Giorno: 12 Luglio 2009

“Fassino: solo Franceschini è capace di unire le due culture”, di Riccardo Barenghi

Tra dieci giorni si chiudono i giochi delle candidature e si apre la vera e propria fase congressuale del Pd, che culminerà in ottobre con l’elezione del segretario. Piero Fassino fin da ragazzo è stato un militante e poi un dirigente del Pci, del Pds, infine segretario dei Ds per sette anni. E da quella postazione ha contribuito con parecchie energie a fondare il Partito democratico. Oggi, sorprendendo parecchi suoi ex compagni della Quercia, si è schierato con Dario Franceschini che invece proviene dalla Dc e dalla Margherita. Mentre dall’altra parte c’è Bersani, sostenuto da D’Alema e da molti ex comunisti o diessini. Fassino lei è addirittura coordinatore della mozione Franceschini: questa sua scelta non è incoerente con la sua storia politica? «Se continuiamo a guardare al passato non faremo mai un passo in avanti. La mia scelta è coerente con il progetto del Partito democratico, ossia un Partito che vuole e deve mescolare le culture, le storie, le provenienze, le biografie. Altrimenti tanto valeva non farlo e rimanere con Ds e Margherita separati». E …

“In ricordo di Srebrenica”, di Simone Arminio

SREBRENICA — Prima della guerra era una ridente cittadina. L’11 luglio del 1995 per i suoi trentamila abitanti, colpevoli di appartenere all’etnia sbagliata, è iniziato l’inferno. Qualcuno ce l’ha fatta, fuggendo nelle città vicine, altri no. Più di ottomila giacciono nelle fosse comuni — Srebrenica siamo noi. Siamo i palazzoni bruciati del centro cittadino, simbolo di ricchezza e decadenza, dove la gente trova ancora la forza di vivere. Srebrenica, in bosniaco significa “montagna d’argento”: prima della guerra era una ricca città termale a maggioranza bosniacca (l’etnia musulmana che si oppone a quella serba, di religione ortodossa). Un paradiso terrestre che le milizie del generale Ratko Mladic hanno cancellato in poche ore, l’11 luglio 1995, quando i trentamila abitanti di Srebrenica, colpevoli solo di appartenere all’etnia sbagliata, sono stati assediati e spinti a fuggire nella vicina Potocari, sede della forza di interposizione Onu, con il miraggio della salvezza. Chi ce l’ha fatta è sparito nei boschi, in alcuni casi per sempre, in altri arrivando sano e salvo oltre l’assedio, in Croazia o nella vicina Tuzla. Gli …

“Pensioni rosa, duello Sacconi-Brunetta”, di Roberto Petrini

Età più alta per decreto, ma il Welfare frena. Vertici Inps e Inail al lavoro oltre i 67 anni. Cgil critica sulle misure previdenziali. Martedì incontro sul Dpef con le parti sociali E´ braccio di ferro nel governo sulle pensioni rosa. Il ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta, avrebbe già sottoposto ai colleghi di governo un emendamento al decreto anticrisi che mira, come indicato dall´Europa, ad innalzare l´età pensionabile delle donne impiegate nel pubblico impiego, di un anno ogni dodici mesi fino a raggiungere quota 65 anni (la stessa età degli uomini). Sulla proposta di modifica peserebbero tuttavia le perplessità del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che vorrebbe evitare lo strumento del decreto legge e opterebbe per un percorso diverso. L´iniziativa di Brunetta è oggetto di una levata di scudi del sindacato che chiede, in materia previdenziale, di rispettare la prassi del dialogo. La Cisl è contraria e ieri Morena Piccinini della Cgil ha parlato di un «gravissimo vulnus nel metodo». A rendere ancor più complesso il quadro – in vista del vertice governo …

12 luglio 2009: Commemorazione del 65° Anniversario dell’Eccidio dei 67 Martiri di Fossoli

Il 12 luglio 1944, 67 internati politici, prelevati dal vicino Campo di concentramento di Fossoli (presso Carpi), furono trucidati dalle SS naziste all’interno del vicino poligono di tiro di Cibeno. Le vittime provenivano da 27 diverse province italiane, avevano diversa estrazione sociale e rappresentavano le varie anime dell’antifascismo (per saperne di più clicca qui). Come ogni anno, l’Amministrazione comunale di Carpi, l’ANED, l’ANPI Sezione di Carpi, la Fondazione ex campo Fossoli, il Comitato per la Memoria del Città di Carpi hanno organizzato una cerimonia per ricordare le vittime e la brutale strage. Io voglio farlo postanto la lettera aperta che, qualche giorno fa, la Presidente dall’ANPI di Modena Aude Pacchioni ha inviato ai parlamentari modenesi: una lettera importante, che attualizza il sacrificio dei martiri di Fossoli e di quanti lottarono per i valori di libertà, eguaglianza, solidarietà e giustizia poi sanciti dalla nostra Costituzione «Ai DEPUTATI e SENATORI ELETTI nella Provincia di Modena. Non appaia irriguardoso ciò che mi permetto di chiedere a nome dell’ANPI di Modena, che come è noto, è una Associazione di …

“Badanti e colf, ok con forfait di 500 euro il permesso sospende il reato di clandestinità”, di Alberto Custodero e Vladimiro Polchi

Pronta la bozza Maroni-Sacconi. Devono essere dipendenti almeno da aprile 2009. Ogni famiglia potrà regolarizzare una colf e due badanti, clandestine, comunitarie o italiane, a patto che dimostri di averle alle proprie dipendenze almeno dal 30 marzo 2009. La denuncia dell’esistenza del rapporto di lavoro “sommerso” potrà essere fatta dal 1 al 30 settembre. Per il lavoro domestico, basterà una autocertificazione, per quello di assistenza, bisognerà produrre i certificati medici che dimostrino le patologie o gli handicap di cui soffrono i familiari. Sono, questi, i punti fondamentali della “bozza” preparata dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e da quello dell’Interno, Roberto Maroni, per risolvere il caso dell’oltre mezzo milione di persone, quasi tutte clandestine, che lavora in nero nelle famiglie italiane. Chi dichiara di avere un “abusivo” da tre mesi pagherà un contributo forfettario di 500 euro per ogni lavoratore. Coloro che si avvalgono di un assistente domestico in nero e irregolare da più di tre mesi, dovranno pagare i contributi previdenziali arretrati con gli interessi, ma non le multe e le sanzioni. La bozza …

“Disoccupazione, prepariamoci al picco” di Nicola Cacace

Al di là dell’arrivo della ripresa la mia prima preoccupazione è la disoccupazione che continuerà ad aumentare nel 2010 perché c’è un divario temporale tra l’inizio della ripresa ed il picco della disoccupazione». Così Strauss-Kahn, direttore del Fondo monetario, all’Aquila. Infatti anche nel periodo della «Grande depressione» la disoccupazione in America e in Europa toccò il picco un paio di anni dopo, nel 1932 quando una timida ripresa era già avviata. Nel I trimestre 2009 il Pil di Eurolandia è sceso del 2,5% rispetto all’ultimo trimestre 2008, lasciando presagire un calo del Pil superiore al 5% stimato sinora, mentre ad aprile la disoccupazione è aumentata di 560mila unità in un mese, portando a 21 milioni i disoccupati in Europa, disoccupazione 9,2%. Agli estremi della scala ci sono l’Olanda, col 3% di disoccupati e la Spagna col 18%, mentre Italia e Germania sono in media europea. Queste grandi differenze nei tassi di disoccupazione, in presenza di cali produttivi analoghi – il Pil nel I trimestre è sceso rispetto al IV del 2% in Spagna, del 2,4% …

“La musica boccia la scuola”, di Giorgio Pestelli

Da circa mezzo secolo, poco alla volta, la Storia della musica è penetrata in tutte le Facoltà umanistiche dell’Università italiana; oggi è insegnata secondo le indispensabili limitazioni cronologiche e settoriali, e attraverso corsi, seminari, esercitazioni, tesi di laurea e di dottorato ha raggiunto l’articolazione e la dignità intellettuale delle consorelle discipline letterarie e artistiche; non pochi musicologi italiani insegnano oggi in illustri università straniere e i corsi tenuti a suo tempo, per citarne alcuni, da Nino Pirrotta, Fedele d’Amico, Massimo Mila, Mario Bortolotto, Luigi Rognoni, Francesco Degrada, Lorenzo Bianconi sono diventati libri che hanno circolato ben oltre i soli addetti ai lavori, creando un livello di cultura diffusa in campo musicale impensabile nel pubblico italiano prima del 1960. Stando così le cose, verrebbe da supporre che la Storia della musica dovesse penetrare e integrarsi nella riforma dei Licei presentata con encomiabile solerzia dal ministro Gelmini al Consiglio dei ministri il 12 giugno scorso; invece, nulla di tutto questo, anzi. La creazione di un «Liceo musicale e coreutico» sembra aver giustificato la scomparsa della musica da …