Giorno: 16 Luglio 2009

Dario Franceschini: le mie linee programmatiche

Pubblichiamo il testo dell’intervento di Dario Franceschini, svoltosi oggi a Roma, in cui ha illustrato le ragioni della sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico. “Attorno a noi sta cambiando tutto. Tutto corre nell’economia, nell’informazione, nelle nostre vite. E questa velocità sempre più folle sembra travolgere le nostre certezze, come se ci togliesse ogni appiglio, come se ci togliesse fiato, spingendo anche noi a correre. A correre senza una meta, a correre perché tutto si consuma in fretta attorno a noi e quindi bisogna vivere in fretta. Sembriamo condannati a vivere nel presente, incapaci di guardare lontano, nelle nostre vite individuali come nelle scelte collettive e nella politica. Incapaci di programmare, di fare oggi una scelta che non darà frutti domani ma fra qualche anno, per noi o per chi verrà dopo di noi. E’ come camminare guardando la terra che si calpesta anziché tenendo lo sguardo sull’orizzonte che si vuole raggiungere. E’ stato il modello di globalizzazione che è apparso trionfalmente vincente e indistruttibile sino alla crisi di settembre, a trascinarci in questo incapacità …

“Alfabeto Democratico. Perchè sostengo Franceschini”, di Manuela Ghizzoni

“E tu con chi stai?”. È una domanda ricorrente in questi giorni all’interno del PD. Chi non se lo è sentito chiedere tra i militanti e i dirigenti del Partito democratico? Anche io ho provato a sondare, tra amici e compagni, umori e i sentimenti diffusi. Molti aspettano, comprensibilmente, la presentazione delle piattaforme ufficiali dei candidati. Oggi pomeriggio tocca a Franceschini. Nei giorni scorsi ho partecipato alla bella iniziativa di Fassino a sostegno del segretario del PD. Ma ho seguito anche sul web quella di Bersani. Così come ho letto le interviste di Marino. Mi sono sempre rivolta a voi con trasparenza e schiettezza, e non voglio perdere questa abitudine proprio adesso, nel momento delle scelte. Ebbene, io sto con il Partito Democratico. Sto con le ragioni fondative del PD, e per come si stanno profilando le candidature, per come si stanno definendo obiettivi e strategie politiche future del partito, per come è stato guidato il nostro partito in questi mesi difficili, per come voglio sia rilanciato e guidato in futuro, io sostengo la candidatura …

“Trent’anni da prof, Gelmini ora li mette fuori scuola”, di Marco Bucciantini

«Mamma, non ridi più», le ha scritto Manuela. È la lettera d’auguri e di rimpianti per i 50 anni di Antonella, maestra, madre di due figli (il maschio si chiama Gabriele), precaria da 19 anni, 170 punti da spendere dove? «Da settembre non lavorerò più». Accanto alla signora Giuliano, venuta in pullman da Napoli, ci sono padri e madri ed eterni ragazzi che non possono crescere, perché il precariato impedisce loro la pienezza dell’età adulta. Ma il precariato, per questa gente, è perfino una speranza da quando il ministro Gelmini ha fatto un mucchio, 8 miliardi insieme a 132.841 fra insegnanti e personale non docente, e ha chiuso tutto nello stesso sacco. Via. Tagli, esuberi. «Per lei noi non esistiamo». Qui, davanti a Montecitorio, esistono. Sono in carne e ossa e sudati perché dalle undici i palazzi non schermano più dal sole spietato e umido. Antonella ha scarpe comode per resistere un giorno intero, in piedi, e poi in serata, all’assemblea dei 20 coordinamenti di insegnanti precari, gli organizzatori di questo raduno, stretti sotto la …

“La sorte del Pd riguarda tutti”, di Sergio Romano

Molto di ciò che ho l e t t o in questi giorni sul Partito democratico e sui suoi travagli mi è sembrato scritto dall’interno della famiglia con tutti i sentimenti — rabbia, speranze deluse, affetti traditi—che distinguono generalmente le liti domestiche. Non mi sorprende. Esiste in Italia una grande famiglia progressista a cui appartengono idealmente, spesso per ragioni storiche ed ereditarie, molti italiani. Essere «di sinistra», sia pure con ascendenze diverse, fa parte della loro identità. Oggi molti di questi italiani non sembrano rassegnarsi all’idea di avere perduto la loro vecchia casa. Sanno di avere bisogno di una casa nuova, ma non si risolvono a fare i sacrifici necessari per costruirla e sfogano questi sentimenti di frustrazione esasperando le difficoltà del Pd con una sorta di rabbioso compiacimento. Si direbbe talvolta che non siano alla ricerca di un’intesa, ma delle ragioni per renderla impossibile. Credo che un estraneo, approdato in Italia da un altro Paese, farebbe fatica a raccapezzarsi e ragionerebbe in modo alquanto diverso. Constaterebbe in primo luogo che l’apparizione di Silvio Berlusconi …

Un italiano ai vertici del Parlamento europeo

C’è un italiano ai vertici del Parlamento europeo. Ma non è Mario Mauro, vittima sacrificale della fallimentare operazione politica europea di Silvio Berlusconi. É Gianni Pittella del Pd, eletto primo vicepresidente con ben 360 voti. Pittella sarà, infatti, il primo dei 14 vicepresidenti del Parlamento presieduto dal polacco Jerzy Buzek, il vero candidato del Partito popolare europeo. L’Italia, dunque, esce egualmente bene dalla vicenda istituzionale nonostante il muoversi maldestro di Berlusconi che, da capo di governo aveva insolitamente annunciato che sarebbe stato Mauro il presidente, molte settimane prima dello scrutinio. L’azzardo di Berlusconi non ha pagato. Il PPE non ha seguito le indicazioni del premier italiano e ha preferito l’ex capo del governo polacco, Buzek, proveniente dalle file di Solidarnosc, al candidato italiano. Mauro, alla fine, ha dovuto ritirare la sua candidatura e Buzek è stato eletto con ben 555 voti dell’assemblea riunita a Strasburgo. Dopo l’elezione del presidente, l’aula è passata all’elezione dei 14 vicepresidenti. E Pittella ha sbaragliato tutti: è stato eletto alla prima votazione. e sarà il presidente vicario. Ha battuto anche …