Presidente, che i suoi colleghi Sarkozy e Merkel elargiscano elemosine? Si informi meglio, e scoprirà che in tutti i paesi europei la cultura è finanziata come un investimento sulla crescita e il futuro del proprio paese. Dappertutto. Tranne che in Italia, dove la spesa per la cultura è scesa, grazie ai tagli del suo governo, ai minimi storici. E’ ora di finirla con la storia degli sprechi: la verità è che cinema, teatro, musica, danza, 250.000 lavoratori, 6000 imprese combattono ogni giorno per reperire finanziamenti pubblici e privati, caro presidente. E che la Repubblica italiana ha il dovere …